Pesca, gasolio alle stelle, Asaro: “in atto una forte speculazione finanziaria”

Nicola Asaro spiega i forti aumenti del gasolio. Armatori pronti a fermare pescherecci. Rischio stop pesca gambero rosso

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
11 Marzo 2022 17:24
Pesca, gasolio alle stelle, Asaro: “in atto una forte speculazione finanziaria”

Il caro carburanti, con la benzina ben oltre i due euro, sta mettendo in ginocchio le fragili economie familiari già messe alla dura prova dall’aumento esorbitante della bolletta della luce, quasi il 100% rispetto a pochi mesi fa. Il Governo Draghi dice che la guerra in Ucraina non sta ancora intaccando la ripresa economica avviata a seguito dell’emergenza covid-19 ma il Paese rischia di sprofondare nel caos considerato anche l’annuncio degli autotrasportatori che da lunedì si fermeranno, a causa del caro-carburanti, e che rischiano seriamente di lasciare vuoti gli scaffali dei supermercati.

Un settore che da alcuni anni lamenta il progressivo aumento del costo del carburante, nel caso specifico il gasolio, è quello della pesca. A Mazara del Vallo la problematica è certamente più sentita in quanto la tipologia di pesca industriale esercitata dalla marineria, con lunghe bordate di pesca dal mediterraneo occidentale a quello orientale, ha fortissimi impatti sul settore che è già di per se attanagliato dal problema della restrizione degli areali di pesca e da una crisi strutturale che imperversa da circa una quindicina di anni e che ha portato alla notevole riduzione della flotta di pesca mediterranea ad oggi composta da una settantina di natanti.

Secondo Coldiretti Impresapesca, il prezzo medio del gasolio per la pesca è praticamente raddoppiato (+90%) rispetto allo scorso anno costringendo i pescherecci italiani a navigare in perdita o a tagliare le uscite e favorendo le importazioni di pesce straniero: fino a oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata, infatti, proprio dal carburante.

Al fine di descrivere l’attuale situazione abbiamo incontrato Nicola Asaro, gestore del punto vendita mazarese della Levantoil srl, società che fornisce carburanti a molti pescherecci del comparto marittimo di Mazara del Vallo. Nicola Asaro (in foto nel porto nuovo di Mazara durante il rifornimento di un peschereccio) parla chiaramente e con dati alla mano evidenzia la questione: “a marzo 2021 il gasolio costava 0,41 centesimi di euro per litro, nel marzo 2022 a 0,98; quello che fa riflettere è che lo scorso mese eravamo sui 0,56. In pratica è quasi raddoppiato negli ultimi giorni. Si può ben dire che si è innescata una vera e propria manovra speculativa non è agganciata al reale aumento del costo in dollari del barile del petrolio. Il prezzo è stratosferico, le grosse compagnie petrolifere stanno speculando”.

Nicola Asaro sottolinea: “gli aumenti avvengono anche in quei Paesi rivieraschi dove il gasolio costa molto meno rispetto all’Italia. Però ad esempio in Tunisia il Governo ha stabilito un tetto massimo di 0,30 centesimi. Ovviamente in queste condizioni si accentua sempre di più la concorrenza, le barche tunisine pescano negli stessi areali di quelle mazaresi e pertanto sono certamente ancor più favorite nel presentare il loro prodotto sul mercato”.

Diversi sono gli armatori mazaresi che a tali condizioni hanno già deciso di tenere ormeggiati in banchina i pescherecci, è seriamente a rischio la campagna primaverile della pesca a gambero rosso, il prodotto più richiesto dal mercato. In meno di un anno a Mazara del Vallo il costo del carburante è arrivato ad incidere dal 45% all’80% sui costi di armamento. Oggi un pieno ad un peschereccio per effettuare una bordata di pesca di 30-40 giorni costa circa 70.000 euro; consideriamo che giornalmente nel corso si consuma circa 2000 euro di gasolio al giorno senza però che i guadagni dell’attività di pesca siano assicurati.

La situazione è gravissima – spiega Gaspare Asaro proprietario di cinque barche- Non possiamo essere vittime di questa speculazione finanziaria con abnormi oscillazioni del prezzo del gasolio, pensiamo che durante il lockdown anticovid19 il gasolio si poteva acquistare anche a 0,20 centesimi. In queste condizioni –aggiunge l’armatore- non possiamo programmare la nostra attività. Il Governo non deve intervenire con contributi, questi servono nel brevissimo periodo, servono misure per garantire stabilità dei prezzi e che metta al riparo delle speculazioni.

Non appena conclusa la bordata di pesca prima di Pasqua valuteremo se continuare ad uscire o no”.

Francesco Mezzapelle  

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