Tappa a Bagheria del Road Show Filiera Ittica Siciliana: una rete delle reti attraverso la ricerca e le innovazioni della Blue Economy

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Luglio 2015 10:44
Tappa a Bagheria del Road Show Filiera Ittica Siciliana: una rete delle reti attraverso la ricerca e le innovazioni della Blue Economy

Bagheria è stata la seconda III tappa del Road Show Filiera Ittica Siciliana: “Nuove rotte: blue economy”. L’incontro organizzato dal Distretto Produttivo della Pesca in collaborazione con il Comune di Bagheria e la Regione Sicilia si è tenuto ieri pomeriggio nella Sala Borremans di Villa Butera.

A dare il benvenuto ai partecipanti è stato il Sindaco Patrizio Cinque: “Ringrazio –ha detto- l’interesse del Distretto della Pesca per la nostra Città. Oggi Bagheria ospita per la prima volta un convegno sulla pesca perché è il baricentro di un territorio dove oltre all’attività agricola si pratica anche la pesca. Vogliamo far ripartire il dibattito regionale sulla pesca, abbiamo una frazione come Aspra che vive di pesca ma negli ultimi anni la crisi ha creato una perdita occupazionale; vi è molta preoccupazione ed incertezza.

Bisogna ripartire ascoltando dal basso, cioè i veri protagonisti, i pescatori. Dobbiamo fare rete e programmare il futuro, che è già presente, per ridare una prospettiva a quanti vivono di questo lavoro. Non possiamo più temporeggiare, siamo però fiduciosi”.Nel suo intervento il Presidente del Distretto della Pesca, Giovanni Tumbiolo, ringraziando il Comune di Bagheria nella persona del sindaco dott. Patrizio Cinque per l’accoglienza e disponibilità, ha sottolineato: “Un Distretto serve a collegare il mondo della produzione, le imprese, ed il mondo scientifico, fanno parte del Distretto ben 16 istituzioni scientifiche di cui 6 del Paesi del Mediterraneo.

Per far fronte alla crisi ed a competere fra sistemi produttivi, il sistema pesca siciliano (il 30% del sistema pesca italiano) deve operare attraverso l’armonia fra i diversi attori sociali, istituzionali ed il comparto produttivo”. Tumbiolo ha riportato alcuni dati significativi del “Rapporto Annuale sulla Pesca e sull’Acquacoltura in Sicilia”, previsto dalla Legge Regionale n° 16 del 2008, è redatto dall’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, presieduto dall’Ing.

Giuseppe Pernice. “La politica comunitaria, compresa la procedura delle demolizioni, negli ultimi 10 anni ha prodotto in Sicilia la perdita nel settore di 7.000 posti di lavoro; la demolizione ha avuto effetti anche sull’occupazione, pertanto vi è stata anche una rottamazione delle “braccia”, è incentivata l’uscita dal mondo del lavoro. Serve –ha spiegato il presidente del Distretto- un diverso approccio culturale attraverso il modello del cluster, la cooperazione, a diversi livelli, internazionale, fra i territori e nel campo delle innovazioni.

La nostra proposta è quella di creare una Blue Economic Zone nel Mediterraneo basata sui principi della Blue Economy, modello di sviluppo proposto in questi anni dal Distretto, che guarda alla responsabilità individuale e multilaterale per la salvaguardia e rigenerazione delle risorse, e garantisce contemporaneamente la sostenibilità economica, ambientale ed occupazionale dell’intera filiera ittica”.Tumbiolo ha così ringraziato per la loro presenza il Console Generale di Tunisia a Palermo, Farhat Ben Soussi, ed il Console del Ghana a Palermo, Avv.

Francesco Campagna; Tunisia e Ghana saranno i Paesi main partner della IV edizione (8-11 ottobre) di Blue Sea Land-Expo dei Distretti Agroalimentari del Mediterraneo, dell’Africa e del Medioriente.Il Deputato regionale Giancarlo Cancelleri, componente della III Commissione Attività Produttive dell’ARS ha definito “ottimo il lavoro svolto dall’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo nella sua prospettiva inclusiva della risorsa mare come patrimonio in comune con i Paesi rivieraschi.

