Ultime della sera: “Bioeconomy e Smart Citizens“

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Ottobre 2020 19:22
Ultime della sera: “Bioeconomy e Smart Citizens“

Oggi parleremo dii Bioeconomy e Smart City. Ebbene sì, oltre a essere esotiche parole anglofoni sono anche lemmi forieri di grandi novità pratiche e, sorprendentemente, legati a stretto filo tra loro. Per Bioeconomy, intanto, intendiamo l'uso della biotecnologia nella produzione di beni, servizi o energia da materiale biologico come base di risorse primarie. Mentre Smart City è un insieme di strategie di pianificazione urbanistica tese all'ottimizzazione e all'innovazione dei servizi pubblici, in modo da mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città con i suoi abitanti.

Un insieme di pratiche intelligenti e virtuosi, insomma, e soprattutto replicabili con relativa semplicità, che renda l’agglomerato urbano una vera città piattaforma. Parafrasando Cavour, insomma, la Smart City è fatta - bisogna fare gli Smart Citizens. E quest’operazione sarà possibile soltanto attraverso l’applicazione inesorabile e democratica di disseminazione continua della trasmissione di conoscenze e competenze intergenerazionale e intersociale. Ma, senza fare ulteriori voli pindarici e pindarcity, possiamo anche fare esempi ben più banali e pragmatici per spiegare, da un lato, quali azioni devono essere messe in campo; e dall’altro qual è secondo noi il fil Rouge che lega smart city a bioeconomy.

BUONGIORNISSIMO, CAFFÈ? Prendiamo il caffè. Sì, il caffè, Tutti amiamo il caffè giusto? Ma sapevate che i fondi di caffè possono essere riutilizzati in molti modi per rendere il mondo un posto migliore? Dal nutrire le piante o fare candele alla produzione di lampade da tavolo o biocarburanti alternativi. È l'elemento perfetto per il concetto di upcycling: riportare in vita i rifiuti per riutilizzarli in modi creativi e più virtuosi… Beviamo ogni giorno grandi quantità di caffè in ufficio; è il nostro lubrificante sociale, lo strumento per socializzare ed essere più efficienti sul lavoro.

Ma cosa succede a tutti i rifiuti di caffè che consumiamo? Ci abbiamo mai pensato? Purtroppo, nella maggior parte dei casi, vengono sprecati, senza possibilità di un riutilizzo circolare e virtuoso. Ma ora la musica sta cambiando, poiché scienziati e imprenditori hanno capito che qualcosa di buono e interessante potrebbe essere estratto da questo uso globale della bevanda più amata al mondo ... ALCUNI NUMERI 1) Per ogni 100 grammi di caffè utilizzati si generano 91 grammi di caffè di scarto.

2) I fondi di caffè esauriti contengono circa il 18% di olio. 3) I fondi di caffè possono essere usati come rimedi casalinghi, ad esempio per nutrire le piante, pulire il camino o fare il proprio sapone. 4) In tutto il mondo le persone cercano di valorizzare commercialmente i fondi di caffè spesi, per un'ampia gamma di applicazioni. E così, seguendo gli esempi di tanti appassionati che si stavano già muovendo in questa direzione, si sono messi all'opera anche alcuni professionisti.

Vediamo alcuni utilizzi. TAZZE DI CAFFÈ Durante gli studi in Italia, il product designer Julian Lechner si è chiesto cosa succede a tutti i fondi di caffè dopo aver gustato il nostro espresso, cappuccino o americano. Non ci sarebbe un modo per riutilizzare questa risorsa buona e naturale? E se sì, cosa ci vorrebbe per preservarlo per sempre? Dopo anni di sperimentazione, Julian ha fondato la start-up berlinese Kaffeeform. Kaffeeform utilizza fondi di caffè esausti e materie prime rinnovabili (colle) per produrre prodotti nuovi e durevoli come eleganti tazze da caffè espresso e da cappuccino.

Tutte le tazze Kaffeeform hanno l'aspetto di legno di marmo scuro, odore di caffè, sono molto leggere e possono essere lavate in lavastoviglie. Sono di lunga durata e possono essere utilizzati più e più volte! MOBILIA Re-Workd è una società inglese di progettazione industriale e produzione di prodotti senza scopo di lucro che ha sviluppato una propria linea di miscele di caffè che vendono come prodotto al dettaglio insieme alla propria azienda di compost. Il fondatore Adam Fairweather ha cercato di sviluppare prodotti per riciclare i rifiuti di caffè che raccolgono.

Tra gli altri producono mobili per ufficio di design, per esempio poltroncine e tavolini realizzati con pannelli di superficie e legno di frassino. Curface è un materiale composito riciclato al 100% realizzato con fondi di caffè esausti e plastica post-consumo:  è impermeabile, resistente ai graffi ed è malleabile. Tanti altri esempi possono essere trovati online - come sempre, questa è solo una traccia; lasciamo a voi la ricerca vera e propria. Ciò che importa è aver suggerito come sia iniziata l’era dello smart citizen, attore autocoscienze e consapevole, traduttore contemporaneo di un alfabeto universale, in cui il mondo attuale (complesso e stratificato) è ormai codificato.

Le pratiche della smart city devono fornire dunque una grammatica democratica a tutte e tutti, nessuno escluso, per vivere in modo sostenibile, e rendere la Terra - il nostro bene comune principale - un posto migliore. Ci vediamo tra due settimane. Abbracci digitali,   Alessandro Isidoro Re

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