A pochi mesi di distanza dalla riunione tenutasi presso la Capitaneria di Porto per discutere le problematiche tecnico-operative del porto di Mazara del Vallo, si è verificato un altro grave disservizio per gli utenti portuali. Ha difatti ceduto nella banchina Mokarta una delle torri faro che costituiscono l’impianto di illuminazione, che, completamente ossidata alla base, è crollata in mare parallelamente al muraglione di difesa foranea.
La Capitaneria di Porto ha convocato una riunione d’urgenza per il giorno 12 febbraio, cui sono stati invitati a partecipare i Dirigenti del Dipartimento regionale alle Infrastrutture mobilità e Trasporti della Regione siciliana (competenti alla realizzazione e manutenzione delle infrastrutture portuali), oltre a quelli del Servizio lavori pubblici del Comune, nonché l’Organo tecnico che sarà rappresentato dal Dirigente responsabile dell’Ufficio del Genio civile regionale.
L’incontro verterà sulle annose deficienze strutturali del porto di Mazara del Vallo, con particolare attenzione agli aspetti legati alla manutenzione delle opere marittime volte ad assicurare un miglioramento delle condizioni operative dello scalo.
A seguito degli svariati incontri tenutisi negli scorsi mesi, nel dicembre scorso i funzionari dell’Ufficio del Genio civile regionale hanno intanto redatto un piano programmatico completo di stime e relazioni tecniche ove sono previsti alcuni importanti interventi strutturali per la messa in sicurezza del porto, in atto al vaglio delle strutture regionali competenti ad autorizzarne l’attuazione attraverso il finanziamento dei relativi costi.
“Il porto difatti – spiega il Capitano di Fregata Davide Accetta Comandante della Capitaneria di Porto – è annoverato dalla Legge quadro sulla portualità italiana tra quelli di rilevanza regionale (II categoria – III classe) e le sue destinazioni funzionali sono attribuite da un Decreto del Presidente della Regione siciliana. Conseguenza di tale classificazione è che le funzioni amministrative connesse alle opere marittime sono di competenza della Regione, come a carico del medesimo Ente si pone l’onere per la realizzazione e manutenzione delle infrastrutture necessarie per garantire l’efficienza e competitività del sistema porto.
L’Autorità marittima statale, che vede tra i suoi compiti primari quelli del soccorso in mare, della sicurezza della navigazione e polizia del mare, ha comunque per norma la responsabilità della sicurezza dell’approdo e – quale interfaccia immediata di ogni esigenza dell’utenza – anche il dovere etico di farsi portavoce delle legittime istanze del ceto imprenditoriale e marittimo, che subisce i danni economici di un porto sempre più marginalizzato anche per la limitatezza delle sue capacità ricettive .
Paradossale è inoltre che la Capitaneria di Porto, pur non disponendo di specifiche competenze di legge né di appositi fondi di bilancio per interventi manutentivi, debba vedere costantemente aggravati i propri compiti e farsi carico di gestire con “provvedimenti tampone” un porto che presenta limiti strutturali evidenti quali i bassi fondali, la carenza di adeguata illuminazione, di una recinzione muraria, di un impianto fisso antincendio, di apprestamenti di sicurezza in prossimità del ciglio delle banchine, etc…
L’armamento e la marineria mazarese mi rappresentano quotidianamente, anche con toni decisi, i disagi ed uno stato di malessere comprensibilmente riconducibile anche a questi aspetti. Auspico che nel corso della imminente riunione siano fornite risposte concrete da parte del competente Dipartimento regionale, non escludendo comunque di adottare quei provvedimenti che, quanto meno nell’immediato, si rendano eventualmente necessari a tutelare prioritariamente la pubblica incolumità”. (vedi foto n. 1 scattata dalla nostra redazione nei giorni scorsi)
Comunicato stampa
10-02-2015 13,20
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