La Regione –ha sottolineato- deve sostenere l’attività dell’Osservatorio. Dobbiamo recuperare il tempo perso”.Il Prof. Vincenzo Fazio, Presidente del Centro di Competenza Distrettuale è intervenuto sottolineando l’importanza delle leve strategiche relative ad innovazioni, internazionalizzazione e trasferimento tecnologico. “Occorre avere –ha detto- una vera e propria strategia di fronte alle sfide della globalizzazione, pertanto bisogna puntare alla qualità e certificazione della produzione dei territori e sulle innovazioni”.Sono state così illustrate le linee generali del Progetto Nuove Rotte: Blue Economy P.O.

FESR Sicilia 2007/2013 con i Progetti di Ricerca (Linea di Intervento 5.1.1.2). a cura di ISA-CNR, IAMC-CNR ed Istituto Zooprofilattico della Sicilia.Il Dott. Calogero di Bella (IZS) ha descritto i laboratori del Centro di Certificazione e Prove (Linea di intervento 5.1.1.1.) che hanno come referenti: IAMC-CNR, IZS, Bionat Italia Srl e K2 Innovazione Srl.Il Dott. Vincenzo Di Marco (IZS) ha presentato 3 laboratori del Centro di Certificazione e Prova: certificazioni per mercati esteri, per produzioni di qualità, su tracciabilità, rintracciabilità e sicurezza alimentare.

Sono stati poi presentati alcuni capitoli del Rapporto Annuale sulla Pesca ed Acquacoltura. L’agronoma Costanza Trizzino, ricercatrice presso l’IAMC-CNR di Capo Granitola, ha parlato dell’attività del Laboratorio 10 del Progetto “Nuove Rotte Blue Economy”: dall’efficienza energetica al recupero degli scarti di produzione delle aziende ittiche. Hanno mostrato come gli scarti dell’attività di pesca da problema possano divenire una risorsa.

Hanno portato l’esempio del “chitosano” derivato dalla chitina, un polimero che si trova nell’esoscheletro del gambero e che può essere utilizzato nel trattamento delle acque, nell’ambito farmaceutico, nella cosmesi, nell’industria tessile e, perfino, alimentare al aumentare la shelf life dei prodotti. La dott.ssa Trizzino ha così ipotizzato la nascita, attraverso le innovazioni, di start up, nuove piccole imprese di giovani.La Dott.ssa Giulia Buffa del Distretto Produttivo della Pesca ha illustrato il capitolo: “Blue economy: indirizzo europeo e linee strategiche del Distretto della Pesca”.

A concludere i lavori è stato il dott. Dario Cartabellotta, Dirigente Generale del Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea: “Il Distretto della Pesca –ha spiegato- da anni guarda all’innovazione tecnologica, al dialogo fra finanza occidentale ed islamica ed all’internazionalizzazione. La Sicilia con 1.200 di costa non può non avere una centralità nel Mediterraneo. Con il Feamp, al contrario del Fep il cui cavallo di battaglia era la demolizione, vi è un’inversione di tendenza perché viene rilanciata la cultura del mare, l’identità produttiva ed il marketing che valorizza anche la produzione del pesce cosiddetto “povero” che spesso i consumatori non conoscono.

Il Mediterraneo è un brand che possiamo e dobbiamo esportare attraverso la blue economy e le tre “i”: innovazione, integrazione ed identità”.Infine il Dott. Tumbiolo, appresa la notizia, ha espresso il proprio cordoglio ed a nome del Distretto della Pesca per il grave lutto familiare che ha colpito l’Assessore Regionale Rosaria Barresi che doveva partecipare ai lavori. L’assemblea ha così rispettato un minuto di raccoglimento.

"francesco mezzapelle"

14/07/2015

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