Mazara, Il Duemila: “La biblioteca chiusa non è ciò che ci si aspetta da una città degna di questo nome”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
29 Agosto 2017 10:16
Mazara, Il Duemila: “La biblioteca chiusa non è ciò che ci si aspetta da una città degna di questo nome”

Una città che è o si definisce civile non può tenere in maniera poco frequentabile o addirittura chiusa la Biblioteca civica, base della convivenza civile, luogo di cultura, di storia e anche di attrazione turistica.

 A Mazara da mesi, l’attuale sciatteria amministrativa ha abbandonato e chiuso la Biblioteca comunale di via San Michele. Non è ciò che ci si aspetta da una città degna di questo nome, cultura e civiltà sono problemi connessi. Questo scenario è del tutto sottovalutato. Sorge la domanda: è solamente una grave e intollerabile situazione o, certamente, è un imbarbarimento cui occorre porre rimedio?

Dall’istituto di ricerca Il Duemila arriva un forte appello di senso civico affinché la biblioteca si apra e sia resa funzionale. Occorre da subito inversione di tendenza, non continuare in una incomprensibile lungaggine di intoppi nella ricerca di adeguata sede. Non si può negare che ormai, dopo mesi, il governo del Comune si scopre debole, senza soluzione mostrando i suoi limiti. Non si può minimizzare o negare ulteriormente, ma con estrema urgenza bisognerebbe programmare e trovare nuovi locali dove esporre e poter consultare migliaia e migliaia di libri e opere di sapere umanistico, scientifico, storico e di arte, fra cui un unicum eccezionale “Libro rosso” di Mazara.

La città deve ritrovare la grandezza del passato e la fiducia del futuro. Soluzione accettabile e fattibile per la nuova sede della biblioteca civica è indicata da Il Duemila nell’immobile comunale abbandonato al suo destino in via Toniolo, sede degli uffici giudiziari come Pretura prima, e poi Sede Distaccata di Tribunale.

La cultura di una biblioteca non è solo formativa del capitale umano ma “medicina dell’anima” come ci hanno raccontato ed insegnato Don Primo Mazzolari e Don Lorenzo Milani, sacerdoti di grande spiritualità ed educatori culturali innovativi e scomodi per il coraggio nella vita pubblica.

Comunicato stampa29/8/2017{fshare}

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