​Mazara, una lapide commemorativa per il partigiano Vincenzo Modica, il Comandante Petralia

Iniziative organizzate dalla sezione locale dellANPI con il patrocinio del Comune

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
26 Aprile 2024 10:15
​Mazara, una lapide commemorativa per il partigiano Vincenzo Modica, il Comandante Petralia

Ieri mattina in occasione della Festa della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo davanti il civico 59 di via Dante Fiorentino è avvenuta la scopertura della lapide commemorativa dedicata al partigiano mazarese Vincenzo Modica conosciuto come Comandante Petralia. La manifestazione è stata organizzata nellambito delle iniziative realizzate dall'ANPI Mazara con il patrocinio gratuito della Città di Mazara del Vallo; nel corso della cerimonia studenti hanno letto i nomi dei partigiani mazaresi.

Il giorno prima, il 24 aprile, presso il Teatro Garibaldi è avvenuto un incontro per le scuole: gli studenti mazaresi hanno condiviso i loro lavori sulla Resistenza. Presente la famiglia di Vincenzo Modica ed in particolare la figlia Gemma alla quale lAmministrazione ha donato una pergamena relativa allonorificenza di ufficiale di cavalleria allo stesso partigiano mazarese. Nel pomeriggio, Gemma Modica, accompagnata dalla presidente dellANPI Mazara, Tiziana Giacalone, ha donato alla biblioteca comunale, alcuni scritti del padre sulla Resistenza.

Vincenzo Modica era nato a Mazara del Vallo il 18 ottobre 1918, deceduto a Torino il 9 gennaio 2003, imprenditore, Ufficiale di cavalleria, si trovava al momento dell'armistizio nel Cuneese. Già il 9 settembre, con Pompeo Colajanni “Barbato”, Modica (che per tutto il periodo della Resistenza avrebbe assunto il nome di "Petralia" e che così sarebbe poi stato sempre chiamato a Torino, dai tanti che ricordavano il ruolo da lui avuto nella liberazione del capoluogo piemontese), aveva costituito una delle prime bande partigiane, che sarebbero poi diventate brigate e divisioni “Garibaldi”.

Fu appunto al comando della 1ª Divisione Garibaldi "Leo Lanfranco" che “Petralia”, una settimana prima dell'insurrezione generale, diresse l'attacco dei partigiani contro i brigatisti neri asserragliati a Chieri, liberando la cittadina. “Petralia”, che era già stato precedentemente ferito più volte in azioni contro i nazifascisti, era ancora invalido per una pallottola che l'aveva colpito ad una spalla. Ciò non gli impedì, la sera del 25 aprile 1945, di portarsi con le sue unità (IV, XIX e CIII Garibaldi) a dar man forte, agli ordini del comandante di Zona, “Barbato”, agli insorti di Torino.

Dopo la Liberazione, Vincenzo Modica si diede con successo a varie attività imprenditoriali, sempre impegnandosi a tenere alti i valori della Resistenza. Proprio nel 2002 è stato pubblicato un suo libro di memorie dal titolo: “Dalla Sicilia al Piemonte - Storia di un comandante partigiano”. Nel 2003 il Comandante -come dicono gli alpini- “andò avanti”. Alle sue esequie furono presenti tutte le organizzazioni partigiane, partiti politici, i gonfaloni delle città piemontesi dove aveva combattuto e dopo la guerra svolto con successo le sue attività imprenditoriali.

Nel 2004 venne pubblicato il mio libro “Petralia, il picciotto di Mazara del Vallo che diventò comandante partigiano in Piemonte”.

Nel novembre del 2012 l’on. Novelli, ex sindaco di Torino, presidente dell’Anpi della Regione Piemonte e Vittorio Cimiotta, vice presidente della Fiap intestarono una via al comandante e inviarono al Sindaco del Comune di Mazara una specifica richiesta. La Commissione Toponomastica intitolò pertanto una via al Comandante Petralia.

Francesco Mezzapelle 

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