Ricapitolando, negli ultimi 20 anni - il Tecno_Evo, come arbitrariamente ho deciso di chiamare questa parentesi temporale, omonimo titolo del mio primo saggio - la mia generazione, i famosi millennials, ha esperito, nell'ordine:
nel luglio 2001, l'omicidio in diretta del nostro coevo Carlo Giuliani, durante l'esiziali proteste per il G8 di Genova; nel settembre 2001 la tragedia "verticale" in diretta TV, con il crollo delle Torri Gemelle (sede del World Trade Center), in un transfer mediatico dal sapore Debordiano senza soluzione di contuità dalla Melevisione all'edizione straordinaria del TG3, simbolo del rito di passaggio all'età adulta, con un vulnus ancora aperto per molte/i; nello stesso mese comincia la ferale risposta bellica americana in oriente; a dicembre dello stesso anno un salto quantistico, dal punto di vista economico: l'ingresso sulle scene mondiali dell'Euro, la valuta transnazionale europea; una colluvie di social media ha invaso la nostra già labile psicosfera dai primi anni duemila; due crisi finanziare di potenza immane - forse ancor più importanti della crisi del 1929 - hanno squassato le economie di tutto il mondo; una serie di attentati di matrice religiosa ha mietuto il panico tra le vie delle metropoli occidentali (e non solo); una pandemia di forza immemore, se non andando col ricordo alla Peste Nere, ci impone da 3 anni un cambio di esistenza che prima era solo fantascienza, tra limitazioni e timori; infine, la guerra in Europa, dopo 70 anni, fa ripiombare nell'angoscia i nostri corpi e le nostre coscienze.
Che ne sarà di noi dopo questo Tecno_Evo? Dirlo è presto, scire nefas. Di sicuro, chi non partecipa al processo è complice di un passato sanguinoso, che ci accompagnerà per sempre nelle nostre menti ormai adulte.
di Alessandro Isidoro RE
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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