Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Associazione “Liberi Armatori Mazara”, a firma del suo presidente Maurizio Giacalone (in foto), attraverso la quale si proclama lo stato di agitazione della flotta peschereccia di Mazara del Vallo. Ecco quanto si legge nella stessa nota inviata al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, on. Francesco Lollobrigida (e per conoscenza al Capo Dipartimento della Pesca, Stefano Scalera, al direttore generale Pesca Marittima, Francesco Saverio Abate, all’assessore regionale Luca Sammartino, al sindaco Salvatore Quinci, altri rappresentanti istituzionali, alla locale Capitaneria di Porto, e alle altre associazioni Federpesca, Agripesca, Coldiretti Pesca, ed ai sindacati datoriali e di categoria):
“La scrivente A.A.L.M con la presente proclama lo stato di agitazione della flotta peschereccia di Mazara del Vallo nostri associati. Si chiede la formale attivazione nei tempi di legge, della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione delle controversie di cui alla Legge146/90, Legge 83/2000 e successive modifiche ed integrazioni. In data 26/09/2023 gli armatori soci della scrivente riunitisi presso la nostra sede, ritiene necessaria allo stato attuale di crisi della marineria, di proclamare lo stato di agitazione per le motivazioni in controversia di seguito elencate:
1. Il settore si ritrova ad affrontare grandissime difficoltà causato dal caro gasolio, i pescherecci non riescono a partire dal porto per fare una bordata di pesca poichè il costo del carburante è altissimo, cui incide al 90% sui costi di un peschereccio. Alcuni pescherecci con sacrifici enormi sono partiti per evitare l’usura di tutte le attrezzature di bordo creando un doppio danno. Fermi prolungati nei porti per fermo temporeo obbligatorio continuativo, giorni di recupero e fermo aggiuntivo obbligatorio, causano usura a tutte le attrezzature da pesca e il peschereccio stesso. Causando anche una grossa perdita economica per l’armatore cui deve affrontare giornalmente manutenzione ed evitare ulteriori danni.
2. Imploriamo il nostro governo di poter attivare al più presto un Bonus fiscale sul gasolio per aiutare i pescherecci come nel 2022, per evitare il blocco totale di tutte le attività compreso l’indotto e perdite di posti di lavoro.
3. Ulteriore problema arriva dalla massiccia importazione di prodotti ittici dai paesi extracomunitari. Importazione non regolamentata e con prezzi di cui non possiamo concorrere e in alcuni casi venduto al consumatore come prodotto della pesca italiano.
4. Chiediamo al nostro Ministro di agevolare/pubblicizzare al più presto, un nostro progetto per istruire/formare personale marittimo/pescatore uomo/donna di qualsiasi nazionalità, in modo che si possano equipaggiare i nostri pescherecci per continuare a fare i pescatori.
5. I punti sopra descritti sono di vitale importanza per tutte le marinerie e quindi si necessita l’urgenza. Nel caso non ci siano le condizioni per poter adempiere ai punti sopra descritti, la preghiamo di agevolare/pubblicizzare al più presto il Fermo Definitivo dei pescherecci. Pertanto, sulla scorta di quanto esposto la scrivente A.A.L.M. conferma lo stato di agitazione e chiede la formale attivazione, nei tempi di legge, della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione ai sensi della Legge 146/90 e della Legge 83/00 e successive modifiche. Lo stato di agitazione sarà a tempo indeterminato e sarà comunicato agli uffici di competenza il termine”.