Si infittisce il “mistero” sul nuovo angiografo dell’Ospedale di Mazara

Nel reparto di Cardiologia strumento vetusto e spesso rotto. Vicenda specchio della situazione del nosocomio mazarese

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Settembre 2022 11:51
Si infittisce il “mistero” sul nuovo angiografo dell’Ospedale di Mazara

Qualche giorno fa abbiamo ricevuto una lettera da parte di una cittadina, la signora Benfanti, la quale ha voluto rendere pubblica la vicenda sanitaria relativa al padre che si è trovato ricoverato presso la Cardiologia dell’Ospedale “A. Ajello” di Mazara del Vallo per l’impianto di un pacemaker attraverso l’angiografo in dotazione allo stesso reparto. L’intervento era previsto nel pomeriggio di venerdì (16 settembre) ed era stato organizzato con difficoltà perchè il medico che doveva fare l’impianto aveva fatto la notte precedente e pur di eseguire la procedura era tornato nel primo pomeriggio.

Mio padre –ha scritto la signora- era stato regolarmente accompagnato in sala operatoria e chiaramente l’impatto emotivo era stato forte sia per lui che per la mia famiglia, la tensione di subire un intervento è sempre elevata. Medici, infermieri e OSS lo avevano incoraggiato e assistito e quindi era entrato in sala operaria più sereno. Purtroppo, nonostante i ripetuti tentativi di avviare l’apparecchio radiologico, questo non si è mai attivato. Il medico mi ha spiegato che è un problema che purtroppo si è presentato altre volte e che ha costretto a interrompere le procedure.

Mi è sembrato assurdo che essendosi verificato più volte un guasto nessuno avesse risolto il problema. Mi è stato risposto che, già da molti anni, avevano inoltrato numerose richieste di intervento urgenti e di sostituzione dell’apparecchio con uno nuovo, ma che purtroppo la situazione non era cambiata. Ovviamente in seguito a quanto avvenuto, io, mio padre e anche i miei familiari abbiamo subito un forte stress emotivo, anche se mi hanno spiegato che mio padre per fortuna non era in pericolo di vita e che questo intervento si poteva fare a risoluzione del problema dell’apparecchio radiologico.

Mi domando: Come è possibile che una struttura così all’avanguardia e costata così tanti soldi con medici così dediti al lavoro venga penalizzata in questa maniera? Come è possibile che un cittadino debba subire uno stress emotivo senza alcuna causa? Se realmente più volte è successo che si sia bloccata la macchina in questione (che mi dicono essere indispensabile per eseguire l’intervento) perché nessuno ha mai provveduto in questi anni a risolvere il problema? L’unica cosa positiva è che mio padre non si trova in pericolo di vita… Non oso pensare a cosa sarebbe potuto succedere se il guasto si fosse verificato nel corso di una emergenza. Ringrazio tutto il personale della Cardiologia di Mazara per il supporto emotivo che ci offre e ribadisco con fermezza che qualcuno DEVE risolvere il problema”.

L’impianto di pacemaker sul signor Benfanti è stato effettuato l’indomani, sabato, dopo che una squadra di tecnici inviati dall’ASP ha effettuato una manutenzione sullo stesso agiografo che appare alquanto obsoleto rispetto alle esigenze di un ospedale moderno qual è quello di Mazara del Vallo (definito “un fiore all’occhiello” dai politici di turno) e di un reparto storicamente all’avanguardia nel quale opera, seppur tra mile difficoltà, l’Unità complessa di Cardiologia-Utic "Innocenzo Fiore". Purtroppo nelle ultime ore abbiamo appreso che lo stesso agiografo ha avuto un problema strutturale che non ne favorisce l’utilizzo.

