Ultime della sera: “Mazara, da città murata a città aperta”

Il giardino del Mediterraneo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
04 Gennaio 2022 19:00
Ultime della sera: “Mazara, da città murata a città aperta”

Mazara del Vallo è sempre stata una terra ricca di cultura e storia davvero entusiasmante. Molti, in città, sono i simboli ed i segni lasciati dai popoli segno di una storia che continua ad andare avanti ed a mutare. Ad oggi la città è aperta sia in senso culturale che in senso urbanistico in quanto si estende per una vasta "fetta" di territorio ma chi lo direbbe invece che a metà dell'800 la città era quasi blindata e senza voglia di crescita.

Fino a tutta la prima metà del secolo, quindi, Mazara resta chiusa entro le mura continuando a costruirsi su se stessa; se escludiamo infatti rare costruzioni extraurbane, ad iniziativa di privati, non troviamo interventi pubblici se non il cimitero allontanato dalla città per ovvi motivi d'igiene. Causa di questo mancato volere di sviluppo territoriale è la debole domanda abitativa legata ad una crescita demografica molto contenuta. Da non dimenticare la scarsa disponibilità economica della maggior parte della popolazione.

Chi poteva permettersi e quindi aveva le disponibilità economiche non aveva alcun interesse a costruire fuori le mura mentre chi voleva spostarsi in periferia non aveva invece le disponibilità economiche. Solo verso la fine della metà del secolo qualcosa inizia a cambiare in città, infatti la vendita dei beni della chiesa favorisce il cambiamento di colture per molti decenni non rinnovate. L'aumento del benessere provoca una maggiore mobilità di capitali e così questi fattori influiscono in maniera notevole sull'espansione della città e l'abbattimento della cinta muraria di cui ad oggi, nel 2022 resta soltanto il simbolo della città chiusa ovvero l'Arco Normanno e che invece chiusa non risulta essere.

Le mura fino alla prima metà del secolo assolvono ancora il loro compito difensivo. Il sovrintendente Chortada per primo si profila la necessità di abbattere la cinta muraria e inserisce tra i vantaggi quello di abbellire e migliorare la città e rendere più salubre l'aria. Tra questi motivi inserisce anche il fatto che grazie all'abbattimento della cinta muraria il Comune ne ricaverebbe delle ingenti somme di denaro derivante dalla concessione di terreno che potrà essere ceduto per la sua edificazione.

Questa una molto stretta sintesi di come viveva la città nell' 800.

Ad oggi, come già detto, del muro resta soltanto l'arco normanno che non è più simbolo di chiusura ma di apertura nei confronti del Mediterraneo. Ad oggi la città è più che aperta, sia dal punto di vista urbanistico con numerosi e popolosi quartieri vedi il Trasmazzaro, sia dal punto di vista culturale. Per la sua posizione strategica Mazara ha sempre avuto una vocazione all'apertura e non alla chiusura ed a dimostrazione di ciò vi è il fatto che numerose sono le etnie sviluppatesi in città che sono perfettamente integrate ed anzi, hanno anche contagiato la cultura mazarese.

Mazara del Vallo davvero ad oggi è una città aperta a tutto, affacciata su un Mediterraneo mare di tesori inestimabili, pronta ad accogliere ed a mostrare i suoi preziosi possedimenti culturali e seppur con molte difficoltà, pronta ad ingrandirsi sempre più senza nessuna barriera e senza nessuna limitazione.

di Roberto MARRONE

La rubrica Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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