Pesca: in agosto vacanze e “fermo biologico”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
26 Luglio 2013 13:37
Pesca: in agosto vacanze e “fermo biologico”

Nei prossimi giorni i circa novanta pescherecci d'altura che compongono la flotta mazarese ritorneranno in porto per consentire agli equipaggi e capitani di potere trascorrere qualche giorno di vacanza insieme alle loro famiglie. Con l'occasione le imprese armatrici potranno iniziare il cosiddetto "fermo biologico".

Il provvedimento regionale, sulla base del decreto firmato nei giorni scorsi dal ministro Nunzia De Girolamo, di interruzione temporanea dell'attività di pesca è stato in questi giorni in discussione presso il Consiglio regionale della Pesca, adesso si aspetta il decreto dell'Assessorato regionale. In Sicilia le imbarcazioni si fermeranno dal 1 ottobre al 30 ottobre. Casi specifici quelli di Lampedusa, in cui il fermo è previsto dal 1 al 30 settembre, e Mazara del Vallo dove il fermo inizierà, presumibilmente come negli anni precedenti, cioè ai primi di agosto per concludersi ai primi di settembre.

Il presidente di Coldiretti Impresa Pesca Mazara, Alberto De Santi, ha espresso dei forti dubbi circa la reale efficacia dello strumento del fermo biologico: "a che serve togliere dalla pesca contemporaneamente circa una quarantina di pescherecci da un'areale di pesca quando poi –si è interrogato- nella stesa zona vanno a pescare tutti gli altri pescherecci dei Paesi extracomunitari mediterranei? Diciamo che il fermo biologico ad oggi rappresenta un sostegno sociale agli armatori che ricevono un contributo di circa 12-13mila euro. Il vero fermo biologico, che consentirà l'adeguata riproduzione ittica, avverrà -ha sottolineato- quando le marinerie del Mediterraneo troveranno un accordo; per ripristinare le zone di pesca a strascico occorrerebbe assolutamente non pescarvi, a cosa serve se vi pescano tre pescherecci invece di quattro? Inoltre -ha concluso- bisogna prevedere fermi ad hoc in base alle specificità ittiche".

Per il "fermo tecnico" ad ogni pescatore toccherà, attraverso la cassa integrazione in deroga, circa 800 euro. Ma quella dei pescatori è certamente la categoria che più delle altre risente della grave crisi che sta attraversando la pesca. Tale questione rimanda all'attuale sistema di retribuzione cosiddetto "alla parte" che prevede che una metà del ricavo netto dalla vendita del pescato venga suddiviso fra i membri dell'equipaggio in base al ruolo dei suoi componenti, questo sistema non ha però mai permesso di far capire al pescatore il ricavato effettivo della vendita; molti pescatori negli ultimi anni sono emigrati, insieme a molti capitani e motoristi, nel settore mercantile.

In ultima analisi, il fermo biologico così come da sempre attuato, oltre alla "sostenibilità sociale" dei pescatori e degli armatori, garantisce anche la "sostenibilità commerciale" del prodotto pescato evitando intasamenti disastrosi con conseguente crollo dei prezzi.

 

26-7-2013

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