Ultime della sera: “Perché Sanremo è Sanremo”

Un fenomeno che coinvolge e stravolge

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
08 Febbraio 2022 18:30
Ultime della sera: “Perché Sanremo è Sanremo”

Si è appena conclusa la settantaduesima edizione del festival della canzone italiana attirando a sé tantissimi commenti per lo più positivi, anche se accompagnati da inevitabili polemiche. Un Sanremo, quello del 2022, vincitore su tutti i fronti, davanti al quale l’Italia si è fermata a prendere una boccata d’aria dalle preoccupazioni che ci hanno logorati dall’inizio della pandemia ad oggi. Anche se una piccola fetta della popolazione si è rifiutata di lasciarsi trascinare dal vortice del Festival, la maggioranza degli italiani sono rimasti incollati allo schermo ad ascoltare le magnifiche canzoni, ma non solo, anche ad immergersi in un mondo fantastico, fatto di volti sorridenti, di comicità, bravura e importanti temi sociali.

E’ stato inoltre veramente piacevole vedere tanti abbracci tra gli artisti e scambi con il pubblico che hanno mostrato il segno di un cambiamento, un primo passo verso una normalità nei rapporti umani desiderata da tempo. Sul palco vi è stato anche il trionfo della fragilità umana e della tenerezza che non conosce differenze di genere.

Ma non è stato sempre così. Il Festival della canzone italiana ha vissuto nei suoi 72 anni di storia periodi di declino artistico e di indifferenza da parte del pubblico nei quali è avvenuta la sostituzione dell’orchestra con le basi musicali, e per alcuni anni anche l’eliminazione dell’esibizione dal vivo dei cantanti con il dominio del playback.

La prima edizione del festival avvenne il 29 gennaio 1951, in un paese appena uscito dalla tragedia della guerra, da un’idea del direttore delle manifestazioni del Casinò di Sanremo, Armato, e il conduttore radiofonico Angelo Nizza, per incrementare il turismo nel comune ligure nei mesi invernali tra gennaio e marzo. Inizialmente fu accolto freddamente dalla stampa e dalla critica.

La prima edizione fu presentata da Nunzio Filogamo. I brani in gara erano venti e gli interpreti tre: Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano. La canzone vincitrice fu Grazie dei fiori interpretata da Nilla Pizzi. In quegli anni ancora più di oggi si sentiva il bisogno di evasione e di canzoni che parlassero d’amore, dopo tanti anni di odio e morte. Ben presto il Festival entrò nelle case con l’acquisto dei primi televisori da parte delle famiglie italiane. Le serate del Festival divennero un momento di aggregazione tra parenti e amici che si riunivano per guardarlo in compagnia. Pensiamo al 1958, ad esempio, quando tutti si unirono in un coro fantastico ad un Modugno strepitoso che cantava “Nel blu dipinto di blu” .

Negli anni 60 il Festival vide la partecipazione di artisti già noti al pubblico come Claudio Villa , altri emergenti come Mina, Adriano Celentano, Milva, e la presenza di cantautori come Gino Paoli, Giorgio Gaber, Bruno Lauzi e l’indimenticabile Luigi Tenco che scomparve tragicamente in una delle serate del Festival.

Dal 1977 la sede della manifestazione divenne il Teatro Ariston e si cominciarono a sperimentare anche varie formule per ridare vitalità alla gara, come la divisione dei cantanti nel gruppo dei big e in quello degli aspiranti.

La vera ristrutturazione del Festival tuttavia si compì nel corso degli anni 80 con quella che fu definita “l’era Baudo”. Il Pippo nazionale ridiede al Festival la credibilità perduta. Malgrado ciò, i grandi nomi della musica italiana rifiutarono di partecipare come concorrenti alla Kermesse, accettando di essere presenti solo come ospiti. I concorrenti quindi erano i cantanti che avevano avuto la fama negli anni 60 e 70, artisti che avevano bisogno di rilanciare la propria carriera oppure voci nuove. Ricordiamo tra le nuove proposte in quegli anni un giovanissimo Eros Ramazzotti, Vasco Rossi, Jovanotti, Fiorella Mannoia e Zucchero Fornaciari.

Rimangono indimenticabili brani del calibro di Donne, Vita spericolata, Caffè nero bollente, così come canzoni che sono rimaste nel cuore di tutti, associate a ricordi indelebili. Penso a Maledetta primavera, Adesso tu, Si può dare di più, e a momenti alti di riflessione attraverso la musica come L’amore rubato di Luca Barbarossa.

Gli anni 90 videro nuove voci emergenti come Laura Pausini, Andrea Bocelli, Biagio Antonacci e Giorgia per i quali Sanremo fu un vero e proprio trampolino di lancio.

Nel 2009, nel Festival condotto da Paolo Bonolis, fece il suo ingresso per la prima volta un giovane artista proveniente dal talent Amici di Maria de Filippi, Marco Carta, seguito negli anni da Valerio Scanu, da Emma e da altri giovani cantanti , sancendo così un rapporto duraturo tra i talent e la manifestazione canora.

Tra i vari Festival che si sono succeduti nei decenni, voglio ricordare con qualche particolare in più, quello che fu definito il Festival più grottesco, il trentanovesimo , che si svolse nell’ultima settimana di febbraio del 1989.

Direttore artistico Aragozzini e presentatori i cosiddetti figli d’arte che collezionarono lapsus e gaffes a più non posso; super ospiti e comici che suscitarono un mare di polemiche e reazioni da parte della Santa Sede e dei politici di allora; ma anche canzoni magnifiche come Ti lascerò che vinse il Festival e la canzone interpretata dalla straordinaria Mia Martini, Almeno tu nell’universo, che ottenne il premio della critica .

Il Festival è sempre stato lo specchio dell’Italia che cambiava nei decenni, della società, della cultura e dei valori predominanti nel nostro paese. Le canzoni veicolano i sogni e le speranze della gente, comunicano i sentimenti universali interpretando ed esprimendo il sentire profondo degli uomini.

Ciò che mi auguro per i Festival futuri è una partecipazione femminile sempre più incisiva e anche l’affidamento del ruolo di direttore artistico ad una donna. Sicuramente ciò porterebbe una ventata di novità significative e piacevoli.

di Josepha BILLARDELLO

La rubrica Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza