Pd, Congresso “bulgaro” per l’elezione del segretario provinciale. Strategia per mantenere il potere e quel che resta del consenso dem…?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
02 Dicembre 2018 12:08
Pd, Congresso “bulgaro” per l’elezione del segretario provinciale. Strategia per mantenere il potere e quel che resta del consenso dem…?

Una recente inchiesta dell’Espresso parla di un Pd al “collasso” anche nelle storiche “roccaforti  rosse”, in primis Bologna dove i circoli dem sono passati da 136 a 98. Dati terrificanti dati nelle votazioni nei circoli del lavoro (o tematici) di Roma, nella disfida pre-primarie tra Bruno Astorre e Claudio Mancini al ruolo di segretario regionale del Pd, dove alla fine si sono espressi 3.671 iscritti. Tagli, iscrizioni in calo, elettori disamorati, classi dirigenti rinchiuse nelle filiere del consenso, dipendenti in cassa integrazione, conti che non tornano (ogni anno la Festa dell’Unità registra perdite per 400.000 euro).

E tanti, tanti circoli che chiudono. Saracinesche che non si alzano più, vedi ad esempio la sede del Pd di Mazara del Vallo, in via Santa Caterina, chiusa da mesi (vedi foto n.2) nonostante esista una segreteria solo sulla carta però vista l’evidente perdita di importanti “pezzi” al suo interno e non ha più una maggioranza perché diversi membri hanno dato le proprie dimissioni e i si sono allontanati da essa.  Fra questi anche l’ex vice segretario Catia Catania che proprio nelle scorse ore ha espresso, attraverso un post su facebook, il suo pensiero in merito al prossimo congresso provinciale sollevando diversi interrogativi e dubbi.

Ecco cosa ha scritto Catia Catania: “Leggo (sì, apprendo queste notizie dai giornali) che a breve si svolgeranno i congressi provinciali e regionali del PD, che addirittura il 16 dicembre (tra meno di 15 giorni) si terranno le primarie per eleggere il segretario regionale.  Apprendo, sempre dai giornali, che nella mia provincia hanno chiuso un accordo su un candidato unitario (hanno chiuso chi? boh!), quindi andremo a votare per scegliere tra un candidato e ...se stesso! Non ci sarà possibilità di discutere le diverse mozioni, nè di scegliere tra diversi candidati.

A cosa servirà questo Congresso? E soprattutto, dove sono le Assemblee in cui si discuta di tutte queste cose? Dove sono le lettere, le email, gli sms, in cui gli iscritti vengano informati sulle modalità di presentazione delle proprie candidature? Se io volessi far parte di una lista collegata ad un candidato per essere eletta in un'assemblea provinciale o regionale, a chi ed entro quali termini potrei farlo? E le tessere? Voteremo con il tesseramento di due anni fa o chi vuole può tesserarsi ex novo e partecipare ai Congressi? Perchè non mi pare di aver letto in giro appelli a tesserarsi.

Come facciamo a convincere i cittadini che la nostra proposta politica è migliore di quella di chi sta al governo, se non apriamo i circoli, se non convinciamo la gente a iscriversi e partecipare alla vita democratica del partito ? Vedo appelli a votare questo o quel candidato nazionale, ma non una riunione, una discussione, un dibattito, un'assemblea, niente di niente, a nessun livello. Per veder muovere qualcosa, a cui anche i semplici iscritti o simpatizzanti possono partecipare, bisogna spostarsi a Palermo, ma nella nostra provincia non si muove foglia! Tutto continua ad avvenire nelle segrete stanze, questo partito è morto perchè si è allontanato dalla gente ma, a quanto pare in mezzo alla gente, non intende tornarci! Sarà un congresso inutile, l'ennesima occasione persa di affrontare un dibattito serio, franco, costruttivo, per guardarci in faccia e chiederci perchè siamo arrivati a questo punto, per provare a rialzarci.