Del problema relativo alla mancanza di un agiografo all’avanguardia presso l’ospedale di Mazara del Vallo ce ne siamo occupati più volte in questi mesi. Ci siamo diverse volte interrogati, anche a seguito delle note del sindacato infermieri Nursing Up, sull’inopinato dirottamento presso l’ospedale di base di Castelvetrano dell’angiografo cardiologico, richiesto e acquistato per l’“Abele Ajello” di Mazara del Vallo, per l’attività di impiantistica di “pace-maker” (quello mazarese è storicamente uno dei centri più qualificati in Sicilia), che espone operatori sanitari e pazienti a notevoli rischi, dovendo continuare ad utilizzare uno strumento vetusto e soggetto a continui guasti.

Contestualmente abbiamo sottolineato l’inspiegabile ed incomprensibile mancato utilizzo presso lo stesso ospedale di Castelvetrano dell’angiografo cardiologico: si troverebbe ancora imballato in una stanza in attesa che vengano eseguiti i complessi lavori di adeguamento di locali idonei, dove allocarlo, e si proceda al reclutamento del personale necessario al corretto funzionamento h24, per la creazione di una ipotetica unità di emodinamica. Lo scorso febbraio una notizia positiva aveva riacceso le speranze per la dotazione presso la cardiologia mazarese di un agiografo all’avanguardia.

L’allora commissario straordinario dell’Asp, il dott. Paolo Zappalà, che dopo due anni di servizio a Trapani ha lasciato il posto al nuovo commissario Vincenzo Spera, dopo aver acquisito il parere favorevole del direttore amministrativo dott. Sergio Consagra e del direttore sanitario dott. Gioacchino Oddo, aveva firmato, il 16 febbraio, una delibera per l’acquisto di un agiografo fisso per l’Unità di Cardiologia dell’Ospedale “A. Ajello” di Mazara del Vallo, una spesa di circa 400mila euro.

Ad oggi della dotazione del nuovo angiografo presso l’ospedale “A.Ajello” di Mazara non si sa più niente, sappiamo che dovrebbero esser effettuati dei lavori per rendere idonei i locali che dovranno ospitare il nuovo strumento ma di questi lavori non vi è traccia? Forse si aspetta che prima vengano effettuati quelli presso l’ospedale di Castelvetrano per rendere operativo presso lo stesso nosocomio l’angiografo (quello che era stato già acquistato per l’ospedale di Mazara).

La “strana” storia dell’angiografo conteso avvalora sempre più (per non parlare del discutibile Atto Aziendale elaborato dalla Direzione Strategica dell’Asp di Trapani e firmato nei mesi scorsi dai Sindaci delle Città della provincia che ospitano degli ospedali) l’idea che l’Ospedale di Mazara del Vallo, seppur ammodernato strutturalmente (vedi foto di copertina) e classificato come Dea di I Livello, ad oggi appare un ospedale sottoutilizzato (ma che comunque continua a fare alti numeri grazie al sacrificio e alle professionalità del suo personale sanitario), non all’altezza delle aspettative dei cittadini; appare ogni giorno sempre più “arretrato” a ospedale di base a causa di scelte, operate negli ultimi anni da parte della direzione strategica dell’Asp di Trapani e dell’Assessorato regionale, alquanto discutibili con il silenzioso “beneplacito” dei politici mazaresi di ogni livello capaci solo di elargire promesse, regolarmente disattese.

Anche gli incontri – soltanto di carattere interlocutorio- degli ultimi mesi fra rappresentanti di Associazioni mazaresi ed esponenti dell’Assessorato regionale alla Salute non hanno portato a riscontri concreti, evidente la velata volontà della politica di prender tempo sulle questioni importanti che riguardano lo stesso nosocomio. Si ha l'impressione che chi doveva prendere importanti decisioni per il futuro della sanità locale abbia preso tempo, fatto "melina" per utilizzare un termine calcistico, mantenendo lo "status quo" in attesa delle elezioni regionali.

Il 25 settembre è molto vicino, dopo quella data molti interrogativi potrebbero trovare risposta e i dubbi potrebbero essere sciolti.

Francesco Mezzapelle        

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