Mazara, un ponte fra piazzale G.B. Quinci e lungomare Fatamorgana. Si può fare

Nel subemendamento approvato dall’opposizione i soldi per la progettazione definitiva. Ecco il progetto di fattibilità

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
01 Dicembre 2022 07:46
Mazara, un ponte fra piazzale G.B. Quinci  e lungomare Fatamorgana. Si può fare

Nella seduta del Consiglio comunale dello scorso 18 novembre dedicata alle variazioni ed assestamenti di Bilancio è stato approvato un subemendamento presentato dall’opposizione, ormai maggioranza, per spostare 470mila euro dei 550mila euro (parte di circa 740mila provenienti dal risarcimento assicurativo che il Comune ha ottenuto per i danni causati dall'incendio del trenino elettrico avvenuto nell’estate del 2021 all'interno di un locale della struttura del porto nuovo che doveva diventare mercato agro-alimentare) destinati ai lavori di somma urgenza tramite il sistema di affidamenti diretti.

Il subemendamento, oggetto di forti contrasti in aula fra l’Amministrazione e la stessa opposizione, che ha ricevuto parere tecnico sfavorevole (e questo era prevedibile) ma parere favorevole dal Collegio dei Revisori dei Conti, prevede: 160mila sono destinati all'ordine pubblico e sicurezza; 150mila a valorizzazione beni di interesse storico e 160mila euro ad assetto del territorio ed edilizia abitativa, in particolare per progettazione Pug, progettazione escavazione e per la progettazione terzo ponte.

Proprio in merito al progetto di un terzo ponte sul fiume Mazaro, che unisca il lungomare Mazzini al lungomare Fatamorgana, anche con la possibilità di smaltire il traffico cittadino, e sul quale negli ultimi anni si è discusso spesso in Città, nella seduta del Consiglio comunale dello scorso 7 novembre il consigliere Cesare Gilante, ex Partecipazione Politica e passato all’opposizione a seguito dell’ultimo rimpasto di giunta dello scorso settembre, nel corso del suo intervento aveva chiesto all’Amministrazione il perché non si era dato seguito, portandolo in Giunta, un progetto di fattibilità promosso e seguito dall’ex assessore alle Attività Produttive arch.

Pietro D’Angelo ed elaborato dal III Settore da circa un anno, per la realizzazione di un ponte carrabile da piazzale GB. Quinci a lungomare Fatamorgana.

Pertanto siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di progetto di fattibilità tecnica ed economica (realizzato nel novembre 2021 dai due bravi tecnici comunali, l’ing. Marcello Bua in qualità di progettista e dall’arch. Francesco Pernice in qualità di responsabile del procedimento) dei lavori per la realizzazione di un ponte mobile strallato sul porto canale tra il lungomare Fata Morgana e il lungomare Giuseppe Mazzini. “L'intenzione del presente progetto –si legge nella relazione generale - è dunque di risolvere gli attuali problemi di viabilità e fruibilità dei servizi localizzati in prossimità della foce del fiume Mazaro; le soluzioni progettuali sono state, perciò, indirizzate alla realizzazione delle opere necessarie a consentire al flusso viario di non impegnare le vie del centro storico per passare dall'una all'altra sponda del fiume, e ai pedoni di attraversare rapidamente il canale (…) La necessità di continuare a mantenere navigabile il canale ha dettato la scelta del ponte mobile strallato in grado di conciliare sia le esigenze di collegamento delle due sponde che la possibilità di transito delle imbarcazioni più grandi.

(…) La realizzazione del ponte potrebbe consentire la soluzione ai problemi di localizzazione di servizi e infrastrutture (parcheggi, sistemi di mobilità urbana) coniugandosi con il recupero e il collegamento della zona più antica della città con la parte più nuova e con la zona balneare. (…) L’intervento è fattibile, sia per accessibilità delle aree interessate dai lavori, sia per assenza di impedimenti sopravvenuti rispetto agli accertamenti effettuati prima della redazione del progetto, sia in relazione al terreno, al tracciamento, al sottosuolo ed a quanto altro occorre per l’esecuzione dei lavori (..) Per la realizzazione degli interventi oggetto del presente progetto non è necessario l'esproprio di aree, per la realizzazione della viabilità di piano e delle aree a verde ed a parcheggio.

A tal fine, nel quadro economico di spesa è stato prevista una somma a disposizione dell'amministrazione finalizzata a tali acquisizioni.

