Mazara, Nove anni fa ci lasciava l'indimenticabile pittore Salvino Catania

L’artista “genio e sregolatezza” rappresenta un pezzo importante della storia della Città. Ricordi indelebili

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
07 Dicembre 2022 17:00
Mazara, Nove anni fa ci lasciava l'indimenticabile pittore Salvino Catania

Nove anni fa, all’età di 68 anni, il 7 dicembre del 2013 a causa di un incendio scoppiato nel suo appartamento di via Roma n.36, ci lasciava Salvino Catania, noto ed estroso pittore mazarese. Una morte quella di Salvino Catania che destò molto scalpore in Città, molti cittadini mazaresi detengono un’opera del maestro Catania. Al suo funerale celebrato il 12 dicembre 2013 nella Cattedrale di Mazara, amici e conoscenti portarono in chiesa e poggiarono davanti all'altare, dietro il feretro, i quadri firmati dall'artista: fantasie cromatiche, crocifissi, fiori e figure partorite dal genio delle sue pennellate.

Proveniente da un’agiata famiglia mazarese, Salvino Catania in gioventù aveva studiato arte prima a Palermo, poi a Firenze e Roma, dove era diventato amico di alcuni artisti siciliani come Piero Consagra e gli artisti di Forma 1. Per un periodo brevissimo ha insegnato Arte e Immagine nelle Scuole secondarie di I grado. Lungo il suo excursus creativo ha esplorato e indagato tutti i linguaggi dell’arte moderna e contemporanea. Negli ultimi anni della sua vita viveva con la pensione e si arrangiava dipingendo. Salvino Catania ha condotto per molti anni della sua esistenza una vita “borderline”, andando in giro in giro con le sue opere che vendeva per pochi soldi. In circa quarant’anni di attività ha dipinto più di settemila opere: a Mazara le tele sono appese nei bar, nelle botteghe, nei circoli.

Da quando è morto l’artista Salvino Catania per mantenerne vivo il ricordo, sono state organizzate diverse mostre (“Omaggio a Salvino Catania”, Lucas design/2013; 2014: “Omaggio a Salvino Catania, nell’ambito del Memorial Rolando Certa-Festa del Volontariato, Piazza Mokarta /2014; “Ritratti di Sal/Vino” e “Salvino Catania, 12 tele per 12 amici”, Mahara Hotel/2014). Sono stati pubblicati altresì diversi articoli, una cartella contenente 12 riproduzioni di tele dell'artista a cura della Fildis e un libro di poesie (Giacomo Giannone, “Il sonno dell’insonnia”, Leonida Edizioni- Reggio Calabria), interamente dedicato all’artista mazarese. A Salvino Catania è stata anche dedicata una saracinesca-murales in via Porta Palermo, a Mazara, realizzata dalla giovane artista Manuela Marascia traendo ispirazione da una foto (vedi copertina) del giornalista Ansa, Giovanni Franco.

Inoltre, al fine di ricostruirne la vita e l’opera di “Salvino Catania-Artista”, è stata creata una pagina facebook (qui sono state raccolte molte foto sue e delle sue opere; e si è tentato anche di ricostruire una sua biografia, ancora, tuttavia, incompleta). Non gli manca neanche una pagina su l'Enciclopedia libera “Wikipedia”. L’Amministrazione Cristaldi nell’estate 2015 dedicò a Salvino Catania un catalogo (ove raccolte 400 sue opere) e una mostra (in collaborazione con la Società “Aurea”) che si è snodata tra la Galleria “Santo Vassallo”, l'Aula consiliare, la Galleria Sicilia di Palazzo dei Carmelitani, in ristoranti e in luoghi pubblici. Lo stesso sindaco Nicola Cristaldi in persona, grande amico di Salvino Catania, selezionò le tele appartenenti a privati e cittadini che furono esposte; quella dell’Amministrazione Cristaldi fu l’ultima, in ordine temporale, delle iniziative pubbliche dedicate a Salvino Catania.

Il prof. Giacomo Cuttone, molto amico di Catania con il quale ha condiviso gli anni della sua formazione artistica fin dalla morte del pittore gli ha pure dedicato una monografia che parla della sua arte e della sua vita; ricordi, articoli della stampa e fotografie (vecchie e nuove) che raccontano il percorso dell’uomo-artista Salvino Catania ed intitolata “Salvino Catania, una vita per l’Arte” (https://www.file-pdf.it/2016/01/16/monografia-salvino-catania/monografia-salvino-catania.pdf).

Il sottoscritto invece, anche per via della propria professione, ha molti ricordi legati a Salvino Catania; una volta nel corso di un'intervista video (l’unica rilasciata da Salvino Catania), ad una mia domanda circa la possibilità che il Comune potesse organizzargli una mostra mi rispose che ciò sarebbe avvenuto solo dopo la sua morte; nella stessa intervista Salvino ad un’altra mia domanda rispose definendo “semplicemente spontaneista” la sua pittura. Un altro ricordo riguarda una tela che lo stesso mi ha donato in una fredda mattina di febbraio del 2013, strana coincidenza che quel giorno (non credo lui lo sapesse) compivo 39 anni.

