Pd mazarese: silenzio dentro e fuori l’aula consiliare. Sempre presenti agenti patogeni.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Dicembre 2014 16:09
Pd mazarese: silenzio dentro e fuori l’aula consiliare. Sempre presenti agenti patogeni.

Ritorniamo ad occuparci della paradossale e triste situazione del Pd mazarese, una compagine politica che appare (durante le elezioni) e poi scompare. Dopo il flop delle recenti elezioni vi è una situazione imbarazzante all'interno del Pd mazarese.

A "legittimare" Renzi alla guida del Governo sono state le recenti elezioni Europee (stessa data del primo turno delle Amministrative) che il Pd ha stravinto raggiungendo addirittura il 41%. Attenzione a Mazara del Vallo però il Pd alle elezioni Europee è risultato il terzo partito in città preceduto da M5S e perfino da Forza Italia.

Nello stesso turno elettorale, per le Amministrative, ha fallito il raggiungimento del ballottaggio del proprio candidato a sindaco Pino Bianco che ha totalizzato meno voti rispetto alle due liste di sostegno, Pd ed Udc. Il Pd non ha potuto inoltre costituire un gruppo consiliare in quanto sono stati eletti soltanto due consiglieri: Teresa Diadema e Giacomo Mauro. Così da un gruppo di iscritti e simpatizzanti del Partito lo scorso luglio era pervenuto l'invito al segretario comunale Francesco De Blasi ed al gruppo dirigente di dimettersi.

A distanza di mesi nessuno, tanto meno lo stesso De Blasi, convoca un Congresso straordinario comunale del Partito per analizzare la situazione politico-amministrativa e per fare chiarezza con il proprio elettorale degli errori commessi, insomma si preferisce mantenere un silenzio assordante che non lascia presagire niente di buono. Sembra quasi che non si voglia risvegliare il mostro (a più teste quello del Pd a Mazara) dal torpore, a quanto pare a tutti i componenti, vecchi e nuovi, lo status quo va bene, non vi sarebbe la necessità di prendere posizioni sulle scelte dell'Amministrazione Cristaldi.

Insomma tutto tace, anche la segreteria provinciale di Marco Campagna non si è fatta sentire per smuovere le torbide acque. Dove è il dott. Bianco sempre pronto a presentarsi alle elezioni in questi ultimi 10 anni? Oggi più che mai servirebbe una sua presenza in una sezione mazarese del Pd svuotata progressivamente di valori e di giovani.Eppure di errori ne sono stati commessi durante le elezioni. Non devono certamente esser coperti, come qualcuno tenta di fare, dall'aver sfiorato il ballottaggio per l'elezione del sindaco sol perché Vito Torrente ha perso stranamente negli ultimi giorni qualche migliaio di voti.

Fa certamente impressione vedere che a livello provinciale e nelle altre realtà comunali viciniore (anche di recente a Campobello di Mazara con la vittoria di Castiglione) il Pd sia una forza trainante e collegato ai vertici nazionali e regionali, al contrario di quanto succede a Mazara del Vallo.    

La debacle, al di là di proclami sul fatto che alle stesse Ammnistrative sia stato il Partito più votato, è stata evidente ma i sentori durante la campagna elettorale non erano di certo mancati. Forse i vertici del Pd mazarese (fra i quali anche lo stesso candidato sindaco Pino Bianco) non hanno avvertito il pericolo di un'implosione interna oppure si sentivano troppo sicuri; fin troppo sicuri da non riuscire neanche a completare la lista (l'unica con 26 candidati rispetto ai 30 di tutte le altre 15 presentate alle Ammnistrative mazaresi) composta da alcuni soggetti, certamente rispettabili e volenterosi, che forse non hanno neanche la tessera del partito, e/o provenienti da altre aree (Sel, Mazara 2.0, ed altri).

Forse qualcuno durante la campagna elettorale si era illuso che il partito mazarese dopo diversi anni di crisi, probabilmente iniziata proprio nel 2004 quando molti suoi esponenti non votarono in quelle Amministrative Pino Bianco (forse già allora ignaro dei perversi meccanismi e giochi di potere interni al Pd mazarese) ma preferirono Giorgio Macaddino come sindaco ma soprattutto come rappresentante di un grosso sindacato e quindi potenziale serbatoio di voti. Da lì in poi il Pd mazarese, con il vecchio zoccolo Ds sempre più in minoranza ma "arricchito" di una forte componente dell ex "Margherita", diventò terreno fertile (o forse terra di conquista elettorale) per alcuni rappresentanti non mazaresi (ma della Provincia) eletti all'Ars e alla Camera dei Deputati. In questi dieci anni, dal 2004 al 2014, nel Pd mazarese hanno albergato esponenti provenienti da aree politiche anche distanti ideologicamente.

Il Partito ha sempre accolto tutti guardando sempre al valore quantitativo, numerico, funzionale per l'elezione degli stessi deputati e consiglieri comunali. Ha perso la sua anima divenendo una "creatura a più teste", una creatura agonizzante tanto da essere costretta a stringere accordi, presumibilmente anche elettorali, con il sindaco Nicola Cristaldi che poi avrebbe, garantito con la sua maggioranza la vice presidenza del Consiglio comunale non all'opposizione ma allo stesso Pd in cambio di un appoggio esterno.

Qualcuno all'interno del Pd prova soventemente a scaricare colpe trovando agnelli sacrificali in nome di un "rinnovamento" tanto propagandato in questi anni ma di fatto mai avvenuto. Forse è un mezzo per rimescolare le carte per la riacquisizione di potere di una delle lobby interne allo stesso Partito? Poi magari rientreranno sempre le stesse facce, una vecchia logica gattopardesca. Forse qualcuno –ripetiamo- alla luce di quanto avvenuto in questi ultimi anni ha pensato ad una prioritaria identificazione (con successivo allontanamento) di agenti patogeni responsabili dell'insorgenza della condizione di malattia dello specifico organismo partitico?

Francesco Mezzapelle

03-12-2014 17,00

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