Mazara, passaggi a livello chiusi più di mezzora. Rabbia dei cittadini. Ma non doveva essere eliminata la ferrovia in Città?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
04 Maggio 2017 14:29
Mazara, passaggi a livello chiusi più di mezzora. Rabbia dei cittadini. Ma non doveva essere eliminata la ferrovia in Città?

Grande disagio dopo pranzo per molti automobilisti mazaresi costretti a rimanere bloccati per più di mezz’ora dietro alla decina passaggi a livelli che tagliano praticamente in due la Città. Rabbia e proteste da parte di molti cittadini che sono scesi dalle loro auto in coda dietro ai passaggi a livelli.

Abbiamo raccolto l’indignazione da parte di un cittadino, nostro lettore, Ivan Randazzo: “assistiamo sempre più a passaggi a livelli chiuso per oltre 20 minuti per consentire a due vagoni di un treno regionale obsoleto di transitare con le sue comodità. Non si può permettere che la Regione Sicilia, in merito alle Ferrovie, manifesti totale indifferenza a danno di una città che costantemente e ripetutamente, durante l’arco della giornata, si trova divisa in due causando non poche difficoltà. Ciò non deve sottrarre né l’attenzione pubblica ma nemmeno le responsabilità di chi mantiene in vita un sistema così fatiscente, è causa di interruzioni di pubblico servizio, di emergenze e di sicurezza”. (vedi foto di Ivan Randazzo relativa a passaggio a livello chiuso in via Madonna del Paradiso fra le 14,30 e le 15 di oggi).

Capita pure che addirittura talvolta i treni attraversino la città con qualche passaggio a livello aperto, avvalorando la tesi della loro imperfetta funzionalità nonché sicurezza. E’ necessario rivedere le cose, Trenitalia o risolve il problema con ammodernamenti tecnologici e/o con altre decisioni risolutive, oppure ci libera da questi trenini che con qualche locomotiva, talora anche fatiscenti, attraversano la nostra città come se fosse una pista giocattolo.

Sullo “storico” problema della linea ferrata in provincia di Trapani (più del 70 % della rete ferroviaria siciliana è a binario unico e quasi la metà della stessa rete non è elettrificata) ricordiamo che il primo luglio 2013 si tenne a Palazzo D'Alì a Trapani, un tavolo di concertazione tra i rappresentanti dei Comuni della Provincia, un rappresentante dell’Airgest e due funzionari dell'Assessorato regionale Infrastrutture.

A quella riunione parteciparono anche i deputati all’Ars Sergio Tancredi, Valentina Palmeri e Girolamo Fazio. Si discusse sulle possibili soluzioni da poter adottare riguardo il potenziamento o l'eliminazione della linea ferrata. Nel corso di quell’incontro, al quale fu invitato anche il sindaco Nicola Cristaldi (che già nella sua prima campagna elettorale del 2009 aveva assicurato l’eliminazione della ferrovia nel centro urbano mazarese; il progetto però non trovo riscontro a livello Ministeriale con lo stesso Ministro dei Trasporti di allora, Altero Mattioli, che scese a Mazara per spiegare l’impossibilità del progetto insieme ai vertici regionali di Trenitalia) si giunse alla conclusione che sarebbe stato opportuno stipulare un documento congiunto tra i comuni presenti in modo da poter presentare all'Assessorato regionale un progetto al riguardo.Tuttavia i rappresentanti dell'Assessorato regionale manifestarono le difficoltà economiche della Regione nel sostenere l'eventuale progetto nella sua completezza.

Nonostante le difficoltà economiche è necessario trovare un modo per sbloccare la situazione dei trasporti su rotaia in Sicilia, incentivarne lo sfruttamento per il commercio, più economico ed efficiente rispetto a quello su gomma.

Bisognerebbe limitare al minimo i disservizi causati ai cittadini dell’intera Regione, soprattutto ai lavoratori pendolari, investendo sui territori e sulle reti locali che vantano linee ferrate risalenti al 1930. 

Un po’ di storia. La tratta ferroviaria Castelvetrano Trapani è stata inaugura il 10 Luglio 1880 e fa parte del tratto ferroviario che arrivo a Palermo per una lunghezza totale di circa 190 Km. La linea completa rappresentava un terzo della rete isolana. Il tracciato seguiva la costa da Palermo fino ad Alcamo, raggiungeva, puntando a sud verso l'interno, Mazara del Vallo e da qui riprendeva a correre lungo la costa fino a Marsala e a Trapani. Ma non era la via più breve tra Palermo e Trapani lo scopo della ferrovia infatti non era quello di collegare i due capoluoghi quanto quello commerciale di far giungere a Palermo il pesce di Mazara del Vallo e i vini di Marsala. Il traffico viaggiatori tra le località estreme infatti fu sempre scarso, e solo le pessime condizioni dei collegamenti stradali spingevano chi non poteva farne a meno a fare l'intero viaggio che durava oltre 10 ore.

Con gli anni la tratta Castelvetrano Trapani è diventata molto frequentata specialmente dai pendolari da e per Trapani quali impiegati e studenti. Oggi il traffico pendolari giornalmente è di circa 1000 perso, ma i disservizi specialmente i ritardi sono sistematici (basti farsi un giro ogni mattina lla stazione di Mazara del vallo per vedere pendolari arrabbiati in attesa dei treni in ritardo), le cause non sonno molto comprensibili, attualmente per via del raddoppio ferroviario da Palermo a Punta Raisi, si viaggia con le Locomotrici Al n 668 , che sono molto datate e che a volte per via di scarsa manutenzione si fermano.

I pendolari trapanesi, riuniti in un Comitato, hanno chiesto più volte di migliorare il servizio sulla tratta e nello stesso tempo incrementare con l’utilizzo sia dei turisti che della collettività; non dobbiamo dimenticare che la ferrovia è un’infrastruttura e come tale va tutelata perché arriva nel centro delle città e se non ci fossero i ritardi i tempi di percorrenza sono concorrenziali con quelli su strada soggetti sempre a semafori, traffico e incidenti.

Francesco Mezzapelle

04-05-2017 16,30

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