La Giunta comunale guidata dal sindaco salvatore Quinci con la delibera n.43 del 27 aprile ha approvato, su proposta dell’assessore al Turismo e alla Cultura Germana Abbagnato, il progetto di fattibilità tecnico-economica per il restauro e risanamento conservativo dell’Arco Normanno di piazza Mokarta, da sempre ritenuto simbolo della Città. Il progetto è stato redatto dal tecnico comunale arch. Michele Caldarera e vistato dal RUP Arch. Maurizio Giuseppe Falzone prevede un importo complessivo di 150.0000, di cui € 91.148,43 per lavori ed € 58.851,57 per somme a disposizione dell’Amministrazione. Nella stessa delibera è stabilito che per il finanziamento dell’opera si procederà mediante sponsorizzazione con le modalità di cui al Codice dei Beni Culturali ed al Codice dei Contratti Pubblici; così come avvenuto del resto per il restauro della fontana Consagra.
Pertanto si legge nella delibera: “indirizzo al dirigente del 3° Settore di predisporre gli atti propedeutici per l’indizione mediante avviso pubblico che comprenderà anche la predisposizione delle successive fasi di progettazione definitiva ed esecutiva, da sottoporre all’esame della competente Soprintendenza ai BBCCAA di Trapani, secondo le modalità che il dirigente del settore individuerà; 3) Demandare al dirigente del 3° Settore Servizi alla Città ed alle Imprese, l’espletamento degli adempimenti necessari per la realizzazione dell’intervento”.
Da anni la nostra redazione sollecita un intervento di restauro e recupero dal forte degrado della struttura millenaria parte del castello eretto dal conte Ruggero I d'Altavilla tra il 1072 e 1073. “Da documenti e cartografie storiche e dalle informazioni provenienti da G.Malaterra il castello –si legge nella relazione tecnica allegata al progetto- era posto ad angolo delle vecchie mura Ruggeriane a sud- est del quadrilatero che delimitava il centro storico (che si estendeva tutto sulla riva sinistra del fiume Mazaro) e faceva parte degli undici castelli marittimi impiantati in Sicilia".
Interventi progettuali previsti. Sempre nella stessa relazione tecnica si legge:
“Con il presente studio di fattibilità tecnico economica, si è effettuata una prima analisi circa gli interventi da attuare nel monumento, affinché si possa in primo luogo, porre un arresto della situazione di degrado rilevata ed in fase di avanzamento, ed in secondo luogo attuare tutte quelle azioni finalizzate all’abbellimento ed alla valorizzazione del bene considerato. Senza pretesa di particolari approfondimenti circa le opere realizzabili, ai quali si rinvia alle successive fasi progettuali definitiva ed esecutiva, vengono qui descritti gli interventi che si prevede di eseguire.
Fermo restando la predisposizione delle opere provvisionali di sicurezza che si andranno a predisporre prima di eseguire i lavori veri e propri quali la recinzione del cantiere, il ponteggio, le mantovane parasassi, i teli protettivi, l’impianto elettrico di cantiere, la messa in sicurezza delle aree di lavorazione ecc. la prima fase di lavori, prevede la pulizia e l’asportazione delle erbe infestanti presenti sulle superfici orizzontali e verticali. Tale intervento dovrà essere eseguito a mano e con l’ausilio di piccoli attrezzi manuali.
Seguirà l’intervento di consolidamento delle murature mediante iniezione a macchina di boiacca pozzolanica resistente ai solfati, in classe M10 secondo la norma UNI EN 998-2, a base di calce idraulica naturale, costituita da calce idraulica naturale certificata secondo la norma EN 459-1, pozzolana naturale, cariche carbonatiche e silicee selezionate e additivi fluidificanti. Il prodotto impastato con sola acqua dovrà possedere un’elevata fluidità. L’intervento sarà eseguito realizzando dei fori di diametro 15-30 mm, in numero di circa 3-5 al mq (su entrambi i lati della muratura per spessori superiori a 50 cm).
La muratura dovrà essere preventivamente lavata con acqua fino a saturazione, utilizzando gli stessi fori realizzati per il consolidamento. Successivamente di procederà alla integrazione di pietra arenaria da intaglio proveniente dalle migliori cave, con risagomatura con malta idonea, che dovrà avere caratteristiche simili a quelle della pietra originaria da integrare, e ciò per l’intera superficie delle murature esistenti. Quindi si procederà con la pulitura degli elementi in tufo a faccia vista ad alto e basso rilievo mediante microsabbiatrice con ugelli da 3 mm di diametro, eseguita con ossido di alluminio e successiva protezione superficiale degli elementi calcarenitici, che ne rallenti il processo di deterioramento, eseguita con prodotti idrorepellenti, trasparenti, quali trattamento consolidante e protettivo con opportuno prodotto ad elevata penetrazione a base solvente, costituito da silicato di etile e biocidi in miscela solvente, previa listatura dei conci di tufo a faccia vista con malta composta da calce idraulica naturale ed inerti a terre colorate, previa campionatura, leggera allargatura e bagnatura delle giunture.
Al fine di proteggere il monumento dalle precipitazioni atmosferiche, le parti orizzontali del manufatto, saranno oggetto di rivestimento con massetto cementizio premiscelato a ritiro controllato. Composto da cemento Portland, inerti carbonatici a granulometria controllata e additivi specifici che prevengono le eventuali cavillature dell’opera realizzata. Il massetto avrà uno spessore minimo di otto centimetri, a cui sarà annegata una rete elettrosaldata. Le superfici saranno infine oggetto di impermeabilizzazione eseguita con malta cementizia elastica, bicomponente, costituita da cemento, sabbie silicee selezionate, fibre sintetiche e speciali resine acriliche in dispersione acquosa”.
Francesco Mezzapelle