San Nicolò Regale, un complesso archeologico dimenticato

Redazione Prima Pagina Mazara
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02 Luglio 2014 07:14
San Nicolò Regale, un complesso archeologico dimenticato

"La chiesa di san Nicolò Regale è stata sempre fruibile a visitatori e studiosi che ne fanno richiesta". Ad affermarlo è il Vicario generale e moderatore della Curia, don Giuseppe Undari,

dopo che l'ex Sindaco di Mazara, Nicolò Vella, coordinatore dell'istituto "Il Duemila", nei giorni scorsi aveva affrontato l'argomento, mai risolto e sempre attuale, della chiusura ai visitatori e del vistoso abbandono della chiesetta in stile arabo-normanno.

"Mazara del Vallo ha uno dei più preziosi monumenti di architettura dell'età normanna tra quelli esistenti in Puglia, Calabria e in Sicilia stessa - aveva affermato Vella - chiusa, invisitabile ininterrottamente dal luglio del 2004. Un decennio di chiusura e di abbandono per mancanza di personale sostenibile di custodia. Tenere chiuso san Nicolò Regale è voler dimenticare il passato glorioso e splendido di Mazara. Così è accaduto che per un illustre docente americano di storia medievale, la professoressa Caroline Bruzelius, in visita in Sicilia, nei giorni scorsi, a visitare san Nicolò Regale, è stato necessario l'intervento del Vaticano e l'assistenza di un sacerdote della Diocesi di Mazara"

Don Undari, parroco della Cattedrale, è rettore della chiesa che, proprio il mese scorso, è stata visitata da due studiose americane di Storia dell'arte. "Periodicamente viene celebrata la santa messa nella chiesa – spiega il Vicario – e sono in corso iniziative di valorizzazione del bene delle quali è stato coinvolto il Comune. Ma stiamo anche pensando alla verniciatura dei portoni esterni e delle panche interne". La chiesa è priva di servizi igienici e di una sacrestia. "Insieme al Comune si sta valutando come poter garantire un approvvigionamento di acqua che possa consentire anche un'ottima pulizia".

Negli ultimi mesi, in particolare la scorsa primavera, Primapaginamazara.it ha più volte denunciato lo stato di grande abbandono e degrado in cui perdurano sia la Chiesa di san Nicolò Regale che i mosaici romani sottostanti (risalenti al periodo III-V sec. d.C) ritrovati nel 1960. Il punto è che nella pacata diatriba fra l'ex Sindaco Vella e la Curia non si comprende bene se si parli della chiesa (superiore) o del vano sottostante dei mosaici. Ma la distinzione sembra superflua, poiché è da anni che anche la chiesetta (per la quale esiste una sorta di co-gestione fra Diocesi e Comune), contestualmente alla stanza dei mosaici, rimane chiusa al pubblico. Lo scorso marzo le lamentele di due turisti della provincia di Palermo che, provenendo da Selinunte, in visita in città prima di rimettersi in macchina verso Marsala ed Erice, hanno trovato tutto chiuso.

La chiusura della chiesetta, quasi mai aperta alla libera fruizione pubblica, è avvenuta a causa della presenza di infiltrazioni d'acqua sullo spiazzale-veranda, dove vi è l'ingresso della chiesa, è che costituisce il tetto, a rischio crollo e quindi insicuro, dei locali sottostanti dove è conservata la pavimentazione a mosaici di età romana.Quest'ultimo è un vero e proprio complesso archeologico articolato in più ambienti. Le pavimentazioni a mosaico sono ricche di decorazioni geometriche colorate, fra le quali spicca un mosaico policromo "che - come riferitoci dalla dott.ssa Rossella Giglio della Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Trapani - J.

Bovio Marconi definì come emblema centrale con figura di cervo e un mosaico a decorazione geometrica e fitomorfa di girali che vengono fuori dai 4 canthari degli angoli". Con molta probabilità si trattava di un bagno pubblico o di un bagno di una ricca villa privata, lo si può intuire dalla presenza di una vasca e dei mattoni cavi per il passaggio dell'aria calda.

Ma tutta l'area adiacente a san Nicolò Regale costituisce un complesso archeologico; attraverso ricerche e ritrovamenti lungo più di un secolo (nel 1874, nel 1932, nel 1952 e 1960) sotto la chiesa e sotto le strade o sotto gli edifici di lato, la stessa dott.ssa Giglio ha recentemente avanzato l'ipotesi "della presenza di un edificio molto complesso ed articolato.. esso possedeva certamente una vasta area destinata a terme".

Lo scorso marzo il Fai Mazara (Fondo Ambiente Italiano), in occasione della "Giornata di Primavera", aveva accolto la proposta della redazione di Primapaginamazara.it - che ne aveva denunciato il degrado e l'abbandono - su un impegno formale per il recupero, e fruizione al pubblico, dei mosaici romani sottostanti alla chiesa di san Nicolò Regale.

Dal versante della politica, recentemente si è ritornato a dare attenzione all'emergenza archeologica dei mosaici romani con un'interrogazione del gruppo parlamentare all'Ars del Movimento 5 Stelle, primo firmatario il deputato mazarese Sergio Tancredi. L'interrogazione (del 13 giugno) ha chiesto, con risposta urgente e scritta, al Presidente della Regione, Rosario Crocetta, ed all'Assessore regionale ai Beni Culturali, dei "chiarimenti in merito alle condizioni in cui versano i mosaici sulla pavimentazione romana sotto la Chiesa di san Nicolò Regale a Mazara del Vallo".

Oggi il silenzio delle Autorità - Comune, Soprintendenza, Regione - su san Nicolò Regale appare assordante e, a parte alcuni sporadici interventi pubblici a sostegno, lo scempio è sempre sotto gli occhi di tutti, turisti compresi. Calcinacci crollati dal soffitto sui mosaici , umidità e vetrate (della struttura-ambiente chiuso che ingloba i preziosi pavimenti sottostanti alla chiesa) quasi completamente oscurate dalla polvere. Esiste un progetto per il completo recupero e fruizione del complesso archeologico di san Nicolò Regale? E se sì quando verrà messo in opera? Che fine ha fatto il progetto proposto dal Sindaco Cristaldi, in stretta collaborazione con la Soprintendenza, per far ritornare alla piena fruibilità il sito, attraverso la rimozione di parte della terrazza-tetto deteriorata e per la quale occorrevano circa 100 mila Euro?

Vincenzo De Santi

02/07/14  09,00

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