Mazara, valorizzazione culturale: concetto ancora avulso e agnostico..

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
08 Gennaio 2015 15:54
Mazara, valorizzazione culturale: concetto ancora avulso e agnostico..

Immaginate di dare un senso al nostro passato: ecco che vedreste nascere Il parco archeologico di Roccazzo, il percorso naturalistico delle grotte di Miragliano, come quello della palude lacustre di Capofeto.

Eppure tutto giace sotto una coltre di polvere, nonostante il ventunesimo secolo. All'estero non è così, tutto funziona diversamente, e non perché sono più "smart", ma solo perché sono più onesti e rispettosi nei confronti della cosa pubblica.

Bristol é una città dell'Inghilterra dove offre una vastità di offerte culturale, che, con tutto il rispetto,non avrebbero la forza di scalfire la vastità di tutti quei "giacimenti" culturali di cui Mazara ne èricca (ma non per campanilismo, ma semplicemente perché è un dato di fatto).Bristol (l'esempio inglese che riporto, così come in altri paesi "civili" che danno una certa risonanzaai propri beni culturali) offre innumerevoli itinerari turistici, dove non basterebbe una sola settimananel riuscire ad esaudirli tutti, alcuni di notevole importanza, altri un po meno, ma tutti tutelati nellostesso modo.Negli hotel, ristoranti o in altri luoghi dove l'affluenza turistica è tangibile, si offrono depliant diqualsiasi genere secondo i più disparati interessi, che vanno dai musei, ai parchi, ai tour nei paesilimitrofi o lontani e persino dove fare shopping.Ho visto opuscoli informativi riguardo la passeggiata lungo il canale (non di particolare interesse,eppure sponsorizzate come se non potete farne a meno se siete in città), al parco del centroabitato, oppure (visto la piovosità della Gran Bretagna) un opuscolo alternativo in caso di pioggiadove poter comunque spendere il proprio tempo in una città che vi sta ospitando e che vi rispettain quanto ospite.Qui si organizzano festival dedicati al "ponte della città" (si, proprio così) dove il flusso di personearriva a migliaia per gli innumerevoli eventi che si offrono.È la stessa logica di ciò che accade con il Cous cous festival di San Vito lo Capo, solo che il casodi San Vito, purtroppo, rimane un esempio isolato.Immaginate invece cosa potrebbe accadere lo stesso sistema organizzativo a Mazara del Vallo:non basterebbe una singola bacheca dove raccogliere tutti i pieghevoli riguardanti le offerteculturali.Si potrebbero creare dei percorsi paesaggistici - naturalistici nella ricca macchia mediterranea:vedi le grotte di Miragliano, di cui parlavamo prima, e ancora la riserve dei Gorghi Tondi, che, secompresi da guide turistiche e correttamente collegate con la città, offrirebbero ai visitatori deipaesaggi eccezionali e unici nel suo genere (a volte lo si perde di vista, ma il "mediterraneo" èmolto invidiato da chi vive in latitudini superiori).Un'altro percorso che raggruppa le chiese della città: e da qui creare dei sotto percorsi comequello Arabo - Normanno, Barocco e Rococò.Un'altro ancora, che raccolga tutti i musei della città con un unico biglietto cumulativo (certo, primaancora dell'opuscolo, si dovrebbe fare in modo che tutti i singoli enti gestionali comunichino fraloro, senza perdersi nei meandri bui e cupi della burocrazia).Costruire un museo del mare, dove poter raccogliere tutti gli aspetti di una città che fonda le sueorigini proprio dal mare.Creare dei tour, giornalieri o anche di più giorni che raggiungano Selinunte, Segesta, Mozia, Ericeo se vogliano un tour di Arte contemporanea facendo rotta su Gibellina, Fiumara d'arte, e chissàquante altre potrebbero nascerne.Gli inglesi sarebbero in grado di inventarsi anche delle escursioni nei "bagli" sparsi nel nostroterritorio, con degustazione finale di vino (che tra altro non vedrebbero l'ora di arrivare a finepercorso proprio per assaporare i nostri vini).Farebbero anche dei tour guidati durante la stagione dell'olio d'oliva fra gli oleifici: del resto sepensate che gli Irlandesi a Dublino lo fanno con la "Guinness" perché noi non potremmo farlo con ilvino e le olive.Abbiamo un immenso patrimonio "virtuale" in quanto potenzialmente potrebbero rivelarsi un ottimarisorsa, e invece é lasciato alla rovina e al degrado.Se tutti quei verbi al condizionale, usati sopra, fossero stati usati in indicativo, la città oggi avrebbeun aspetto diverso e migliore (e non sto a divulgarmi sui benefici che possiamo trarne dal settoreoccupazionale a quello della gratificazione).Federico zeri, che non si stancò mai nella sua lunga battaglia per la preservazione dei nostri beniculturali, cercava di smuovere le coscienze, provocandole con frasi del tipo "Meno male che c'èstato Napoleone che ha portato via un bel po' di opere d'arte, sennò qui distruggevano pure quelleche stanno al Louvre".Il destino e il futuro di una città può fiorire o tramontare secondo queste dinamiche, solo una certaconsapevolezza potrà cogliere di fatto queste risorse, ricercandole, studiandole ed infinevalorizzandole.

Salvo Denaro

08/01/15  16,50

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