Ultime della sera: “La Sicilia è femmina”

Giusy Sciacca racconta la nostra isola attraverso venti donne alla ricerca della propria verità.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
01 Giugno 2021 18:30
Ultime della sera: “La Sicilia è femmina”

Cos’è la verità? È una sola o sono tante? E soprattutto ha un genere? Secondo Giusy Sciacca, autrice del libro Virità, pubblicato qualche settimana fa dalla casa editrice Kalòs, la verità è molteplice, è femminile e, soprattutto, viene gridata a gran voce dalle protagoniste del libro.

“Di fronte alla morte, l’urlo è vita”.

Sono venti le donne scelte da Giusy. Alcune più note, come Santa Lucia, Costanza II di Sicilia, Laura Lanza di Trabia, altre meno come Nina Siciliana, Virdimura de Medico, Peppa a cannunera o Maria Paternò, la prima donna divorziata in Italia.

Ognuna di loro racconta una parte di sé e un pezzo di Sicilia allo stesso tempo. In sole duecento pagine si va dalla fonte Aretusa allo Steri di piazza Marina a Palermo, dal Castello di Carini ai quartieri ebraici di Catania. Oltre che tra i pensieri di queste donne ci si perde tra aranceti, conventi, porti e mercati.

Queste donne hanno deciso di gridare la propria verità in una sorta di monologo che parla direttamente alla parte emotiva del lettore.

La verità è quella che non può essere detta, urlata o semplicemente sussurrata a chi non la accoglie col cuore sincero.

La verità, nel libro di Giusy Sciacca, viene testimoniata dal coraggio di fare qualcosa che viene ritenuto “altro” dalla società in cui sono inserite queste venti donne.

Molto spesso queste donne hanno una verità d’amore da testimoniare. Sono donne passionali. Amano uomini, cause, rivendicazioni, divinità, letteratura, cultura, conoscenza, arte, tradizioni speciali. Qualunque sia il loro oggetto d’amore è sempre un amore portato all’estremo ed in alcuni casi sarà la causa della loro morte.

L’amore diventa nostalgia, vendetta dei mariti, lotta per la libertà, desiderio di essere amate da un compagno, da una madre che non c’è. In alcuni casi è proprio l’impossibilità di amare che le porta a compiere delle scelte estreme.

Il mito, la storia, le leggende si fondono nello svolgimento dei vari racconti. In ogni pagina soffia vento di Sicilia, a volte anche di Napoli, del Sud, del Mediterraneo.

Ogni pagina è odore di gelsomino, sapore di mandorla, ombra di ulivo. Ogni pagina parla di ribellione, alla famiglia, alle istituzioni, alla religione, alla mancanza di amore per la conoscenza.

Quella ribellione che ogni donna dal cuore puro, si trova ad agire appena devìa, ancora oggi, nel 2021, dalla strada tracciata dalla famiglia, dal marito, dalla cultura dominante.

Tutte le donne di Virità sono donne che vivono la passione, nel senso latino e greco del temine. Dove pathos e pati significano appunto, sofferenza.

Questo libro nasce da una ricerca personale della mia amica Giusy. Una ricerca bibliografica e di archivio portata avanti per anni, anche in periodo pandemico.

Giusy l’ho conosciuta solo l’anno scorso ma subito ha trovato in lei qualcosa di molto familiare.

Giusy ci racconta di verità storiche che poi mescola sapientemente con una rivisitazione personale. Forse c’è un po’ di lei in ognuna, forse ci ha raccontato anche un po’ di se stessa.

Giusy, ci lascia, tra le pagine di questo libro, il gusto tutto siciliano (o dovremmo dire pirandelliano?) di svelare un sottostante, perché la verità non è mai in ciò che appare chiaramente ai nostri occhi, ma in ogni momento può essere carpita, colta in segreto, forse mai del tutto svelata.

Ognuno ha la propria verità e tutte sono apparentemente plausibili.

Di sicuro senza queste donne, senza la passione delle donne, la Sicilia non sarebbe la stessa. Perché la Sicilia è ardentemente e risolutamente femmina

e chi fimmina!

di Saveria ALBANESE

La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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