Mazara, l’antica fabbrica di ghiaccio adesso diffonde polveri d’amianto. Mistero sul perché nessuno è mai intervenuto.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
23 Dicembre 2014 09:34
Mazara, l’antica fabbrica di ghiaccio adesso diffonde polveri d’amianto. Mistero sul perché nessuno è mai intervenuto.

Una bomba ecologica a cielo aperto, così si presenta oggi l'antica fabbrica di ghiaccio nel quartiere della "marina". Si tratta di una grande area di circa 4.000 mq ubicata nel quartiere marinaro a pochi metri dal porto canale le cui mura sono comprese fra le vie Verona ed Isola delle femmine.

L'edificio, che ha un cancello principale, serrato, davanti la via Pilo, si trova in grandissimo stato di abbandono. Camminando per le vie alle spalle del mercato ittico al minuto è facile scorgere un grandissimo magazzino dismesso con parti di tetto in eternit già cascate (vedi foto n.1) ed altre parti che stanno per cascare; insomma una coltre di eternit sbriciolato avvolge l'intera area e le polveri di amianto si diffondono nell'intero quartiere marinaro.

La zona è transitata come se nulla fosse e non esiste alcun segnale che isoli la zona dal pericolo; guardando dall'alto all'interno dell'area della vecchia fabbrica facile notare discarica abusiva. Davanti alla struttura, esistente da più di 100 anni e la cui produzione di ghiaccio cessò circa 60 anni fa, abita in un edificio di tre piani il 47enne tunisino Jameli Abelslme. Lo abbiamo conosciuto pochi anni fa quando lo stesso ci fece salire sul tetto della sua casa per ammirare lo spettrale panorama dell'antica fabbrica di ghiaccio.

Jameli abita da circa 30 anni a Mazara dopo che da giovane architetto era stato licenziato alla base americana di Pordenone allo scoppio della II Guerra del Golfo, ha comprato quella casa alcuni fa e vi abita insieme alla sua famiglia e parenti, in tutto 14 persone fra i quali molti bambini che giornalmente giocano in strada vicino alle mura della vecchia fabbrica o sopra il balcone di casa dove però è asfissiante la puzza provocata dall'immondizia all'interno della struttura.

"L'aria che respiriamo –ci diceva Jameli- è davvero irrespirabile, l'immondizia ha ormai raggiunto il livello di una discarica e come se non bastasse assistiamo quotidianamente alla presenza di grossi topi ed insetti. D'estate ad esempio le bambine sono spesso vittime delle punture di enormi zanzare. E' un rischio serio per la salute di quanti abitiamo qui intorno, ricordiamo che siamo a pochi metri dal porto canale. Non sappiamo chi siano i proprietari di questa struttura –concludeva- ma il Comune dovrebbe garantire la bonifica dell'area e salvaguardare la nostra salute".

Alcuni mesi fa i residenti della zona, considerato che diversi tossicodipendenti (ricordiamo che alcuni m,esi fa nell'area è stato trovato un morto per overdose) e spacciatori entravano quotidianamente all'interno della stessa area, hanno deciso di far rattoppare i grossi buchi presenti nella cinta muraria dell'area; è pur vero che alcuni cittadini, incivili, hanno approfittato dell'abbandono dell'area per depositarvi sacchetti di spazzatura che adesso giacciono davanti alle stesse mura.

In questi anni qualche residente ha scritto al Comune per segnalare lo stato di abbandono e di forte degrado dell'area e dei grossi rischi per la salute considerato l'eternit danneggiato depositato e che ricopre quel che resta della parte coperta (vedi foto n.2) m anche l'accumulo al suo interno di rifiuti e spazzatura di ogni genere (foto n.3). Una situazione che -come segnalato dalla prof. Angela Giacalone che insieme ad altri residenti ha fiermato in questi anni più lettere di segnalazione inviate al Comune, all'Asp e alla Prefettura di Trapani- crea problemi soprattutto con le alte temperature impendendio di aprire porte e finestre, segnalata anche la presenza di bambini che giocano all'interno dell'area che presenta strutture pericolanti e fatiscenti o improvvisati raccoglitopri di ferro che fanno spesso visite. Ma le segnalzioni dei residenti  non ha mai avuto risposte adeguate. 

Speriamo che adesso l'Amministrazione comunale intervenga immediatamente, considerato l'appello lanciato pochi giorni fa, il 9 dicembre, dal sindaco Nicola Cristaldi che chiedeva collaborazione alla cittadinanza per affrontare e risolvere l'emergenza ambientale derivante dalla presenza di discariche abusive. Ecco il suo appello: "l'Amministrazione Comunale –aveva scritto il primo cittadino mazarese- sta predisponendo un piano per l'eliminazione delle discariche abusive presenti nel nostro territorio.

Stiamo intanto localizzando la aree compromesse e subito dopo attueremo una operazione per la rimozione dei materiali depositati. Faccio appello -proseguiva il Sindaco- affinché giungano segnalazioni su situazioni ancora non conosciute dai nostri uffici. Bisogna specificare la zona in maniera quanto più dettagliata possibile, magari descrivendo sommariamente il tipo di materiale depositato. Se è possibile bisogna anche indicare se l'area appartiene a privati, magari indicando il nome del proprietario dell'area.

Al fine di procedere con discrezione, le segnalazioni possono essere inviate via facebook con messaggio privato".

Lanciamo, contestualmente, un'idea alla stessa Amministrazione: l'area dell'antica fabbrica di ghiaccio, probabilmente acquistata da privati in prospettiva di una propagandata riqualificazione del porto canale, potrebbe essere adibita, trovando un accordo coi gli stessi proprietari, ad un grande parcheggio comunale considerata la penuria di parcheggi in città (il più grande parcheggio in città, quello di piazzale Quinci, è il regno dei posteggiatori abusivi) ed il progetto di riqualificazione della vicinissima piazza Regina dove non si potrà più parcheggiare.

Probabilmente non abbiamo sufficienti conoscenze tecnico-urbanistiche in merito, ma la nostra rimane una proposta, saranno poi i bravi professionisti dell'Ufficio tecnico del Comune a trovare una soluzione per eliminare una bomba ecologica nel centro della città; ovviamente rimane il mistero sul perché in questi anni nessuno è mai intervenuto sull'antica fabbrica di ghiaccio che oggi diffonde polveri d'amianto.

Francesco Mezzapelle

23-12-2014 9,30

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