Mazara, la CGIL torna a parlare delle condizioni del porto canale

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
21 Novembre 2017 12:36
Mazara, la CGIL torna a parlare delle condizioni del porto canale

Per il porto canale di Mazara non ci potrà essere nessun futuro, né alcuna possibilità di riqualificazione e di rilancio, se questa amministrazione comunale e il gruppo di interessi che fa capo al quello che impropriamente viene definito distretto produttivo della pesca non riescono ad uscire dagli schemi che hanno determinato l’attuale paralisi.Legare esclusivamente alla colmata B e negare un’altra possibilità di conferimento dei fanghi, significa impedire il dragaggio del porto canale.

L’insistenza ossessiva sulla colmata “B” sin qui ha creato divisioni, conflitti e perdita di tempo. Se ci fosse stato lo stesso impegno e lo stesso accanimento a trovare soluzioni alternative, il porto canale sarebbe stato dragato già da molti anni e forse più di una volta.Questa amministrazione comunale e questa ottusa e miope classe dirigente, coltivando interessi speculativi e di parte rischiano di compromettere lo sviluppo economico e sociale dell’intera città.Bisogna con urgenza trovare un percorso nuovo per il dragaggio del porto canale, che non riguardi soltanto la zona dell’imboccatura, all’interno di un progetto più ampio e articolato.Occorrono investimenti più consistenti.

Le risorse ci sono, mancano le pubbliche amministrazioni capaci di intercettarle e di fare partire i progetti.E’ illusorio pensare a un rilancio di un’economia dei trasporti, dei traffici commerciali e passeggeri senza un aumento dei fondali. Il porto canale, il porto nuovo, il mare stesso sono delle risorse che possono produrre ricchezza e occupazione per il nostro territorio soltanto se interessano un sistema articolato di imprese economiche di carattere turistico, commerciale e/o industriale, compatibili e sostenibili, ben oltre il tradizionale settore della pesca, che pur mantenendo un ruolo importante, oggi non appare più predominante.Bisogna abbandonare le vecchie logiche speculative e parassitarie, facendo subito quello che è possibile fare, a cominciare dalla eliminazione degli scarichi fognari, alla rimozione dei relitti, risolvendo il problema della illuminazione, al fine di garantire il recupero della piena funzionalità del porto e delle banchine.Coloro che hanno queste competenze si assumano le loro responsabilità, senza ulteriore perdita di tempo.

Non servono le fantasticherie dell’attuale sindaco di Mazara, ma occorre fare quello che è utile e necessario.Ogni decisioni, tuttavia, deve essere adottata nei limiti e dentro i vincoli che la legge impone.Ci sono limiti e vincoli normativi, infatti, che nemmeno un monarca, o chi agisce come tale, può superare.Nelle scienze economiche e sociali le situazioni di paralisi non esistono. Spesso sono determinate dalle visioni e dagli interessi particolari, che ci impediscono di vedere oltre gli schemi adottati.Ma c’è sempre una via d’uscita!Il porto canale e il fiume Mazaro sono i luoghi della nostra storia, dove sono radicate le nostre tradizioni.

Lì c’è la nostra cultura, ci sono le nostre esperienze vissute, i nostri ricordi. Non averne cura è un crimine contro la nostra vita!La Cgil ha già da tempo indicato le possibili soluzioni, nell’interesse di questa città e dei cittadini mazaresi.Restiamo sempre disponibili a un confronto nel merito delle questioni, al fine di contribuire alla soluzione di questo e di altri problemi della nostra città.

Comunicato stampa21/11/2017{fshare}

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