Il mare è sempre stato fonte d’ ispirazione per pittori, poeti e scrittori. Nessuno è mai rimasto indifferente di fronte alla sua bellezza. Tuttavia talvolta la sua immensità e le sue profondità ci spaventano. E’ stato nel tempo teatro di naufragi o di cruente battaglie, il luogo del faticoso lavoro e delle spensierate vacanze. E’ fonte di vita, risorsa di fauna e di flora di vario genere, custode di reperti archeologici che ci hanno narrato la storia umana. E’ metafora della vita e della morte, della gioia e del dolore e, per i suoi molteplici significati, l’ho scelto per comporre alcuni miei testi.
Il mare
Non ho mai imparato
a nuotare.
Il mare
così azzurro
così verde
così limpido
è anche così nero
da fare paura.
E così
non ho mai imparato
a nuotare.
Il mare
con la sua bellezza
ingannevole
ha accolto
nel suo ventre
vite e sogni
ed io
ne ho avuto timore.
È così grande e profondo
da togliere il fiato
e non mi sono fidata.
Lo osservo
lo ammiro
lo amo
ma non mi lascio amare.
Un giorno, però, lo prometto
mi immergerò
perché non si dica,
nell’alto dei Cieli,
che ho avuto con me
la bellezza
ed io
non l’abbia neppure sfiorata.
Anche il mare sa
Che non può andare
oltre
anche il mare ha
i suoi limiti
sa che deve fermarsi
e trarre indietro le sue
acque
lambisce con le sue
onde
le coste
ma sa che,
per Amore,
non può andare
oltre.
Relitto
Un relitto
di una nave naufragata
sono
in mezzo ad un mare
in tempesta
travolto dalle
onde
riemergo però
ed approdo
in una spiaggia
distrutto
bagnato
stanco
ma vivo
di Grazia GIOGLIO
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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