Ero in piazza della Repubblica quando ad un certo punto mi sentii chiamare: "Mezzapelle!" Mi avvicinai e lui mi disse, mostrandomi, una tela: “ti piaci?”. Notai che in quella tela vi fosse qualcosa di strano. Mi piaceva tantissimo per l’essenzialità delle linee. Così Salvino mi disse: “stanotte ho sognato la morte, poi mi sono alzato ed ho dipinto così la mia morte. Teccà te lo regalo”. In quel dipinto, che custodisco gelosamente, vi era il volto di una figura scheletrica, alle sue spalle le fiamme!

Un particolare ricordo di Salvino Catania è quello del giornalista fotoreporter Giovanni Franco che in occasione dei suoi reportage sulla “kasbah mazarese” ha fotografato diverse volte Salvino Catania; una immagine (vedi foto di copertina) di Salvino Catania è riprodotta anche nel recente libro “Mazara del Vallo, Oltre la rete” scritto dallo stesso Franco insieme a Nicola Cristaldi. Su questa foto c’è un aneddoto raccontato dallo stesso Giovanni Franco. La foto piacque molto a Salvino, Franco allora gli disse che se voleva gliel’avrebbe regalata, Salvino rispose: “No, sarebbe come guardarmi allo specchio e a me non piace farlo”.

Giovanni Franco nel febbraio 2012 intervistò per l’ANSA lo stesso Salvino Catania. Ecco quanto si legge nell’articolo: “A volte mi dimentico di essere vivo”, ripete spesso. Eppure a ricordare l'esistenza in vita dell'artista Salvino Catania, 66 anni, sono i quadri che continua a dipingere ispirandosi ai grandi pittori del Novecento come lo statunitense Jackson Pollock. Vasta la sua produzione: oltre settemila opere che ''non vendo ma regalo - dice -, l'arte non e' prostituzione''.

A Mazara del Vallo lo conoscono tutti. Lui di solito staziona nella piazza davanti al Municipio. I negozi e i bar espongono alcuni suoi quadri. E si muove tra genio e sregolatezza, sempre con una sigaretta in bocca. Paragonarlo ad Antonio Ligabue potrebbe essere forse esagerato ma non troppo distante dalla realta'. Il pittore mazarese nato da una famiglia benestante vive solo d'arte, tra alti e bassi, da quando aveva poco piu' di vent'anni. Ha studiato a Palermo, dove ha conseguito la licenza artistica nel '64, e poi a Firenze e a Roma.

Ma a parte un brevissimo periodo di insegnamento non ha mai avuto un posto fisso. Abita in una stanza di una vecchia casa abbandonata e fatiscente. ''Ogni tanto - racconta - mi ricoverano in qualche reparto di neurologia per curarmi''. Di questa presunta ''follia'' Catania ama vantarsi. Ma chi lo conosce bene pensa che sia più una recitazione forzata che una vera patologia. Di certo non e' facile parlare con lui. Ma quando ottieni la sua fiducia dopo aver assistito ad una serie di imprecazioni allora ti può capitare di ascoltare una vera lezione di storia dell'arte con riferimenti colti.

''E' questo un campo - dice - dove ogni artista copia l'altro mettendoci del tuo e realizzando così tele originali''. Sue opere sono anche esposte nella galleria 'Sicilia' che il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, ha allestito in un'ala del Municipio. ''Catania - dice il primo cittadino - e' espressione autentica di libertà e di arte''. Ed e' proprio per questo che gli ha affidato la realizzazione e fornitura di opere artistiche per il recupero della villa Jolanda abbellita da 800 mattoni, 6 portavasi e giare, decorati proprio da Catania.

A proposito, alcuni giorni fa l’assessore comunale alla Cultura, Germana Abbagnato, ha accolto la proposta della nostra redazione relativa alla creazione di un pannello con le circa 800 mattonelle decorate da Salvino Catania e collocate, circa una decina di anni fa, nella villa Jolanda dove da qualche mese sono in corso dei lavori di riqualificazione. Il pannello con le mattonelle recuperate (sperando che nel caso di qualche mattonella danneggiata possa esser questa ricomposta ed esposta insieme alle altre) dovrebbe essere collocato presso lo spazio della veranda Alhambra, in un‘area visitabile da cittadini e turisti, tutto ciò a giusta memoria dell’indimenticato ed indimenticabile Salvino Catania; il pannello potrebbe essere inaugurato nel decennale della sua morte, il 7 dicembre 2023.

Francesco Mezzapelle

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