Ultime della sera: “Omofobia, qualcosa si muove”

Nascerà a Trapani il primo centro anti discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
12 Novembre 2021 19:00
Ultime della sera: “Omofobia, qualcosa si muove”

Trapani avrà il suo primo centro anti discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere. L’Ufficio Antidiscriminazioni Razziali-Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato nei giorni scorsi la graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento: 37 le proposte vincenti, provenienti da associazioni e comuni operanti su tutto il territorio nazionale.

Tra queste anche “Protego”, l’idea progettuale ideata da Arcigay Palermo e Trapani, in collaborazione con tutte le realtà LGBTQ+ del territorio, associazioni e il Comune di Palermo e Trapani, per l'apertura di un centro antidiscriminazioni a Palermo (e itinerante a Trapani).

Si tratta di un segnale forte che dimostra l’impegno del Dipartimento per le Pari Opportunità-UNAR e mio personale affinché le persone LGBTI vittime di discriminazione e di violenza abbiano protezione e sostegno professionale – ha dichiarato la ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti -. Ricordo lo sforzo fatto nel dicembre scorso per non disperdere le risorse 2020, cosa che ci consentirà entro l’anno di pubblicare un nuovo avviso che comprenda questa volta anche l’istituzione di nuove case rifugio LGBTI. La lotta contro le discriminazioni e la violenza è fatta di gesti concreti e questo lo è fino in fondo. Ora, a breve, conto di portare a termine la Strategia Nazionale per le persone LGBTI per portarla in Consiglio dei Ministri. La costituzione dei centri antidiscriminazione è solo il primo passo di un percorso per ampliare i diritti e avanzare verso una società più inclusiva”.

Una piaga più che mai aperta quella dell’omofobia nel nostro paese, dal nord al sud. E i numeri parlano chiaro: un omosessuale su quattro in Italia ha subito minacce. Il 50 per cento ha avuto problemi in famiglia dopo essersi dichiarato ai genitori. A Trapani, nel rione Palma, nello scorso mese di ottobre, un giovane omosessuale è stato aggredito. Il ragazzo ha chiesto aiuto alla parrocchia di Sant’Alberto, dove, da alcuni anni, un prete coraggioso e progressista, don Rosario Rosati, insieme con la comunità, ha iniziato a occuparsi dell’argomento e ha aperto le porte a omosessuali, lesbiche e transessuali e alle loro famiglie. Ogni anno, in occasione della Giornata per il superamento dell’omofobia, si svolge presso la chiesa del Rione Palma una veglia di preghiera. A seguito dell’ultimo episodio la comunità ha deciso di organizzare una serie di incontri per riflettere sulle tematiche riguardanti le persone LGBT e il loro rapporto con la fede.

Il primo appuntamento si è svolto martedì scorso presso il saloncino del Centro Pastorale, con lo scrittore e giornalista Maurizio Macaluso, autore del libro “Di domenica”. “Un’iniziativa lodevole – dice Macaluso – in una città e una provincia che non offrono alcuna possibilità di confronto su tematiche importanti come quella dell’omofobia”. Lo scorso 26 agosto, un analogo incontro, a San Vito Lo Capo, era saltato per l’assenza di pubblico. Un confronto necessario e importante, dopo l’affossamento in Parlamento, della legge contro l’omofobia.

L’idea che vogliamo trasmettere – dice don Rosario Rosati – è quella di una parrocchia aperta dove chiunque possa bussare, entrare e sentirsi a casa”.

di Carmela BARBARA

La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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