Sarde atlantiche e croate “spacciate” abusivamente per sarde nostrane?

Altra frode in commercio sarebbe perpetrata dai venditori abusivi di pesce in piazzetta dello scalo a Mazara del Vallo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
27 Aprile 2021 09:30
Sarde atlantiche e croate “spacciate” abusivamente per sarde nostrane?

Secondo tradizione in occasione delle giornate festive di Pasquetta e del 25 Aprile, e Primo Maggio a Mazara del Vallo vengono organizzate delle grigliate di pesce in famiglia o fra amici. Quest’anno, considerate le misure dettate dall’emergenza covid19, questo “rituale” segue una forma più ristretta, certamente però in pochi hanno voluto rinunciare a del pesce arrostito alla griglia. Regina di queste grigliate è da sempre la sarda (generalmente chiamata sardina) la cui pesca avviene con la stessa tecnica con cui vengono pescate le acciughe con reti dette volanti e reti a circuizione, le lampare; si tratta di una tecnica di pesca antica, artigianale. La sarda è fra il pesce azzurro più apprezzato; in particolare è molto apprezzata quella pescata nell’areale mediterraneo antistante la costa che va da Sciacca, passando per Marinella di Selinunte, Mazara del Vallo e fino a Trapani.

Purtroppo le avverse condizioni meteo marine dell’ultimo mese hanno determinato una carenza di prodotto. Questo però non avrebbe scoraggiato i consumatori a ricercarle. A fronte di una domanda c’è sempre un’offerta. Così nei giorni scorsi, proprio in occasione delle festività, sarebbe stata perpetrata una vera e propria frode commerciale. Ad attuarla sarebbero stati venditori abusivi di pesce che quasi quotidianamente esercitano in piazzetta dello scalo, nella zona cosiddetta della marina (di questo problema che emerge quasi soltanto quando vengono compiute operazioni congiunte delle forze dell’ordine, Polizia Municipale e Guardia Costiera in primis, ce ne siamo occupati ampiamente in questi anni) che avrebbero venduto, spacciandole per sarde nostrane, cassette di sarde provenienti dalla Spagna, pescate nel Golfo di Biscaglia (Oceano Atlantico) e dalla Croazia, pescate nel nord Adriatico.

Generalmente queste tipologie di sarde vengono acquistate dai grossisti per fornire le esche ai pescatori di pesce spada; pertanto il loro costo è molto basso, al contrario della sarda nostrana che arriva a costare 15 euro al chilo nelle pescherie. Le sarde spagnole e croate congelate a terra, e viaggianti all’interno di cartoni, sarebbero poi decongelate, sistemate in apposite cassette (come quelle usate per la vendita della sarda mediterranea) mancanti però dei requisiti per la loro tracciabilità (esempio: Zona FAO 37 … etc.) che andrebbe invece conosciuta dai consumatori; bisognerebbe anche capire chi rifornisce di pesce questi venditori abusivi.

Per quanti non gravitano nel contesto della pesca, oppure a giovani consumatori, distinguere fra le due tipologie di sarde, quella atlantica e quella mediterranea, risulta difficile. (in foto collage di copertina a sx sarda nostrana mediterranea, a destra quella proveniente dall’oceano atlantico).

In questa situazione, già ripetuta anche con altre specie ittiche spesso congelate scongelate più volte e quindi con un forte rischio in termine di sicurezza alimentare, vi è un altro rischio e cioè quello dell’”assuefazione” a questo modus operandi; in altri termini: così continuando, con l’immissione di prodotto ittico proveniente da altri Paesi, vi è il rischio che declini definitivamente la cultura del pesce mediterraneo che per qualità organolettiche risulta certamente il migliore. Ovviamente è il consumatore che deve procedere ad un acquisto responsabile guardando non solo alle sue tasche ma soprattutto alla sua salute. Altro serio problema è la concorrenza sleale che i venditori abusivi di pesce esercitano, senza nessun onere fiscale, nei confronti delle attività in regola presenti nella stessa piazzetta dello scalo.

Pertanto, al fine di verificare questa nuova problematica venutasi a creare, chiediamo un intervento dell’assessore comunale alla Pesca, Agricoltura, Attività Produttive ed Infrastrutture, Pietro D’Angelo, il quale alcuni giorni dopo il suo insediamento, circa due mesi fa, da noi contattato in merito alla annosa questione dei venditori abusivi di pesce nella stessa piazzetta dello scalo assicurò l’intensificazione, con la sinergie di tutte le forze dell’ordine, dei controlli quotidiani nella stessa area.

Francesco Mezzapelle   

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