Misteridicittà/Quel “nascondiglio” scavato nella kasbah di Mazara ed il rischio di atti terroristici

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
07 Gennaio 2018 12:01
Misteridicittà/Quel  “nascondiglio” scavato nella kasbah di Mazara ed il rischio di atti terroristici

E’ notizia recente quella relativa all’espulsione di un marocchino di 42 anni, venditore ambulante a Trapani, dopo aver manifestato l'intenzione di investire con un'auto passanti e di volerli aggredire con un coltello. Il maghrebino era controllato dalla Digos per i suoi contatti con un'area dell'estremismo religioso, mostrava segnali di fanatismo accentuato anche dal suo stato psichico alterato.

La posizione del 42enne era già aggravata da alcuni precedenti per ricettazione, commercio di prodotti falsi e guida in stato di ebrezza. Il 42enne è stato rimpatriato con un volo decollato dal Falcone-Borsellino di Palermo. Si è trattato del primo rimpatrio del nuovo anno. Da gennaio 2015 i soggetti sospetti che sono stati espulsi con accompagnamento nello Stato di provenienza sono 238. Solo qualche mese fa era stato espulso un algerino che dopo alcuni accertamenti da parte degli investigatori era stato sospettato di istigare all'odio contro i cristiani.

Risulta pertanto evidente lo stato d’allerta antiterrorismo e l’attività della Digos nel sud Italia, in quelle realtà dove è forte la presenza di immigrati di religione musulmana. Naturale pensare quindi che anche a Mazara del Vallo siano già operanti da tempo i servizi segreti volti all’individuazione fra i cittadini di origine maghrebina e slava di eventuali personaggi legati con lo Stato Islamico. Ribadiamo, a scanso di equivoci, che la religione islamica non c’entra niente con il terrorismo, più volte la popolazione musulmana ha preso le distanze dagli attacchi terroristici compiuti negli ultimi anni; anzi ad oggi sono gli stessi musulmani ad aver contrato più morti a causa dell’integralismo fomentato da gruppi vicini al sunnitismo estremo professato dall’Isis e da alcuni nuclei vicini ad Al Qaeda.

Non è neanche da escludersi la possibilità che nel territorio mazarese, ed in particolare all’interno dei vicoli della Kasbah, in qualche abitazione abbandonata e mai ristrutturata dopo il terremoto del 1981, siano state o siano celate armi, munizioni o perfino degli esplosivi. Non vogliamo certo creare allarmismo ma certamente alzare l’attenzione su una questione che finora, forse volutamente, non è stata sollevata per non creare “pruvulazzo” -come si dice dalle nostre parti. (forse mantenere un pò di microcriminalità risulterebbe "funzionale" a tale fine?).

Resta ad esempio ancora un mistero quanto scoperto il 13 marzo 2015 all’interno di un’abitazione inabitata di una casa al civico 24 di via abate Calia, strada che da piazza Regina porta nel cuore della casbah: un cunicolo di un circa 2 metri di diametro e profondo circa 7 metri che terminava in uno spazio di circa 3 metri quadri. Sul posto intervennero la Polizia, altre forze dell’ordine e vigili del fuoco che con la propria attrezzatura esplorò il cunicolo fino alla fine. (in foto di copertina: l'assemblamento delle forze dell'ordine in piazza Regina all'ingresso di via abate Calia).  

Nella zona vi fu molto movimento con la presenza di specialisti della Polizia all’interno dell’abitazione dove il proprietario, residente da altra parte, nelle prime ore del pomeriggio era entrato per un sopralluogo insieme ad un amico e si era accorto che in una stanza, celata da un pannello, vi era la grande buca-ingresso del cunicolo; in un'altra stanza vi era la terra prelevata per la scavazione (forse il rumore degli scavi si confondeva con quelli dei lavori della vicinissima piazza Regina?). Forse gli ignoti entravano da un'apertura dal retro dell'abitazione, in quanto la porta principale non porta segni di scasso, altro particolare inquietante.

Ad ogni modo questo dimostra che la casbah mazarese sia un perfetto nascondiglio per attività illegali e clandestine, per nascondere qualcuno, oppure chissà dell’esplosivo magari rinvenuto dalle forze dell’ordine intervenute quel pomeriggio… Purtroppo, come spesso accade in casi del genere, non sapremo mai come stanno effettivamente le cose visto che non vi è stata nessuna comunicazione ufficiale in merito. L’abitazione rimase per lungo tempo sotto sequestro da parte della sezione investigativa della Polizia. (in foto n.2 una via della kasbah mazarese con archi di origine araba)

Probabile che nelle stesse vie della casbah mazarese, dove si registra da anni la pacifica convivenza fra le diverse culture e religione, non sia passato qualche personaggio legato al terrorismo o qualche aspirante foreign-fighter  pronto per andare a combattere al fianco dell’esercito del califfo Abu Bakr al Baghdadi oppure pronto ad entrare in azione nel territorio a seguito di un preciso ordine. Con il profilarsi della sconfitta definitiva dell’Isis risulta così ancor più serio il rischio di singole schegge impazzite pronte a colpire civili nelle diverse città d’Europa e degli Stati Uniti; è già successo diverse volte nell’ultimo anno.

Francesco Mezzapelle

07-01-2018 

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