Su "National Geographic" reportage su Mazara del Vallo e la “guerra del pesce”

La crisi della pesca nel reportage di 15 pagine realizzato dal fotografo Giancarlo Ceraudo e dal giornalista Marco Bova

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
07 Settembre 2021 12:35
Su

“Sea of Discord” questo il reportage di ben 15 pagine dedicato a Mazara del Vallo pubblicato sull’edizione italiana di settembre del National Geographic con il titolo “la Guerra del pesce sul fronte di Mazara del Vallo”. Il reportage è firmato dal giornalista trapanese Marco Bova, attentissimo freelance e videomaker che vanta diverse collaborazioni con testate nazionali ed internazionali e che numerose volte si è occupato dei problemi della pesca mediterranea. Le foto, bellissime, sono state scattate dal fotografo romano Giancarlo Ceraudo che collabora con il noto magazine da oltre 15 anni e protagonista pochi anni fa di un’inchiesta giornalistica in Argentina che portò alla scoperta degli aerei dai quali, ai tempi della sanguinosa dittatura del generale Videla, veniva lanciati sul Mar de La Plata i cosiddetti “desaparecidos”.

Il reportage, attraverso un lavoro sul campo condotto quest’estate, racconta con il supporto delle foto, che colgono perfettamente il tema trattato, la velata tristezza che aleggia dal porto, non navigabile in stato di degrado e con diversi relitti semi-affondati, fino alla kasbah, simbolo di un passato glorioso e della convivenza pacifica con la comunità tunisina. Il declino dell'economia ittica ha cambiato il volto di Mazara del Vallo, porta d'accesso all'Europa tra Sicilia e Nord Africa, per decenni la più grande marineria d'Italia e poi del Mediterraneo. 

Ceraudo e Bova con immagini e testo narrano di rapporto fra la Città e il mare condensato nel settore della pesca e a bordo dei pescherecci, un rapporto sempre più ridimensionato. Alle “limitazioni” imposte dai Paesi del Nord Africa, con i numerosi sequestri ed aggressioni di pescherecci ed equipaggi, relative a storici contenziosi sugli areali di pesca del rinomato gambero rosso, vanno aggiunte quelle dettate dalla Comunità Europea, da cui sono esenti i pescherecci battenti bandiera extra-UE. 

Si parla della ′′ guerra di pesce ′′, con diverse testimonianze di pescatori, in un Mediterraneo che da un mare di incontro è diventato il teatro di una "guerra morbida economica e culturale"; nel quadrante meridionale del Mediterraneo si intrecciano interessi economici, migrazioni, geopolitica e criminalità. In questo contesto Mazara del Vallo ha perso la sua centralità e ciò ha provocato una grande crisi con la perdita negli ultimi anni di migliaia di posti di lavoro e di antichi mestieri (vedi ad esempio quello di “sarcire” le reti), nell’intero indotto (officine, cantieri etc..). Altra causa la scellerata politica delle “demolizioni” voluta dall’UE che sembra sempre più distante dagli affari del Mediterraneo probabilmente per l’incapacità della politica italiana di difendere gli interessi di un settore che invece necessiterebbe di un “new deal” con una pesca più efficiente e sostenibile e attraverso accordi con Paesi del Nord Africa.

Francesco Mezzapelle  

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza