Ultime della sera: “Pandemia e opportunità per la Sicilia”

Come la pandemia ha cambiato il mondo del lavoro e le opportunità per la Sicilia nell’ambito dello sviluppo software

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
12 Aprile 2021 18:30
Ultime della sera: “Pandemia e opportunità per la Sicilia”

di Sandro SANSONE

La pandemia ha cambiato radicalmente il mondo del lavoro, specialmente nell’ambito dello sviluppo software. Quali sono le opportunità per Sicilia? E per i giovani talenti siciliani?

Da un giorno all’altro, milioni di persone si sono trovate a lavorare da casa e a distanza di un anno sembra essere una pratica consolidata che ha aperto a nuovi scenari e posto domande sul come/quando (e se mai) si tornerà alla normalità, ovvero a lavorare in ufficio.

I bisogni delle persone sono cambiati e le grandi aziende dell’IT (Information Technology) stanno definendo nuove politiche per il ritorno alla normalità, ad esempio, lavoro da casa full time o in maniera parziale (3/5 giorni a settimana).

In particolare, molti sono i lavoratori nell’ambito IT (sviluppatori, manager, analisti, etc.) che in virtù’ del “lavoro da casa” hanno deciso di spostarsi in altre città, tanto da far crollare, ad esempio, il mercato immobiliare degli affitti in città come San Francisco (-24% in un anno di pandemia), come descritto nell’articolo “the future of remote work” di McKinsey.

Le motivazioni che hanno spinto molte persone a spostarsi in altre località sono svariate, ad esempio, essere più vicini alla famiglia o spostarsi in posti con una migliore qualità della vita: miglior clima, meno inquinamento, costo della vita più basso. Il lavoro da casa è una pratica ben consolidata in svariati paesi, come il Regno Unito, dove già da parecchi anni molti sviluppatori software hanno deciso di lavorare da remoto per aziende inglesi e spostare la loro residenza in Italia, Isole Canarie, Sudamerica, etc.

E proprio su questo punto la Sicilia potrebbe giocarsela bene.

Da un lato si potrebbero attrarre sviluppatori software in giro per l’Europa a lavorare dalla Sicilia; e non solo siciliani che rientrano in Sicilia ma anche cittadini europei attratti dal buono stile di vita, ottime condizioni climatiche, buon cibo, e basso costo della vita.

Già prima della pandemia, sui voli Londra-Palermo era facile trovare cittadini inglesi che avevano acquistato casa in Sicilia, a cifre per loro irrisorie rispetto ai prezzi della City, e nella quale spendono circa 6 mesi l’anno. Pensate ad uno sviluppatore software del Regno Unito che guadagna in media tra i 60k/70k e i 120k l’anno e che trasferendosi in Sicilia ridurrebbe nettamente le spese, quasi come raddoppiare lo stipendio.

Non solo questo potrebbe attrarre un numero elevato di lavoratori, ma potrebbe anche essere l’occasione per aziende/multinazionali che attualmente hanno i loro centri di sviluppo software in località low cost, come la Polonia o l’India (quest'ultima con una inflazione galoppante e crescita di stipendi del 10%/15% annuo), a spostare I centri di sviluppo in Sicilia. Da un lato ne avrebbero un notevole vantaggio economico (rispetto agli stipendi di Stati Uniti, Regno Unito, Irlanda, etc.) e dall’altro avrebbero accesso a buone università, anche se andrebbero fatti investimenti per migliorarne la qualità, aumentarne il numero di laureati da poter immettere nel mercato del lavoro e creare spazi di co-working.

E che vantaggio ne avrebbero i siciliani? Avere un grosso mercato dello sviluppo software permetterebbe ai giovani laureati di poter rimanere in Sicilia, e a quelli sparsi per il mondo di rientrare. Per non parlare dell’indotto economico che verrebbe creato.

Le condizioni ci sono tutte. A chi la prima mossa?

Sandro Sansone - Software Development Manager

La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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