Mazara, Ritiro di Pentecoste: il Consiglio Diocesano di AC incontra il Vescovo

L'incontro si è tenuto sabato 20 maggio.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Maggio 2023 12:46
Mazara, Ritiro di Pentecoste: il Consiglio Diocesano di AC incontra il Vescovo

Sabato 20 maggio 2023 in occasione del Ritiro di Pentecoste il Consiglio Diocesano di Azione Cattolica con i relativi assistenti spirituali ha incontrato il Vescovo S.E. Mons. Angelo Giurdanella per un momento di verifica e di progettazione.

“Chi siamo? Dove siamo? Dove vogliamo andare?” Con queste domande la Presidente Enza Luppino, rivolgendosi al Vescovo, ha aperto i lavori del Consiglio Diocesano.

"Vogliamo interrogarci sulla nostra realtà diocesana per cogliere quei segnali che ci permettono di integrarci ancora di più con le altre realtà presenti sul territorio. Abbiamo lavorato durante la pandemia con tutto il consiglio cercando di non lasciare indietro nessuno. Adesso vogliamo ripartire superando incomprensioni e difficoltà che in questo tempo incerto stanno emergendo in seno alla nostra associazione. Vogliamo ripartire dalle nostre associazioni parrocchiali, con i nostri assistenti e con tutti i singoli soci. Noi ci siamo- conclude".

"Il Signore ci parla attraverso le persone e gli eventi – dice il vescovo – la cosa peggiore che possa verificarsi nel dopo pandemia, come dice papa Francesco, sarebbe quella di non apprendere insegnamenti. Ma noi come chiesa abbiamo appreso che da soli non si vada nessuna parte. Siamo tutti sulla stessa barca con le nostre fragilità e ciò che ci fa diventare GENERATIVI è sapere abitare le fragilità nostre e degli altri. Alcune linee di condotta sono uscite dal dibattito: in primis un approccio amichevole e gioioso con le associazioni parrocchiali; scelta delle priorità e delle attenzioni; metterci in ascolto e sentirsi provocati dai nostri ragazzi; utilizzo di un linguaggio che permetta di cogliere le domande e trovare insieme le risposte; programmare incontri di formazione adeguati ai nostri tempi e cogliere dai testi educativi ciò che utile al nostro contesto sociale e del territorio.

L’Azione Cattolica deve essere da collante senza rinnegare la propria identità parlando il “linguaggio della madre”, un linguaggio popolare che sa accogliere, sa amare e perdonare, sa riprendere e incoraggiare, un linguaggio comprensibile in ogni cambiamento.”

"Il nostro Assistente Unitario don Giuseppe Biondo invita l’AC a vivere alla luce del tempo liturgico e come la Chiesa Primitiva andare incontro ai fratelli con la GIOIA delle donne capaci di annunciare con semplicità e bellezza l’essere testimoni di Cristo Risorto. Nel pomeriggio il vescovo ha incontrato i soci di AC provenienti dalle varie associazioni parrocchiali della diocesi di Mazara del Vallo. 

S.E. Mons. Angelo Giurdanella rivolgendosi ai presenti ha rivolto una domanda. Quale AC per questo nostro tempo? 2Sicuramente non può essere l’AC della lamentela – dice ilbvescovo - dite solo “NOI CI SIAMO” perché noi siamo discepoli abilitati ad essere testimoni del Vangelo. Siate nelle vostre parrocchie sale e lievito, siate una presenza silenziosa e discreta con il carisma di promuovere e tenere unita la fede al servizio della Chiesa e della Società"

"La nostra deve essere un’AC che sa invocare, attendere e accogliere il soffio di Vita dello Spirito Santo per accogliere, camminare con gli altri e abitare i luoghi della vita, fatta di belle relazioni. Un’AC che tiene alla formazione perché ognuno di noi sappia dare forma alla propria persona e ai luoghi abitati. 

"Oggi sono qui a fare il servo – conclude nel salutarci il vescovo – non sentitevi mai legittimati a fare i maestri e salire in cattedra. Sorridete sempre, nessuno deve turbare la vostra gioia. Forza e fiducia AC, siate lieti annunciatori della lieta notizia e gioiosi messaggeri della gioia della salvezza".

A seguire i gruppi di ascolto formatesi tra i soci nello stile della “Conversazione Spirituale” hanno fatto emergere l’esigenza di un rinnovamento nei metodi comunicativi ed educativi senza perdere d’occhio il carisma e la missione dell’AC.

"Bisogna riflettere sulla parola servizio – conclude la Presidente Enza Luppino – servizio che prestiamo alla Chiesa e all’Azione Cattolica. Siamo al servizio gli uni degli altri camminando insieme e avendo la cura di raggiungere tutti e non lasciare nessuno indietro. Prendiamoci cura dei nostri assistenti come membri attivi della nostra famiglia. Noi di AC ci siamo sempre".

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