Mazara, Precari, “un teatrino, vicenda penosa che rischia creare molti danni al Comune”. L’USB esorta il Sindaco Cristaldi a ravvedersi

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
06 Gennaio 2018 14:34
Mazara, Precari, “un teatrino, vicenda penosa che rischia creare molti danni al Comune”. L’USB esorta il Sindaco Cristaldi a ravvedersi

Sono rimasti in 38 sui 51, che avevano vinto il ricorso grazie ad una recente sentenza, la n.1204 del 21 dicembre 2017, della Corte di Appello di Palermo, che si rifiutano di firmare una liberatoria proposta dall’Amministrazione per la proroga di un anno del contratto in cambio della rinuncia a qualsiasi contenzioso o azione risarcitoria (anche pregressa nel caso dei 51) nei confronti del Comune di Mazara del Vallo.

A firmare la liberatoria tanto discussa in quanto non garantirebbe automaticamente la stabilizzazione così come invece prevista dalla legge “Madia” cosiddetto “salvaprecari”, sarebbero stati in tutto circa 140 precari in forza al Comune da decenni.

Sulla intrigata questione dei precari del Comune di Mazara, stanno intervenendo diversi soggetti, sindacali, politici; i 38 lavoratori firmatari sono assistiti legalmente dagli avv. Sergio Galleano, Gaetano Ajello che hanno scritto al Comune intimando un'ulteriore azione legale.

Il responsabile regionale dell’Unione Sindacale di Base, Giovanni Savoca, ha scritto una nota allo stesso sindaco Nicola Cristaldi, all’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica avendo oggetto “Procedure di stabilizzazione e proroghe dei precari condizionate dalla sentenza della Corte di Appello di Palermo n.1204/2017. Mancato rispetto della nota dell'Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del lavoro n.46843 del 28.12.2017" (vedi foto copertina). Ecco il testo della nota di Savoca:

“In riferimento a quanto in oggetto indicato, l'USB è fortemente contrariata dal comportamento assunto da Codesta Amministrazione Comunale nei confronti dei lavoratori precari dell'Ente, in favore dei quali la Corte di Appello di Palermo -nell’ambito del giudizio promosso contro il Comune di Mazara del Vallo –ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni per la mancata trasformazione del rapporto di lavoro.

Tale riconoscimento, invece di apportare un legittimo beneficio ai lavoratori, è stato malamente “interpretato” da codesta Amministrazione che, a suo dire, per evitare di incorrere ulteriormente nell'abuso della reitera dei contratti, ha condizionato la proroga dei contratti in scadenza al 31.12.2017 alla previa presentazione di una espressa rinuncia al risarcimento da parte dei lavoratori ricorrenti, mentre per i restanti lavoratori precari ha richiesto la previa rinuncia a far valere ogni pretesa risarcitoria, passata, presente e futura.

In tal modo codesta Amministrazione ha adottato conseguenti provvedimenti amministrativi (vedi deliberazioni n. 220 e 221 del 30.12.2017) con i quali ha disposto la proroga dei contratti soltanto a chi ha espressamente rinunciato di far valere i propri diritti lasciando senza proroga di contratto coloro i quali non hanno presentato analoga rinuncia.

Si evidenzia preliminarmente una palese contraddizione tra quanto sopra disposto e la volontà espressa invece da codesto Ente laddove, con deliberazione di Giunta n.207 del 27.12.2017, nel prendere atto del dispositivo della precitata sentenza n.1204/2017, ha affermato che, in esecuzione della stessa, non avrebbe potuto in alcun modo ulteriormente prorogare i contratti in scadenza senza incorrere in ulteriori abusi. Infatti, se il Comune non avesse voluto aggravare la sua situazione di illegittimità dovuta all’abuso fatto nel corso degli anni dei contratti a termine, in esecuzione della precitata sentenza della Corte di appello di Palermo non avrebbe dovuto procedere all’ulteriore rinnovo dei contratti ma alla stabilizzazione di tutti gli interessati.

L’affermare, poi, di avere avuto il sostegno sindacale o addirittura di avere accolto una proposta transattiva da parte delle OO.SS., costituisce un escamotage assolutamente inaccettabile, dal momento che soltanto due sigle sindacali, e quindi non la maggioranza, hanno prestato esplicitamente il proprio consenso, mentre non può essere considerato tacitamente dato il consenso da parte di quei pochi RSU presenti, personalmente coinvolti in quanto essi stessi precari.

La convocazione delle Organizzazioni Sindacali e delle RSU, con l’apparente motivazione di dover dare ai lavoratori comunicazioni riguardanti i provvedimenti della Corte di Appello, ha fatto da paravento alla reale intenzione della Parte pubblica che era quella di propinare un bel pacchetto già preconfezionato agli ignari lavoratori interessati, pacchetto consistente nellaminaccia (non propriamente larvata) di non presentare la richiesta di proroga alla Regione, qualora i lavoratori destinatari dei provvedimenti della Corte di Appello non avessero rinunciato al risarcimento del danno presente passato e futuro.

A ciò deve aggiungersi che l'Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del lavoro, con nota n.46843 del 28.12.2017, ha disposto l’obbligo per tutti gli enti utilizzatori di personale precario di adottare “gli atti deliberativi di prosecuzione delle attività corredati dall’elenco dei soggetti utilizzati nelle attività socialmente utili”.

Dopo il discorso fatto agli Italiani dal Presidente della Repubblica Mattarella, che ha parlato di diritto al lavoro e rispetto di regole, quello che si sta consumando a Mazara del Vallo sembra un teatrino, destinato a creare incomprensioni e conseguenze poco piacevoli. 

Inutile e penosa la scelta di far presentare ai lavoratori le liberatorie per l’Amministrazione per potere avere in cambio solo la proroga. Si alimenterà solo astio tra Amministrazione e lavoratori, i quali saranno sicuramente costretti a chiedere l'ulteriore risarcimento danni a partire dal 2013 ad oggi, con ulteriore aggravio di spesa per l’Ente per la mancanza di chance di questi lavoratori a confronto dei loro stessi colleghi che hanno accettato la rinuncia a ricorrere.

L'USB esorta il Sig. Sindaco Cristaldi, che è stata figura importante nel panorama politico regionale, avendo ricoperto incarichi istituzionali di prestigio come quello di Presidente dell'ARS, a riflettere sul percorso intrapreso e ad abbandonare le posizioni assunte fino ad ora, che porteranno all’unica conseguenza di fare pagare un prezzo ancora più alto ai cittadini Mazaresi che nulla sanno della improvvida scelta del loro primo cittadino.

Ove l’Amministrazione Comunale di Mazara del Vallo ritenga di non ravvedersi circa la via opzionata, l’USB agirà a tutela dei lavoratori tutti trasmettendo a chi di competenza per valutazione delle responsabilità civili, penali ed erariali tutto quanto prodotto in atti dal Comune di Mazara del Vallo”. 

Un'altra successiva nota, riportante lo stesso oggetto, è stata diramata dal Direttivo nazionale dell'USB a firma del dott. Sergio Giambertone. 

Francesco Mezzapelle

06-01-2018

{fshare}

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza