Ultime della sera: “Sbagliando s’impara?”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
20 Gennaio 2021 18:57
Ultime della sera: “Sbagliando s’impara?”

di Josepha BILLARDELLO Quando si parla di errori, vengono subito in mente quelli degli altri. Li riconosciamo con tale facilità che li sapremmo elencare tutti, se ce lo chiedessero! Per non dire poi del gusto che si prova a parlarne! Sì,  lui ha sbagliato lavoro, lei è troppo impulsiva… E loro? Hanno sbagliato perché hanno agito d'istinto, senza una valutazione accurata della situazione. Quei due hanno avuto troppi figli, dimostrando di essere incoscienti.  Invece, i due, che sono sposati da dieci anni, hanno preferito dedicare tutto il loro tempo al lavoro e alla carriera, senza avere figli: questo è proprio egoismo.

Quelli che si separano dopo tanti anni?  Non potevano trovare una soluzione per il bene dei figli? Quegli altri, invece, che litigano sempre? Ma perché non si separano? Per i figli sarebbe meglio. Poi, certuni non sanno per niente  educarli i figli!  Al contrario di  alcuni genitori  che  sono troppo severi e non si rendono conto che così generano l'effetto contrario. E così via... Se lui  avesse detto,  se lei avesse fatto, se lui  avesse accettato..! Se lei fosse partita! Se lui fosse tornato! Si è sempre pronti a notare subito l'errore nell'altro.

Che poi sia un errore o meno, non importa.  Il mondo è pieno di giustizieri  che sanno sempre cosa è giusto e cosa è sbagliato, che sono al di sopra di tutto, che giudicano, che non perdonano. Chi sbaglia, deve pagare! Ma solo se a sbagliare sono gli altri. Se un bambino non va bene a scuola, i genitori danno subito la colpa agli insegnanti. Ma gli insegnanti , a loro volta, ritengono responsabili i genitori e il loro metodo educativo. La preoccupazione per l'errore ci porta inevitabilmente ad occuparci delle vite degli altri e dei loro presunti sbagli.

È molto più facile così, piuttosto che guardarsi dentro! È anche tanta la paura di ciò che  troveremmo se ci fermassimo ad osservare non solo il nostro comportamento, ma anche le nostre reali intenzioni. E allora sfoghiamo il nostro bisogno di giustizia prendendocela con gli altri, riservando per noi il bisogno di misericordia. Siamo bravi a trovare una giustificazione per tutto, quando si tratta di noi. Perché sì, è vero che abbiamo sbagliato, però in fondo non volevamo. Non volevamo dirlo, non volevamo farlo.

È capitato, è successo, senza la nostra volontà. Non era  certo nostra intenzione offendere, ferire. Non volevamo ingannare o deludere nessuno. La nostra vita? Ci chiediamo mai se è andata come volevamo? Se abbiamo fatto tutto il possibile? Il lavoro? Pensavamo che fosse giusto fare quel concorso e invece, forse volevamo fare altro. Ci siamo trasferiti in un'altra città, ma solo perché costretti dalle circostanze. Ci siamo sposati, perché ad un certo punto era quello che tutti si aspettavano da noi, ma in realtà continuavamo a pensare al primo fidanzato o alla compagna di banco il cui ricordo abbiamo conservato in fondo al cuore.

Ma è troppo doloroso guardarsi dentro… anche se basterebbe separare l'errore dalla colpa e considerarlo per quello che è: un'opportunità. Invece, il più delle volte si preferisce non pensarci, andare avanti e concentrarsi sugli errori degli altri. E alla fine, cosa rimane della possibilità di imparare dai propri errori? Nulla. Magari, pur riconoscendoli, non impareremmo lo stesso. Magari, pur guardandoci dentro, rifaremmo tutto allo stesso modo, però almeno impiegheremmo il nostro tempo a diventare migliori.

Perché una cosa è certa: se non è scontato imparare dai propri errori, non lo è assolutamente imparare dagli errori degli altri.   La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna. Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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