Mazara, profonda nostalgia per la “Guerra fredda”…Spy story fra i “viali” Unione Sovietica e Jugoslavia?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
20 Febbraio 2019 09:23
Mazara, profonda nostalgia per la “Guerra fredda”…Spy story fra i “viali” Unione Sovietica e Jugoslavia?

Qualche giorno fa l’istituto “Il Duemila” ha diramato una nota ove si faceva appello alla Commissione Toponomastica del Comune di Mazara di “porre fine ad una ferita storica grave nello stradario della città di Mazara del vallo. Va cambiata –ha scritto l’avv. Nicolò Vella, presidente de Il Duemila- il nome della via, in quanto l’Unione Sovietica è stata cancellata ed eliminata dalla storia, in via Russia come oggi è riconosciuta intenzionalmente la grande nazione euro-asiatica”.

Personalmente non crediamo che la storia vada eliminata e cancellata, certamente la via va però modificata alla luce dei fatti storici che nel 1991 portarono alla disgregazione dell’Urss. Ma ricordiamo al presidente de Il Duemila che in base a tale motivazione anche altre vie dovrebbero essere modificate. Basta fare qualche passo sempre nella stessa via Val di Mazara, della quale il viale (ma poi perché viale?) Unione Sovietica è un’arteria, per incontrare, procedendo verso piazza Tre Valli, la viale (aridaje!) Jugoslavia (in foto copertina le insegne delle due vie).

Si avete capito bene il "viale Jugoslavia". Anche la Jugoslavia fondata dal maresciallo Tito dal 1992 ha iniziato a disgregarsi ed oggi, come del resto l’ex Urss, è divisa in diversi stati (Serbia, Bosnia, Croazia, Slovenia, Macedonia, Montenegro e Kossovo). Ci chiediamo però: ma la Commissione Toponomastica del Comune, nominata qualche anno fa dallo stesso sindaco Nicola Cristaldi e già presieduta dall’ex assessore Vito Ballatore, a parte la decisione di apporre nuove piastrelle in ceramica con su scritte i nomi dei "viali" ha monitorato per bene la toponomastica cittadina.

Oppure è probabile che al Comune di Mazara del Vallo in questi anni qualcuno abbia vissuto una vera e propria nostalgia per il periodo della cosiddetta “Guerra Fredda”, come dargli torto del resto: immaginate le spy-story, vedi ad esempio quelle narrate da John Le Carrè, ambientate nella Berlino fra gli anni ‘60 e ’80  quando ancora persisteva il muro che divideva fisicamente ed idealmente il mondo in due blocchi. Si, chissà, la nostalgia per un periodo ove non avevi altra scelta se non quella di schierarti per una delle due visioni del mondo, e non certamente adottare pratiche trasformiste, così come avviene oggi, in nome del “bene della società”.

Speriamo che a questo punto alla “rivisitazione” delle vie cittadine provveda la prossima amministrazione comunale. Ci sta pure che si dedichi una via a Cino Tortorella, all’epoca “Mago Zurlì” (è successo nel marzo del 2017), per la serie lo spirito del “fanciullino” non si è mai sopito, ma pure comprendere che il mondo negli ultimi 30 anni è profondamente cambiato…  Ma forse è tempo sprecato questo discorso con chi ha guardato per anni ad un modello di “Città-Stato” senza nessun rapporto con il mondo esterno.

Francesco Mezzapelle

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza