Con l'estate e la bella stagione, torniamo a parlare di biciclette. Prossimità, ciclismo urbano, mobilità sostenibile: un trittico che può rendere davvero le nostre città un luogo più bello e più vivibile.
Bello, sì. Non dobbiamo aver paura di utilizzare questo aggettivo così semplice. Perché la bicicletta (chiama il "mezzo perfetto") oltre a essere bella di per sé, rende anche il paesaggio più affascinante. Essendo noi, pedalando, la misura della nostra velocità - siamo utenti attivi dunque, causa del nostro movimento - possiamo decidere con quale modalità spostarci.
Più dinamici, se l'orologio corre; lenti, se è un momento di svago. In quest'ultimo caso (ma, in realtà, anche nel primo), possiamo così apprezzare maggiormente le nostre città, riscoprendole davvero come spazio pubblico. Uno spazio pubblico che, purtroppo, risulta invece inquinato (anche dal punto di vista acustico e iconico) da troppe automobili private - in movimento, o parcheggiate.
Sarebbe infinito l'elenco delle virtù e dei vantaggi della bicicletta. E' salutare, migliora l'umore, riduce i tempi di percorrenza evitando il traffico, rende (come detto) più belli i nostri beni comuni da vivere. Insomma, la città come ecosistema vivente ha bisogno di cellule sane che la percorrano in lungo e in largo. Un appello non solo a chi vorrebbe andare in bici, ma soprattutto a chi non lo farà mai.
Costoro, infatti, devono capire e appoggiare questa scelta: perché più bici e ciclisti urbani significa una città più bella per tutte e tutti.
Usciamo definitivamente dal dopo guerra e la sua visione dell'automobile come veicolo di liberazione e affermazione sociale; abbracciamo invece ora un mezzo economico e sostenibile come la bicicletta. Un medium caldo, come direbbe McLuhan, che sa contaminare persone e spazi in modo positivo.
Buona pedalata!
di Alessandro Isidoro RE
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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