Mazara, nota del segretario CGIL sull’Ospedale Abele Ajello appena consegnato

Redazione Prima Pagina Mazara
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31 Ottobre 2016 13:47
Mazara, nota del segretario CGIL sull’Ospedale Abele Ajello appena consegnato

Il 28 ottobre Mazara ha vissuto un evento importante. Con una cerimonia di “presentazione” alle autorità civili e religiose, il “nuovo” ospedale, restaurato e ammodernato, è stato consegnato all’ente committente. Purtroppo, è stato vietato l’accesso ai cittadini mazaresi.

Da quello che abbiamo potuto osservare, si tratta di una bella struttura, fra l’altro completata con uno ritardo accettabile, rispetto alla scadenza contrattuale. Purtroppo, viviamo in un contesto nel quale diventa quasi eroico, completare un’opera con un “ragionevole” ritardo, quasi si trattasse di un evento eroico, un fatto di cui vantarsi. L’ordinarietà diventa così straordinarietà e quello che è un diritto dei cittadini diventa una sorta di regalo.

Ma, come si sa, viviamo in un Paese e, in particolare, in una regione in cui capita spesso di progettare belle opere, finanziarle, iniziare i lavori, senza avere mai la certezza di vederle realizzate e completate. L’evento, in ogni modo, resta rilevante: abbiamo un grande ospedale! O meglio abbiamo un grande contenitore, dentro il quale si può realizzare un ospedale grande.Tralasciando i problemi della recinzione e della grave assenza di un parcheggio, il problema vero è oggi come riempire di contenuti questo grande ospedale, come allocarvi servizi e reparti di alta specializzazione e personale con adeguata qualificazione e competenza.Allo stato attuale l’ospedale di Mazara è classificato come presidio ospedaliero di base.

Secondo la normativa vigente i presidi ospedalieri di base sono dotati di pronto soccorso e dei reparti di medicina interna, di chirurgia generale, di ortopedia, di anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva e/o in regime di pronta disponibilità h 24 di radiologia, laboratorio, emoteca, di alcuni posti letto di “osservazione breve intensiva”. In considerazione di ciò, è legittimo manifestare la nostra preoccupazione per la qualità dei servizi che saranno allocati nel nuovo ospedale, mentre diffidiamo di chi continua a minimizzare l’importanza e la differenza tra una struttura complessa e una struttura semplice o dipartimentale.Un ospedale di altissimo livello e di nuova costruzione, il cui costo complessivo è stimato superiore ai 40 milioni di euro, deve essere la sede logica di tante altre specialità complesse.Mazara deve avere un presidio ospedaliero di riferimento per una vasta area, per un ampio bacino di utenza.Per questo dobbiamo chiedere che venga riconosciuto almeno come ospedale di primo livello, nel quale oltre alle specialità previste nei presidi di base e alle strutture di radioterapia e di oncologia complessa, promesse già dall’assessore regionale alla malattia, vi siano allocati i reparti di ostetricia e ginecologia, di pediatria, di cardiologia con unità di terapia intensiva cardiologia (UTIC), di neurologia, di psichiatria, di oculistica, di otorinolaringoiatria, di urologia.Questo ospedale, fiore all’occhiello della sanità siciliana, come è stato definito, non deve diventare un ospedale di lunga degenza con annesso un pronto soccorso come centro di smistamento per altri presidi ospedalieri, più influenti politicamente.Per questo sollecitiamo il sindaco di Mazara, il consiglio comunale e le forze politiche mazaresi affinché si liberino da ogni forma di servilismo o di dormienza.Basta con questo patetico spettacolo di distribuire ringraziamenti, come se ricevessimo dei favori, a chi deve abituarsi a fare la buona politica come dovere e obbligo nei confronti dei cittadini.Noi chiediamo che le istituzioni e le rappresentanze sociali mazaresi creino un organismo permanente di controllo, di verifica e di pressione nei confronti della direzione dell’ASP di Trapani e del governo regionale, rivendicando con forza il rispetto degli impegni assunti e per avviare una forte iniziativa al fine di garantire un utilizzo appropriato del nostro ospedale, nell’interesse non solo dei mazaresi, ma anche dei cittadini di tanti altri comuni dei territori vicini, perché l’ospedale non è dei mazaresi ma di una collettività, giustamente, più ampia.

31/10/2016

Il segretario Camera del lavoro-CGIL

Vito Gancitano{fshare}

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