Torniamo a parlare dell’annosa questione del dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo a seguito di una nota inviata dall’avvocato Fabrizio Misuraca, in qualità di responsabile dello sportello mazarese del Movimento Difesa del Cittadino, al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, al dott. Maurizio Croce, commissario di Governo per il Dissesto Idrogeologico nella Regione Siciliana, nonché soggetto attuatore dell’opera, all’Amministrazione della ditta Ares srl, al Dipartimento della Protezione Civile di Palermo, alla Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo. Alla lettera l’avv. Misuraca ha allegato alcune foto (in copertina vedi foto scattata qualche giorno fa lungo il Molo com. Caito all’altezza di piazza Regina) che evidenziano la situazione vergognosa, di grande degrado, nel quale si trova il porto mazarese.
“Sollecito lavori di ripristino dei fondali del bacino portuale e del retrostante porto canale – 1 Stralcio – Zona Foce del Fiume Mazaro” è questo l’oggetto della lettera inviata dall’avv. Misuraca. Ecco il testo: “Con la presente il sottoscritto Avv. Fabrizio Misuraca, nella Sua qualità di Responsabile della sede del Movimento difesa del Cittadino di Mazara del Vallo e fondatore del gruppo Facebook “Escavazione del porto di Mazara del Vallo” chiede spiegazioni in merito al mancato avvio dei lavori di escavazione del porto di Mazara del Vallo.
La situazione del Porto di Mazara del Vallo è critica, la gara d’appalto era stata espletata nel 2016, sono passati sei lunghi anni, periodicamente riceviamo rassicurazioni sull’avvio dei lavori ma ad oggi abbiamo solamente ascoltato molti discorsi senza alcun riscontro.
Non possiamo più tollerare questo immobilismo: la città di Mazara del Vallo è famosa per il suo porto e per la sua marineria, stiamo offrendo una pessima immagine ai turisti che giungono da tutto il mondo per visitare la città, non si può fare a meno di non notare il degrado che regna nel porto, non si possono non notare i relitti e il fango che ormai ha raggiunto la superficie dell’acqua.
Anche a livello diportistico la situazione gravissima, non riusciamo ad ospitare barche che hanno un pescaggio superiore ad 1 metro e 50 centimetri.
Dal 2016 ad oggi abbiamo subito due alluvioni, uno nel 2018 e l’altro nel 2021. In seguito alla prima alluvione la Protezione Civile aveva emanato un’ordinanza con cui dichiarava i lavori “urgenti e indifferibili” per la pubblica incolumità (OCDPC 15/11/2018 n. 558).
Manifesto inoltre qualche dubbio relativamente alla dotazione finanziaria del bando, dal 2016 ad oggi sono cambiate tante cose, il rischio è quello che l’intervento diventi una sorta di “palliativo” e che la situazione di emergenza permanga anche successivamente ai lavori di escavazione.
Volevo segnalare inoltre che esistono dei metodi innovativi di “ecodragaggio” per l’escavazione dei fondali dei porti, lo scorso settembre in occasione della Naples Shipping Week la Fincantieri aveva presentato ai presidenti delle port authority e delle Capitanerie di porto la soluzione brevettata Fincantieri Deco, una nave draga aspirante, molto somigliante a un bacino galleggiante, in grado di prelevare i sedimenti evitandone la dispersione e di separare il fango dalla sabbia. Un procedimento che permette di avere un sottoprodotto riciclabile perché il sedimento può essere riutilizzato per il ripascimento delle spiagge o per il banchinamento dei porti.
Con l’auspicio che l’escavazione del porto di Mazara del Vallo non diventi argomento di campagna elettorale e che i lavori inizino al più presto colgo l’occasione per porgerVi Distinti Saluti”.
