Da qualche anno a questa parte si registra nella Città di Mazara del Vallo una vera e propria recrudescenza di fatti violenti, spesso culminati in risse e gravi aggressioni fisiche anche contro cittadini che hanno avuto soltanto la colpa di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. I fatti di violenza avvengono soprattutto nei weekend e non solo nel centro storico ove si svolge, o forse meglio, si svolgeva la cosiddetta “movida”. Nei giorni scorsi, il 28 luglio, un cittadino mazarese di circa 55 anni ha subito l’aggressione da parte di tre ragazzi nella località balneare di Tonnarella riportando una frattura al naso e diverse contusioni in volto e nel corpo, con una prognosi di guarigione di una trentina di giorni.
Erano circa le 1,30 della notte quando l’uomo a bordo della sua auto stava percorrendo sul lungomare Fatamorgana, con lui la madre di circa 85 anni ed il figlio 24enne. Per alcune centinaia di metri prima di poter svoltare in via Alassio la sua auto è stata avvicinata da un’altra con bordo tre giovani che avrebbero iniziato ad inveirgli contro anche suonando ripetitivamente il clacson. Prima di svoltare per la piccola arteria il 55enne è sceso dall’auto chiedendo il perché del loro atteggiamento.
Da qui sarebbe partita la violenta aggressione nei suoi confronti da parte dei tre giovani che scesi dall’auto lo avrebbero preso a calci e pugni in faccia continuando nonostante l’uomo fosse già finito a terra. L’intervento del figlio ha evitato il peggio, l’uomo rialzandosi, con il volto insanguinato, ha chiamato il 112 chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine mentre gli aggressori avrebbero continuato ad offenderlo dopo aver anche appreso che l’uomo fosse un finanziere.
Successivamente i tre sono saliti a bordo della loro auto per allontanarsi al fine di non esser identificati dalle forze dell’ordine in arrivo. Sul posto oltre alle forze dell'ordine arrivati anche i soccorsi così l’uomo è stato trasferito con un’autoambulanza del 118 presso l’Ospedale “A.Ajello”; successivamente è dovuto ricorrere anche a delle cure presso l’Ospedale “Sant’Antonio Abate di Trapani”. Sul caso è stata avviata un’indagine a seguito di una denuncia, ci sarebbe pure qualche testimone della violenta scena che è stata ripresa anche da alcune telecamere di videosorveglianza installate in zona.
Il problema sella sicurezza in Città è diventato serissimo e riguarda soprattutto i giovani, protagonisti spesso di episodi di violenza. Lo scorso mese tre giovani mazaresi (non è un caso gli aggressori agiscano nei vari casi nel numero “perfetto”, con modalità tipiche del branco) furono tratti in arresto per il pestaggio e ferimento di un loro coetaneo nei pressi di un locale notturno alla periferia di Mazara del Vallo. Il fenomeno della violenza giovanile nel territorio mazarese, con la presenza di gang di autoctoni ed immigrati, è sovente legato al problema dello spaccio e del consumo di droga che si è aggravato negli ultimi anni in Città ed in particolare con la diffusione del pericolosissimo crack una cui dose è acquistabile con pochissimi euro; il problema della droga ha portato anche alla recrudescenza della microcriminalità in Città con la proliferazione di furti ai danni di esercizi commerciali o presso abitazioni private.
Si spera che oltre al potenziamento della videosorveglianza comunale con nuove 40 telecamere dal mese di settembre, servirebbe un rafforzamento dei servizi di controllo del territorio, anche con l’ausilio di militari a supporto delle forze dell’ordine, così come del resto predisposti nei weekend in alcune città viciniore, ed incentivare la “buona movida”. Infine, crediamo –così come auspicato dalla nostra redazione ormai da più di un quinquennio- che nel medio e lungo periodo coloro che si occupano nel territorio comunale di “politiche giovanili e “politiche sociali” debbano implementare concrete iniziative e azioni per contrastare la recrudescenza della violenza e microcriminalità in Città ed in generale un diffuso disagio giovanile; non ci può limitare ad azioni sociali circoscritte ai quei servizi che trovano finanziamento e/o alle attività meramente repressive.