La soluzione proposta dai tecnici comunali è quella di un ponte levatoio strallato (in foto il rendering dell’opera progettata) che si legge nello stesso progetto: “rappresenta un’occasione di rivalutazione urbana dell’area e si inserisce nell'ambiente portuale in oggetto. Le antenne reggi stralli poste ai lati del ponte, richiamano per forma e dimensioni un grosso albero di una barca a vela e si rapporta anche alle altezze delle gru portuali dei cantieri: tutte presenze comuni nel porto.

Questo tipo di soluzione strutturale permette un impalcato sottile che lascia una notevole luce sotto il ponte, che viene aperto solo per il passaggio di barche a vela o di grosse dimensioni. Si tratta di un ponte diviso in tre sezioni. Le due sezioni laterali costituite dai sistemi di ponte levatoio strallato. La sezione centrale da un ponte fisso sorretto da due piloni. Ciascuna sezione laterale del ponte è costituita da una struttura in campata di 21 metri di luce mentre quella centrale costituita da unica campata fissa di circa ml 19,00 per uno sviluppo complessivo del ponte di circa ml 61,00.

L'antenna è realizzata con lamiere formanti una sezione triangolare. L'antenna reggi stralli, posta al centro del ponte, ha un'altezza di 14 metri sopra la quota dell'impalcato, dimensione longitudinale massima di 1,2 metri e trasversale di 0,8. In questo modo essa richiama per forma e dimensioni un grosso albero di una barca a vela e si rapporta anche alle altezze delle gru portuali: tutte presenze comuni nel porto. Allo stesso modo, gli stralli, con il loro modesto diametro di 50 mm., risultano poco visibili e richiamano il sartiame degli alberi.

Questo tipo di soluzione strutturale permette un impalcato sottile, dello spessore inferiore ad un metro, che lascia una notevole luce sotto il ponte. L’apertura e chiusura di ciascuna sezione laterale del ponte (parte mobile) avviene per mezzo di due martinetti idraulici da 250 ton, montati sulla spalla, che spingono l’impalcato, facendolo ruotare intorno a cerniere cilindriche sul traverso di testa, fino alla posizione aperta. Il funzionamento del meccanismo è idraulico ed è governato da un operatore situato nella cabina di comando a bordo ponte (…) Il ponte è dotato di due carreggiate costituite ciascuna da una zona pedonale di estremità larga 1,5 metri e da una corsia larga 3.75 metri; tra le due carreggiate vi è una zona di 1 metro di protezione per l'attacco dei cavi di sospensione e dell'innesto dell'antenna.

Il ponte è sospeso per mezzo di stralli, che collegano ogni 3 metri l’impalcato all’antenna posta sulla spalla col meccanismo d’apertura”.

Infine nello stesso progetto vengono indicati dettagliatamente i costi dell’opera la cui realizzazione complessiva richiede 8.300.000 euro, dei quali 6.600.000 euro quali somme a base d’asta e 1.700.000 euro somme a disposizione dell’Amministrazione per progettazione esecutiva, vedi collaudo, varie spese tecniche, imprevisti, oneri di conferimento a discarica e iva etc. Pertanto già pronto il progetto di fattibilità tecnica ed economica del terzo ponte sul fiume Mazaro. La realizzazione di un progetto esecutivo potrebbe portare alla richiesta del finanziamento necessario; i soldi potrebbero arrivare attraverso il piano strategico della Protezione Civile regionale, l’Assessorato regionale delle Infrastrutture, o, perché no, attraverso i fondi del PNRR.

Pertanto non riusciamo a capire, e facciamo quindi anche nostri gli interrogativi del consigliere Gilante, sul perché il suddetto progetto di fattibilità si sia fermato sul tavolo dell’Amministrazione e non approvato dando così avvio all’iter per dotare la città di un’opera ormai necessaria per il suo sviluppo turistico, ma non solo; pensate ai benefici per la viabilità cittadina, anche in termini di sostenibilità ambientale, in occasione anche nei fine settimana con i residenti a Trasmazaro e Tonnarella che potrebbero lasciare l’auto a casa, o nell’area antistante il porto nuovo (ove previsto un grande parcheggio), attraversare il ponte e trovarsi già nel centro città.

L’opera consegnerebbe alla storia l’attuale Amministrazione comunale e proietterebbe certamente, e concretamente, la città di Mazara del Vallo nel terzo millennio. P.s.: Con la realizzazione del ponte fra piazzale G.B. Quinci e lungomare Fatamorgana potrebbe essere messa anche in sicurezza e valorizzata l’antica statua di San Vito, patrono della Città e protettore dei pescatori, che si erge sul porto canale ma che da alcuni anni si trova celata, pericolosamente, da imbarcazioni tirate a secco.

Francesco Mezzapelle    

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