Mazara, la storia degli sposi che hanno festeggiato il loro matrimonio nella Kasbah

Cinzia e Michele ed il loro amore che ha coinvolto tutte le famiglie del Vicolo Giattino, esempio di multiculturalismo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Ottobre 2023 13:06
 Mazara, la storia degli sposi che hanno festeggiato il loro matrimonio nella Kasbah

Lo scorso agosto, a Mazara del Vallo, il famosissimo quartiere della kasbha si è reso protagonista, per la prima volta, della celebrazione e dei festeggiamenti di un matrimonio. Abbiamo intervistato gli sposi per conoscere la loro storia ed i motivi che li hanno portati a questa particolare ed innovativa scelta. Vi anticipiamo già da adesso che la loro è una bellissima ed emozionante storia fatta di amore, generosità e voglia di donare e donarsi al prossimo. Cinzia e Michele Rossini si sono conosciuti in una città del nord Italia, lui brianzolo, lei di origini mazaresi ha imparato ad amare ed apprezzare la città grazie ai suoi nonni Anna e Leonardo.

Parafrasando Dante Alighieri potremmo dire "Galeotta fu la Sicilia" infatti fu grazie ad un viaggio nell'isola che nacque sia l'amore tra i due, sia l'amore di Michele per questa terra. <<All’inizio giravamo per i vicoli della kasbah come tutti i turisti e un giorno, per caso, ci siamo imbattuti nella piazzetta di Vicolo Giattino e ce ne siamo innamorati, fino a quando abbiamo scoperto che proprio una delle case del Vicolo era in vendita e l’abbiamo acquistata per festeggiare l’arrivo del nostro bimbo Leonardo - queste le parole di Cinzia, la sposa che continua- Da allora ogni occasione è stata buona per scendere a Mazara e cominciare a conoscere il piccolo mondo della kasbah e del vicolo fatto di persone e famiglie italiane e tunisine che nel tempo avevano imparato a convivere condividendo tanti aspetti della loro vita che venivano messi in comune proprio in quella piazzetta all’ombra del falso pepe.

Un modo di stare insieme un po’ lontano dalle nostre abitudini, ma al quale ci siamo facilmente abituati iniziando come se fossimo stati degli ospiti e finendo, dopo qualche tempo, come membri di una piccola grande famiglia nella quale anche noi abbiamo cominciato a portare la nostra vita.>>

I Rossini e gli abitanti di quel quartiere sono un bellissimo esempio di integrazione, infatti, dopo alcune serate passate insieme, le grigliate di pesce, i compleanni ed i racconti sono arrivati a condividere uno dei momenti più sentiti della tradizione musulmana, la cena di fine Ramadan.

<<Quando poi abbiamo deciso di sposarci c’è sembrato naturale farlo nel posto che ormai sentiamo e viviamo come il “nostro” posto e soprattutto farlo come regalo proprio alle persone che ci hanno accettato e accompagnato nella nostra storia d’amore - afferma Cinzia- L’idea era anche quella di dimostrare che nel momento in cui le persone sono capaci di ascoltarsi vicendevolmente, possono succedere solo cose belle. Italiani del Nord, italiani del sud e tunisini tutti insieme nello stesso vicolo.

Per molti una cosa un po’ strana e originale ma per noi un piccolo sogno di riunire, nel giorno più importante della nostra vita, tutte le persone che di quella vita ne avevano fatto parte.>> Dopo la scelta di celebrare la loro unione nel Vicolo Giattino, luogo pieno di significato per gli sposi, Michele e Cinzia hanno iniziato a pensare all'organizzazione dell'evento. <<Tutti ci hanno sconsigliato di festeggiare il nostro matrimonio in quel luogo per via del fatto che non sarebbe stato semplice far entrare 150 persone nel Vicolo organizzando la cerimonia all’ombra del falso pepe e il pranzo di nozze nello stesso posto.

