Qualche giorno fa abbiamo parlato di “silenzio assordante” in merito alla questione dei lavori di messa in sicurezza del ponte sul fiume Arena chiuso lo scorso 9 settembre dal Libero Consorzio Comunale di Trapani a seguito di un’ispezione di tecnici ai primi di agosto attraverso la quale la stessa ex provincia aveva evidenziato il pericolo per la pubblica incolumità a causa del degrado per corrosione dei “pendini” della stessa struttura. Ebbene vogliamo chiarire –a scanso di equivoci- che la definizione di “silenzio assordante” non era riferita ai residenti del popoloso quartiere di Boccarena, che quotidianamente vivono una situazione di disagio nel doversi spostare in Città e poi far ritorno nelle loro case a causa di un percorso alternativo (tratto SS115 e SP66) ben più lungo ma soprattutto poco sicuro (soprattutto la sera per via della mancanza di illuminazione), bensì alle istituzioni e agli organi competenti.
Il Comitato cittadino quartiere Boccarena ed anche la nuova Associazione culturale “Quarara”, anche attraverso l’utilizzo dei social, tengono alta l’attenzione mediatica sulla questione e chiedono ai rappresentanti istituzionali di ricevere informazioni sullo stato dell’arte dei lavori. “Non siamo rimasti certamente in silenzio il Comitato quotidianamente si occupa della questione. La nostra domanda è sempre la stessa: quando verrà effettivamente riaperto il ponte sul fiume Arena? Ci troviamo di fronte alla burocrazia e ai suoi tempi”.Questo è quanto sottolinea Antonino Burgio, presidente del suddetto Comitato del quale fa parte anche l’ing.Calcedonio Iemmola, esperto professionista mazarese e conoscitore, da militante politico, della macchina amministrativa, il quale ci ha riferito -attraverso un contatto telefonico- che lo stesso Comitato si è rivolto al prof.Nunzio Scibilia, già ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo, per una controperizia sulla struttura al fine di garantire l’attraversamento del ponte anche a lavori in corso.
Lo stesso professionista, coadiuvato da altri tecnici, attraverso una relazione ben dettagliata potrebbe dimostrare la solidità della struttura (lo aveva confermato anche un recente studio condotto dall’ing.Giuseppe Salvo) nonostante l’ammaloramento dei pendini che dovrebbero essere sostituiti (il Commissario dell’ex Provincia ha assicurato che procedono in uno stabilimento i lavori per la creazione degli elementi strutturali). I lavori per la messa in sicurezza del ponte, progettati dalla Icaro studio Associato e aggiudicati dall’ex Provincia alla ditta la “Metalwood srl” di Niscemi, con un investimento complessivo di euro 1.150.000, sotto la direzione dell’ing.Michele Fabio Granata, sarebbero iniziati –lo si legge da un cartello posto davanti al cantiere (ove ancora non si sono visti operai se non per chiudere il ponte)- lo scorso 12 ottobre e dovrebbero concludersi il prossimo 8 agosto.
In questo intervallo di tempo la ditta “Metalwood” ha preteso che il ponte fosse rimasto completamente chiuso nel corso dei lavori; qualche giorno fa sono stati collocati blocchi di cemento per evitarne l’attraversamento(vedi nostra foto scattata poche ore fa).
Lo studio del luminare palermitano qualora venisse approvato consentirebbe di superare le attuali criticità consentendo al tempo stesso lo svolgimento dei lavori di sostituzione dei pendini e al tempo stesso l’attraversamento, ovviamente regolamentato, del ponte da parte dei cittadini. Nel caso il Comitato raggiungesse tale obiettivo potrebbe venire meno l’esigenza di creazione di un ponte alternativo (da realizzare accanto a quello attuale) secondo il progetto presentato dall’Amministrazione comunale (approvato con una variazione di bilancio di circa 300.000 dal Consiglio comunale) e per il quale si attendono ancora i necessari pareri favorevoli di tutti gli enti di competenza.
Francesco Mezzapelle