I Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo sui diritti di pesca nell’Atlantico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo e nel Mar Nero per il 2022. Nel mese di dicembre di ogni anno il Consiglio Agricoltura e pesca si riunisce per fissare i limiti di cattura dell'anno successivo - noti anche come totali ammissibili di catture (TAC) - per la maggior parte degli stock ittici commerciali, insieme a contingenti nazionali per ciascuna specie. La decisione del Consiglio si basa su una proposta elaborata dalla Commissione europea, che tiene conto dei migliori pareri scientifici disponibili, degli obiettivi della politica comune della pesca (PCP) e del rendimento massimo sostenibile (MSY) stabilito per ciascuna specie.
L’accordo, concluso il 14 dicembre nella lunga riunione del Consiglio Agricoltura e Pesca, fissa infatti i limiti di cattura per oltre 200 stock ittici commerciali. Una volta pubblicate nella Gazzetta ufficiale, le disposizioni si applicheranno retroattivamente a partire dal 1° gennaio 2022. Per l'Italia ha partecipato il sottosegretario Francesco Battistoni, delegato dal ministro Stefano Patuanelli, che ha illustrato la posizione italiana sulle decisioni su agricoltura e pesca e sottolineato le criticità emerse dalle discussioni.
Il Consiglio ha convenuto di ridurre lo sforzo di pesca per gli stock demersali nel Mediterraneo occidentale del 6%, in linea con l'obbligo giuridico dell'UE di raggiungere il rendimento massimo sostenibile (maximum sustainable yield, MSY) entro il 2025. Ecco in in sintesi quanto deciso:
- La riduzione si applicherà ai pescherecci da traino; per i pescherecci con palangari, lo sforzo di pesca massimo sarà basato sul numero di giorni di pesca tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017.
- I ministri hanno inoltre convenuto di introdurre limiti massimi di cattura per gli stock di gambero rosso, gambero blu e gambero gigante rosso.
- In base all'intesa raggiunta proseguirà la riduzione dello sforzo di pesca (periodo di fermo) per il comparto dello strascico, che sarà del 6% invece che del 7,5% proposto dalla Commissione. La percentuale potrebbe ulteriormente diminuire, dal 6 al 4%, se gli Stati adotteranno, su base volontaria, misure tecniche per favorire la selettività delle catture.
- Confermata anche la proposta della Commissione di introdurre dei periodi di fermo di pesca per i palangari, ma a partire dal 2023 e non dal 2022.
- Introdotto inoltre un livello massimo di catture sul gambero rosso e gambero viola.
Quanto deciso a Bruxelles è stato commentato positivamente da Giovanni Basciano, vicepresidente Agci-Agrital. “Ricordiamo che la proposta iniziale della Commissione Ue prevedeva una riduzione delle giornate di pesca annuali del settore dello strascico, il principale fornitore dei mercati ittici dei tre Paesi, l’istituzione e la riduzione di una quota di sforzo per i pescherecci con palangari, nonché il rafforzamento di varie altre misure tecniche e zone di restrizione della pesca.
Adesso le nostre imbarcazioni (che praticano la pesca a strascico), per il 2022, saranno chiamate a restare in porto solo fino a un massimo di 4 giorni in più rispetto al 2021. Nei mesi scorsi in occasione di numerosi eventi avevamo mostrato il nostro dissenso contro le attuali politiche comunitarie del settore che penalizzavano le marinerie. Oggi è una giornata importante per la pesca italiana, e non solo. Il settore Pesca del Mediterraneo applica, di propria iniziativa e da anni, misure di sostenibilità, ricercando sempre la collaborazione e il sostegno delle amministrazioni e degli scienziati, ed esprime la volontà di continuare a collaborare in una gestione che permetta di garantire la sostenibilità.
Il nostro segnale è arrivato forte e chiaro a Bruxelles: tutti uniti per tutelare un’economia importante per il bacino del Mediterraneo. Insomma, la mission –continua Basciano - è recuperare un ruolo da protagonisti nel Mediterraneo, attraverso serrati dialoghi con Bruxelles, per un nuovo modello di pesca e il confronto con le Regioni”.
Infine lo stesso Giovanni Basciano (in foto) in qualità di responsabile Agci Pesca Sicilia conclude: “Un grande lavoro è stato fatto dalla Regione Siciliana e dall’Assessore allo Sviluppo Rurale, Agricoltura e Pesca Toni Scilla, che ha costantemente dialogato con il senatore Francesco Battistoni, sottosegretario al Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali e con delega alla pesca, consentendo di limitare i danni per le aziende”.
Francesco Mezzapelle