Torniamo ad affrontare una questione già sollevata più volte ma che continua ad aggravarsi. Parliamo del degrado ambientale e sociale che caratterizza la stazione ferroviaria di Mazara del Vallo che in pratica è divenuta “terra di nessuno”, anzi nell’ultimo periodo anche dimora di senza tetto che dormono all’interno dei locali della biglietteria, o anche all’esterno (vedi foto scattate qualche giorno fa). La stazione mazarese al calar del sole, nelle ore serali e di notte, diventa meta di sedicenti personaggi, luogo di spaccio di stupefacenti e di frequenti risse.
Spesso cittadini pendolari provenienti dalle città viciniore notano scendendo dal treno non appena arrivati a Mazara del Vallo la presenza “minacciosa” di gruppi di ragazzi, autoctoni ed extracomunitari, all’interno delle mura della stessa stazione, in particolare nei pressi dei giardinetti adiacenti al cancello di ingresso. I locali della stazione nelle ore serali rimangono di fatto incustoditi e senza un’adeguata vigilanza. Altra situazione potenzialmente si verifica negli stessi bagni della stazione che ne ore serali diventano non consigliabili considerato che al suo interno accadrebbe di tutto: spaccio, consumo di droga e perfino episodi di prostituzione.
Alla stazione di Mazara del Vallo non vi è più, ormai da qualche tempo, un capo stazione né tanto meno un responsabile al quale rivolgersi; la biglietteria è aperta soltanto la mattina, dopo è possibile fare i biglietti solo attraverso le automatiche. L’appello dei cittadini, dei pendolari, di recente riuniti in Comitato che agisce a livello provinciale per segnalare i disagi, quasi quotidiani, relative al trasporto ferroviario lungo la tratta Catelvetrano-Trapani, è rivolto alle istituzioni locali e nello specifico alle forze dell’ordine affinchè attivino controlli serali all’interno dei locali della stazione. Uscendo dalla stazione nelle stesse ore serali, soprattutto nei weekend, è facile imbattersi in qualche posteggiatore abusivo che "presidia" piazzale Alcide De Gasperi.
La situazione della stazione ricalca in un certo senso quello che avviene nel resto del territorio. Da qui la necessità d’intensificazione delle operazioni delle forze dell’ordine finalizzate alla repressione e contrasto alla criminalità predatoria e alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, ed in particolare di crack il cui consumo (per inalazione dopo aver surriscaldato i cristalli in pipe apposite di vetro o ricavate spesso da bottiglie di plastica modificate o lattine) negli ultimi anni è in crescita anche fra giovanissimi.
Il problema della droga –lo abbiamo ribadito spesso- sembra quasi non interessare la cittadinanza, quanti si occupano di politiche sociali, sembra che il “perbenismo borghese” preferisca invece nascondere la testa sottoterra, forse per non volere accettare la situazione o per evitare la “vergogna”.
Francesco Mezzapelle