Ultime della sera: "Santu Vitu di Mazara cu li vrazza n'arripara"

E' festa in città per la ricorrenza del festino di San Vito

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Agosto 2021 18:30
Ultime della sera:

Udite! Udite! Udite!

Li spittabili giurati di la inclita Città di Mazara

et lu nostru Illustrissimu et Rivirindissimu Viscuvu

patri et pasturi di la nostra Diocesi

vi dannu l'Annunziu di lu Fistinu di Santu Vitu

nostru Concittadinu et Patrunu.

E decimila voti ludamu Santu Vitu

e ludamulu tutti l'uri chi è lu nustru protetturi!

Con queste melodiche parole prettamente mazaresi inizia ormai dal 23 agosto del 1614 il tradizionale “Fistinu di Santu Vitu” in onore appunto del Santo Mazarese di cui nel mondo tantissime persone ne portano il nome senza sapere che quel nome è proprio di Mazara del Vallo dove San Vito Martire nacque.

Nel 1614 i giurati deliberarono di aggiungere al Santissimo Salvatore, già patrono della città, il concittadino San Vito come compatrono. Tale deliberazione venne poi approvata l'8 settembre dello stesso anno dall'allora vescovo, monsignor Marco La Cava. Le celebrazioni, inizialmente tenute nei quattro giorni precedenti il 15 giugno, giorno in cui si fa memoria del santo, vennero successivamente spostate tra la penultima e l'ultima settimana di agosto.

Perchè ad agosto? La risposta non è nota a molti soprattutto ai mazaresi stessi che dovrebbero essere tutti tenuti a sapere la storia di un loro importante concittadino come San Vito venerato in tutta Europa e che si trova perfino tra i santi scolpiti dal Bernini sul Colonnato di San Pietro in Vaticano.

La storia del nostro amico San Vito è alquanto tortuosa in quanto da piccolo essendo figlio di un importante imperatore venne cresciuto dalla nutrice Crescenzia e dal maestro Modesto che educarono il giovane Vito agli insegnamenti e principi cristiani in disaccordo con la sua famiglia che era pagana.

La residenza del giovane Vito sorgeva pressocchè nel pieno centro storico di Mazara ove oggi sorge la chiesa di San Vito in Urbe e proprio da lì una notte, precisamente tra il mercoledì e il giovedì dell'ultima settimana di agosto, Vito, Modesto e Crescenzia decisero di scappare reduci dalla persecuzione del padre di Vito abbandonando così Mazara del Vallo speranzosi di poter trovare migliore vita altrove. Tra il buio della notte, i tre martiri uscirono fuori dalle mura della città che sorgevano dove oggi vi sono le “scalinate” nel nostro lungomare e andarono al largo di Mazara (dove oggi sorge la chiesa di San Vito a Mare) prendendo un imbarcazione e scappando verso la Lucania dove comunque successivamente vennero uccisi in odium fidei per opera dell'imperatore Diocleziano. Ecco il motivo del festino di San Vito in questo periodo che non fa altro che rievocare, attraverso dei momenti molto particolari, la sua storia e la sua vita.

Mazara è circondata da San Vito, basti pensare alla imponente statua marmorea che padroneggia la Piazza della Repubblica, o la statua argentea custodita molto gelosamente dalle suore di clausura del convento di San Michele, o per finire l'altra statua marmorea presente all'ingresso del porto canale della città che quotidianamente da secoli è percorso da numerosissime imbarcazioni pescherecce.

La statua è posta lì difatti affinché il santo patrono possa avere un occhio di riguardo e di protezione per i nostri pescatori di Mazara che affrontano il mare in qualsiasi giorno dell'anno ed affinché vegli sull'intera città che ancora oggi lo venera con un'antica preghiera che recita così:

Santu Vitu di Mazara

cu lu razzu n'arripara;

e lu populu n'è divotu

chi ni scanza di tirrimotu;

(e lu populu fa la festa

chi ni scanza di la tempesta;)

e lu mari è accussì granni

chi ni tagghia a tutti quanti;

e ludamu a tutti l'uri,

Santu Vitu lu prutitturi.

O gran santu prutitturi,

vui priati a lu Signuri;

a nui ni pirdunassi,

di lu mali n'alluntanassi.”

Evviva Santu Vito!

di Roberto MARRONE

La rubrica Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza