Scandalo ritardi referti, Pace Terra e Dignità: "dimissioni governo Schifani"

"L'impegno dei cittadini diventi una concreta risposta all’assenza dell’azione di quella politica inutile e dannosa"

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Marzo 2025 07:50
Scandalo ritardi referti, Pace Terra e Dignità:

Riceviamo e pubblichiamo una nota degli attivisti della sezione provinciale di Trapani del movimento politico "Pace Terra e Dignità". Ecco quanto si legge:  

"Mentre in Europa si delibera una spesa militare da 800 miliardi in armi con il diretto coinvolgimento anche del governo italiano, in Sicilia assistiamo ad uno scandalo che ha raggiunto proporzioni davvero preoccupanti. In queste ore emergono dati sempre più allarmanti in provincia di Trapani sul numero di malattie oncologiche refertate con grandissimo ritardo e con tutte le gravissime conseguenze che purtroppo ricadono sui pazienti già resi fragili dalla stessa malattia. C’è tanta rabbia per questa vicenda perché proprio una diagnosi tempestiva ad oggi rappresenta l’unico strumento in grado di aiutare chi vive la malattia e che purtroppo dovrà affrontare tanti disagi e sofferenze.

Scoperto poi lo scandalo come sempre in politica inizia l’odioso balletto delle responsabilità che rimane un atteggiamento davvero vomitevole. La classe politica siciliana conferma ancora una volta di essere la peggiore, la più incapace, la più inadeguata, insensibile ed irresponsabile. Come attivisti di Pace Terra Dignità di Trapani vogliamo ringraziare la Prof.ssa Maria Cristina Gallo che con la sua determinazione e coraggio è riuscita a portare all’attenzione mediatica nazionale questo gravissimo problema dando speranza anche a tanti altri pazienti presi dallo sconforto.

Dimostrazione questa, che l'impegno dei cittadini può diventare una concreta risposta all’assenza dell’azione di quella politica inutile e dannosa. Ovviamente al governatore Schifani e al suo governo di centrodestra, che riteniamo essere gli unici responsabili politici di questa vicenda, chiediamo semplicemente di vergognarsi e dimettersi".  

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