Trovato a Campobello di Mazara il covo di Matteo Messina Denaro

I carabinieri del Ros ed il procuratore Guido stanno perquisendo l’abitazione che si trova nel centro abitato

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
17 Gennaio 2023 08:37
Trovato a Campobello di Mazara il covo di Matteo Messina Denaro

Subito dopo la cattura del superboss Matteo Messina Denaro, avvenuta ieri mattina presso la clinica “La Maddalena” di Palermo, I carabinieri del Ros e la procura di Palermo si sono messi alla ricerca del possibile covo ove ha dimorato lo stesso latitante e da dove partito ieri mattina per raggiungere Palermo al fine di effettuare una seduta di chemioterapia. Ore di grande lavoro, controlli serrati fra Castelvetrano, sua città di origine e Campobello di Mazara, riscontri, incroci di dati che hanno portato all’individuazione del luogo ove si nascondeva Messina Denaro sotto il falso nome di Andrea Bonafede con il quale era registrato anche per il sistema sanitario nazionale.

Il covo è stato individuato a Campobello di Mazara, la stessa cittadina dell’uomo, Giovanni Luppino, imprenditore agricolo incensurato, che ieri lo ha accompagnato alla clinica palermitana, stessa città di Andrea Bonafede, l’uomo che aveva prestato, da capire se questo avvenuto consapevolmente, allo stesso capo mafia l’identità. Il nascondiglio, secondo quanto si apprende, è nel centro abitato; sarebbe una piccola palazzina in una strada senza uscita, vicolo San Vito (vedi immagine di copertina).

Le ricerche sono state coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Guido. La perquisizione del covo è durata tutta la notte e vi ha partecipato personalmente il procuratore aggiunto Paolo Guido che da anni indaga sull'ex latitante di Cosa nostra; chissà che in quel nascondiglio non possano essere trovati documenti, "pizzini", o quant'altro per far luce su alcuni misteri di "cosa nostra", sulle stragi, e possibilmente risalire ai suoi più stretti fiancheggiatori.  Matteo Messina Denaro è stato già trasferito in una località segreta fuori dalla Sicilia, sarà destinato ad un carcere di massima sicurezza, un istituto che gli possa permettere di seguire le sue cure, come ad esempio Parma, dove già furono reclusi Riina e Provenzano.

Francesco Mezzapelle

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