“I soci produttori della pesca del consorzio OP Blue Sea del Gambero Rosso di Mazara del Vallo, esprimono il desiderio unanime di riappropriarsi del mercato ittico all'ingrosso (porto nuovo) della nostra comunità”. Questo è quanto sottolineato dall’armatore mazarese Maurizio Giacalone, presidente dell’Organizzazione Produttori “Blue Sea”. “Il mercato progetto cinquantenario che nelle sue finalità doveva sviluppare l’economia della Città che si basa sul settore ittico rappresenta non solo un punto cruciale per la nostra attività, ma anche un elemento centrale per la storia e l'identità di Mazara del Vallo.
Chiediamo rispettosamente –si legge in un post sulla pagina ufficiale di OP Blue Sea- che venga considerata la restituzione della gestione del mercato ittico ai pescatori locali, che conoscono a fondo le dinamiche del settore e sono fortemente motivati a contribuire al suo sviluppo sostenibile. Siamo pronti a collaborare attivamente con le autorità competenti per garantire una gestione efficiente e trasparente del mercato. Trasformare il mercato ittico di Mazara del Vallo con l'implementazione di moderna tecnologia potrebbe portare notevoli benefici.
L'introduzione di sistemi di tracciabilità digitale, piattaforme online per la compravendita, e tecnologie di conservazione avanzate potrebbero migliorare l'efficienza operativa e aumentare la competitività. Un piano di trasformazione dovrebbe essere attentamente valutato e coinvolgere gli stakeholder locali per garantire un impatto positivo sulla comunità e sull'industria ittica locale. Confidiamo nella comprensione delle nostre ragioni e siamo disponibili a partecipare a incontri o discussioni per affrontare questo tema in modo costruttivo”.
La questione dell’apertura di quello che doveva costituire il mercato ittico all’ingrosso, poi ripensato successivamente come mercato agroalimentare, è ormai annosa, decennale. Di fatto il mercato agroalimentare del porto nuovo di Mazara del Vallo, per la cui realizzazione il Comune nei primi anni del 2000 ricevette un grosso finanziamento di circa una decina di milioni di euro, non è mai entrato in funzione secondo i suoi fini originari. In verità dopo la sua realizzazione il comparto pesca mazarese mostrò scarso interesse per quei locali dove doveva anche sorgere una borsa telematica del pesce, sul modello di San Benedetto del Tronto; non c’era intere del settore a vendere in un mercato il pesce che già poteva esser “prenotato” dai commercianti prima ancora che i pescherecci mollassero gli ormeggi per la bordata di pesca.
Mazara del Vallo pur avendo la struttura non ebbe mai la possibilità di avere un mercato all’ingrosso del pesce. Pertanto la precedente Amministrazione Cristaldi ne cambiò la destinazione d’uso e dopo una riqualificazione della stessa struttura, rimasta fin dal completamento dei lavori in stato di abbandono e degrado, emanò degli avvisi per l’affidamento a operatori ittici e ortofrutticoli la gestione dei vari boxes interni. L’operazione non ebbe molta fortuna e il mercato continuò ad essere una cattedrale nel deserto, in quel porto nuovo ove il numero dei pescherecci nel frattempo diminuiva progressivamente in quanto a causa della sopraggiunta crisi del settore pesca (aggravatasi fino ad oggi) molti armatori preferirono demolire i loro pescherecci in cambio dei contributi elargiti dal Governo nazionale con la benedizione dell’Unione Europea.
Così la struttura tornò nuovamente ad esser abbandonata e vandalizzata nelle sue diverse parti. La nuova Amministrazione Quinci, appena insediatasi nel 2019, cercò di rivitalizzarla organizzando al suo interno qualche manifestazione, poi diede in comodato d’uso alcuni locali interni al Distretto della Pesca e Crescita Blu che ne costituì la sua sede. Durante il periodo covid 19 l’area diventò anche smistamento per aiuti alimentari. Un altro locale durante il periodo estivo venne adibito a biglietteria Siremar per il traghetto Mazara- Pantelleria.
Poi nella notte del 22 luglio 2021 a causa di un incendio provocato da un cortocircuito le fiamme avvolsero il trenino elettrico mentre si trovava custodito all’interno del mercato dopo avere terminato il turno di servizio serale. I locali di una parte del mercato agroalimentare che custodivano il mezzo subirono danni, danni anche ai locali concessi in comodato d’uso gratuito al Distretto della Pesca che dovette abbandonare quella sede e ai locali attigui, concessi sempre dal Comune, alla biglietteria Siremar per il traghetto per Pantelleria.
A seguito di perizie e relativo contenzioso, il Comune di Mazara del Vallo per i danni subiti ricevette dall’assicurazione circa 740mila euro. Si attende che la struttura venga risistemata, che venga riqualificata anche l’intera area interna recintata, chiusa all’accesso, che nel frattempo ospita la Chiatta tirata a secco per il periodo invernale e una delle due isole ecologiche messe a disposizione dal Flag Trapanese.
Francesco Mezzapelle