Stiamo ricominciando male, molto male! Poi non chiedetevi perchè continueremo a perdere! Se vengono trattati cosi gli iscritti, figuriamoci gli elettori!” Risulta facile, anche grazie alle dichiarazioni di Catia Catania, ipotizzare che a Mazara questi congressi saranno gestiti dall'attuale segreteria che non convoca un direttivo da due anni e mezzo e un'assemblea da un anno, che non rappresenta nessuna maggioranza ma soltanto una gruppo ristretto di persone. La segreteria, guidata da Teresa Diadema (in foto n.3 a dx, a sx il segretario provinciale Marco Campagna), deciderà pertanto da sola chi piazzare nei vari direttivi senza interpellare gli iscritti? E’ certo il totale scollamento non solo dagli elettori ma pure dai tesserati.

Perplessità in merito al nuovo scenario e sull’opportunità di fare un congresso in tempi così stretti erano state espresse anche dal segretario provinciale uscente, Marco Campagna lo scorso 7 novembre attraverso un comunicato. Campagna aveva espresso tali perplessità in direzione regionale, avendo trovato condivisibile la posizione di chi chiedeva di rinviare il congresso. “Il Pd -scrisse Campagna- necessitava di un percorso congressuale lungo per un congresso di profondità, dove si potesse raggiungere quell’unita’ sbandierata a parole, ma irrealizzabile con queste modalità.

Porterò personalmente le perplessità dell’Unione provinciale di Trapani che considero fondate, alla riunione della commissione regionale che si terrà nei prossimi giorni, convinto che il Pd soprattutto in Sicilia ha bisogno di un percorso lungo che non solo riporti nei circoli i nostri iscritti, ma sappia guardare a ciò che c’è fuori dal Pd, a quelle realtà che si organizzano e si muovono indipendentemente dai partiti, ma su temi che non possono che essere fondamentali per il Pd. È chiaro che il congresso è stato convocato dalla direzione regionale e che solo gli organismi regionali possono fermarlo, diversamente credo che sarà un percorso obbligato" Perplesso anche da Dario Safina, già segretario provinciale ed oggi consigliere comunale a Trapani, attraverso una lettera aperta pubblicata su Social: “…Abbiamo tradito gli iniziali intenti, creando una macchina costruita solo attorno al suo leader, senza una vera identità collettiva.

Con il passare dei giorni l’idea della comunità è divenuta sempre più sbiadita; il “noi” è quasi scomparso e l’”io” ha preso il sopravvento. Nonostante tutto ciò sia oramai palese a tutti coloro che costituiscono il gruppo dirigente del Partito Democratico, si è deciso di convocare un congresso con un unico tema all’ordine del giorno: chi dovrà guidarlo. Gli elettori ed i militanti si dissolvono come neve al sole ed il gruppo dirigente, invece di avviare una discussione su quali basi e identità rifondare il Partito, litigano su chi lo dovrà guidare.

In questo momento sarebbe necessario avviare un campagna congressuale lunga, fatta di incontri, di riflessioni comuni, di condivisioni di esperienze e tutto ciò al fine di ricostruire un Partito in cui la solidarietà, la lotta all’emarginazione, la redistribuzione della ricchezza, i diritti civili, l’ambientalismo legato al fare costituiscano la base di partenza di ogni progetto di governo. Invece no, meglio coltivare ulteriormente le lotte intestine ed autoreferenziali. Per tali ragioni, Caro direttore, anche se manterrò la tessera del PD, se questo quadro non dovesse mutare, mettendo in campo a partire dai circoli congressi realmente partecipati ed aperti al contributi dei militanti vecchi e speriamo nuovi, non penso che parteciperò al Congresso.

