Omicidio del mazarese Lungaro. Tornano in libertà due dei quattro arrestati

Redazione Prima Pagina Mazara
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11 Settembre 2015 20:27
Omicidio del mazarese Lungaro. Tornano in libertà due dei quattro arrestati

Accogliendo l’istanza dell’avvocato Vincenzo Bonanno, il giudice delle indagini preliminari di Marsala Francesco Parrinello ha disposto la scarcerazione di due delle quattro persone arrestate dai carabinieri di Mazara, lo scorso 10 luglio, per la morte del 82enne mazarese Giovanbattista Lungaro, morto per le gravi lesioni riportate in un violento tamponamento dell’auto (Fiat Panda) su cui viaggiava assieme ad altri due adulti e una bambina.

Dopo il tamponamento, anche il tentato omicidio, a coltellate, di chi era alla guida dell’auto su cui viaggiava Lungaro. E cioè Umberto La Barbera, 36 anni, a quanto pare il vero obiettivo dei rivali. Per quei fatti, dopo alcune ore di intense indagini, i carabinieri arrestarono Salvatore Agatone, di 49 anni, Andrea Managò, di 40, e i fratelli Farese e Fahed Ceikh Nakch, di 23 e 25 anni, tutti residenti a Campobello.

Le accuse furono di omicidio volontario e tentato omicidio. Ora, “per insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza” spiega l’avvocato difensore Bonanno, sono tornati in libertà i fratelli Ceikh Nakch. Teatro dei fatti, l’angolo tra le vie Potenza e Livorno, a Mazara. Dopo il tamponamento (gli inseguitori erano su un’Alfa 145), la Panda andò a schiantarsi contro un muro.

Bloccato, La Barbera fu preso a calci e pugni e poi ferito a coltellate. Tagli che, comunque, non hanno leso organi vitali. Il tamponamento e le successive violenze furono l’epilogo di una precedente lite.

P.A.

11/09/2015

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