“Se tutto procederà nella direzione giusta, la misura del credito d'imposta per l'acquisto del carburante per le attività di pesca dovrebbe essere rinnovata anche per il primo semestre del 2024, per fronteggiare il problema del caro-energia, che ha fortemente colpito e danneggiato i lavoratori e le imprese del comparto”. Ad affermarlo ieri è stato Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare, che rilancia e commenta le notizie provenienti da Montecitorio. “Accogliamo infatti con soddisfazione – ha proseguito il dirigente dell'associazione di settore del mondo cooperativistico - l'ordine del giorno approvato, ieri pomeriggio, sostanzialmente all'unanimità, dalla Camera dei deputati, su proposta del deputato Giandiego Gatta, al quale riconosciamo sensibilità per le vicende del settore pesca.
Il documento impegna il governo, sia pure subordinandolo ai vincoli di finanza pubblica, a rinnovare il benefit per supportare il settore ittico, che con sempre maggiore difficoltà affronta i crescenti costi gestionali, che ormai in parte cospicua sono rappresentati dalle spese per il carburante, il cui prezzo è costantemente cresciuto nel tempo, fino a far registrare una decisa impennata, come per tutte le altre fonti energetiche, a causa delle instabilità del quadro geopolitico internazionale, ma anche di speculazioni incontrollate.
Valutiamo, quindi, positivamente il segnale di attenzione che giunge dal Parlamento, tenendo conto anche che sullo stesso argomento era stato presentato un altro ordine del giorno, proposto dal deputato Stefano Vaccari. Nelle prossime settimane – ha concluso Scognamiglio – seguiremo con attenzione l'evoluzione del provvedimento, affinchè possa effettivamente essere assunto dal governo, nel quale confidiamo per raggiungere il risultato”.
Nel frattempo terminato il fermo per molti pescherecci delle marinerie siciliane è tempo di riprendere le loro regolari attività di pesca. Ma il ritorno all’attività dei pescherecci è reso molto complicato dall’impennata del prezzo del gasolio balzato fino a 90 centesimi al litro. A pesare son anche le nuove linee di indirizzo della Commissione Ue dal nuovo regolamento sui controlli che impone l’obbligo di avere a bordo sistemi di monitoraggio elettronico a distanza, comprese le telecamere a circuito chiuso, fino al divieto del sistema di pesca a strascico e alla restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali. E infine, ovviamente, ed in particolare per i pescherecci di Mazara del Vallo che praticano la pesca a gambero di profondità, l'impossibilità di esercitare la pesca in alcuni areali del Mediterraneo dichiarati off limits nonostante ricadono in acque internazionali.
Francesco Mezzapelle