Oggi mi sento come un apolide, un uomo che ha perso l’amore della vita. Mi piacerebbe sentirmi nuovamente a casa, con la mia comunità, per poter affermare – ancora una volta che il “noi” è più affascinante dell’”io”. Per questo prego i miei amici ed i miei compagni, almeno quelli della nostra provincia, di modificare il percorso congressuale, per farlo divenire una lunga ed appassionante marcia verso il riscatto della sinistra nel nostro Paese”. A quanto pare queste sollecitazioni provenienti dalla base non sarebbero state però raccolte da coloro che reggono realmente il Pd in Provincia, il deputato regionale Baldo Gucciardi ed il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, che avrebbero dettato tempi e modalità per il nuovo congresso provinciale e sul candidato alla segreteria.

Così poche ore fa è uscito un comunicato dove si annuncia che "la nuova commissione provinciale per il congresso (che come stabilito dalla commissione di garanzia regionale, è stata eletta dalla direzione provinciale del 29.11.2018) traghetterà il Partito Democratico all’elezione a segretario provinciale di Giuseppe Lombardino, candidato unitario, che ha regolarmente presentato la sua candidatura entro la data e con le modalità stabilite dalla commissione per il congresso"; Giuseppe Lombardino, sindaco di Santa Ninfa, rappresenta pertanto il nome sul quale hanno trovato al convergenza Gucciardi e Tranchida (in foto di copertina da sx Giacomo Tranchida, Giuseppe Lombardino e Baldo Gucciardi).

La stessa Commissione ha indicato quale data ultima per i congressi di circoli il 9.12.2018 e per la convezione provinciale il 14.12.2018, “decidendo di riesaminare quanto deliberato in base a ciò che deciderà la commissione di garanzia nazionale investita della questione siciliana e che attualmente non ha preso alcuna decisione”. Insomma sembra tutto deciso dall’alto. Una strategia volta a mantenere le posizioni di consenso e predominanti all’interno del Pd provinciale; il rischio è quello di una vera e propria spartizione del potere senza il concreto e democratico confronto con la base, qualora vi fosse ancora una base… Insomma in Provincia di Trapani si va verso un “congresso bulgaro”.

Quanto succede nel trapanese non è altro che un riflesso della situazione nazionale. La verità è che i vertici nazionali del Pd che, nonostante le scelte di segretari ad interim, vedi anche lo stesso ex ministro Martina, sono retti da Matteo Renzi (oggi senatore). E’ lui, che più volte ha dichiarato la volontà di abbandonare la politica dopo il fallimento della sua azione di Governo del Paese, che prende le decisioni importanti del partito che regge soltanto perché ha messo uomini e donne, appartenenti al suo cosiddetto “giglio magico”,  nei ruoli chiave, vedi anche le scelte dei candidati eletti sicuri in Parlamento.

Il Pd è un partito ostaggio della maggioranza renziana che poi ha le sue ramificazioni a livello regionale, in Sicilia Davide Faraone indicato come responsabile del flop alle Regionali e Politiche si è rimesso in corsa con una facciata di lotte sociali per ritornare ufficialmente al posto di comando al fine di attendere le disposizioni del “deus ex machina” fiorentino. (in foto n.4 Renzi e Faraone) E se vi fosse una manovra occulta da parte di Matteo Renzi e del suo entourage per affossare definitivamente il Pd con ulteriori “manovre bulgare”, dal nord al sud, al fine di potere in tempo utile, le elezioni Europee a primavera, dare vita ad un nuovo soggetto politico? Non è un’ipotesi azzardata, vedi l’idea emersa qualche anno fa del “Partito della Nazione” e le recenti dichiarazioni del senatore di Forza Italia Paolo Romani in merito ad un incontro con lo stesso Renzi per la creazione di un soggetto centrista che metta insieme il Pd renziano e pezzi di Forza Italia; chissà che in quest’area non finisca anche il prof.

Mario Monti ed i suoi fedeli; insomma sarebbe costituita una sorta di nuova DC per “salvare l’Italia”...Siamo messi proprio bene. Francesco Mezzapelle

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