C’era il problema logistico, dei permessi da richiedere e ottenere. Sembrava davvero complicato ma ormai noi avevamo deciso, anche a costo di rinunciare a qualche comodità avremmo organizzato tutto a casa nostra>>. Dopo aver ottenuto tutti permessi necessari da parte del Comune e della Polizia Locale è stato molto importante, al fine della buona riuscita dell'evento, l’aiuto di tutti i vicini che con grande gioia hanno messo a disposizione anche le loro case.

<< Abbiamo cercato, per prima cosa, di eliminare tutte le cose che non ci erano mai piaciute dei matrimoni convenzionali. Non ci piaceva l’idea di lasciare gli ospiti ad aspettare gli sposi e le loro fotografie e così li abbiamo portati tutti insieme a noi in giro per la kasbah, evitando tutti i posti più gettonati del centro, cercando di valorizzare le vie e le piazze meno conosciute ma altrettanto affascinanti: piazza Madiah, vicolo Vipera, le vie della marina, piazzetta Immacolata, la terrazza di San Nicolò Regale.

Al ritorno tutto era pronto e come in una vera festa di strada, non abbiamo assegnato nessun posto ma ognuno poteva scegliere dove e con chi sedersi .- affermano gli sposi- E così la festa è cominciata con il catering fantastico dello chef Criscione di Palermo, anche lui a sua volta innamorato del vicolo, con la missione affidatagli di far conoscere a tutti quelli venuti da fuori le specialità culinarie della Sicilia sud occidentale e con la supervisione di Simona la nostra wedding planner.

Non poteva mancare la musica e i balli che all’inizio sono stati proprio balli tunisini, specialmente quelli legati alla tradizione del matrimonio. E così tutti insieme, in cerchio, in fila, abbracciati a ballare e a brindare in festa.>>

Sicuramente sarebbero potuti sorgere dei problemi a causa della scelta del luogo, come ad esempio gli imbucati alla festa, questa è stata la risposta di Cinzia: <<Nonostante non avessimo ingaggiato alcun servizio d’ordine che regolasse l’accesso alla festa non c’è stato nessun problema, l’unico inconveniente è che sulle foto abbiamo trovato alcune persone assolutamente sconosciute!- continua- Al taglio della torta lo chef ci ha detto che forse avevamo esagerato e che era troppo grande e allora abbiamo lanciato una sfida: “caccia allo straniero”.

Abbiamo chiesto a tutti gli invitati di andare a cercare persone estranee per il centro storico con cui condividere una fetta di dolce, vinceva chi portava la persona che veniva da più lontano. E così la festa si è colorata ancora di più con persone sconosciute che ci facevano gli auguri. La cosa bella è stata che alla fine, ormai alle prime ore del mattino, quando gli ospiti se ne sono andati ci siamo ritrovati con i vicini che ci hanno aiutato a ritirare in casa le ultime cose come se fosse una delle nostre feste di tutti i giorni; un ultimo abbraccio e finalmente tutti a letto.

È stata davvero una bella festa che, per certi versi, ha superato le nostre aspettative. Tutti gli ospiti hanno capito il senso e hanno condiviso lo spirito e il significato del luogo e del motivo per cui noi ci tenessimo tanto a festeggiare lì. Siamo anche contenti e orgogliosi che tutti abbiano partecipato alla nostra iniziativa a sostegno della associazione UILDM di Mazara del Vallo per la lotta contro la distrofia muscolare per il progetto “mare senza barriere”. Invece di fare un regalo direttamente a noi abbiamo chiesto un sostegno per questo progetto e abbiamo raccolto così una cifra importante che costituisce un altro piccolo passo verso la realizzazione di uno stabilimento balneare sulla costa mazarese, completamente dedicato alle persone con disabilità che altrimenti non potrebbero mai avere accesso alla spiaggia e al mare >>.

Si ringrazia per le immagini lo studio fotografico Chiaroscuro di Mazara del Vallo. (Fotogallery in basso)

Caterina Mezzapelle

Foto gallery

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza