Mazara, Il Comune non aderisce a stralcio e annullamento cartelle esattoriali

Le motivazioni del sindaco Salvatore Quinci. Il Centro Studi "La Città" invita il Consiglio ad approvare regolamento

Redazione Prima Pagina Mazara
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20 Gennaio 2023 15:59
Mazara, Il Comune non aderisce a stralcio e annullamento cartelle esattoriali

La Giunta municipale di Mazara del Vallo ha deliberato di non aderire all’annullamento e stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro, dal 2000 al 2015, come previsto dalla Legge di Bilancio. La delibera sarà discussa e votata in Consiglio comunale nelle prossime settimane. "La scelta di non aderire alla rottamazione – afferma il sindaco Salvatore Quinci - è stata dettata sostanzialmente da due motivi: il primo è quello mantenere un atteggiamento paritario nei confronti di ogni cittadino, scoraggiando chi non paga le tasse, il secondo invece è quello volto ad andare verso le indicazioni della Corte dei Conti che ci chiede di assicurare gli equilibri di massima di bilancioLa finanziaria – aggiunge Quinci - prevede comunque che i soggetti morosi che intendono aderire alla rottamazione, godranno dell’esenzione di sanzioni e interessi accessori se rientrano dal debito entro i tempi utili”.

Le dichiarazioni del primo cittadino sono arrivate a seguito della nota arrivata in mattinata dal centro Studi "La Città" che in merito alla questione ha scritto:

"L'Assemblea dei soci del Centro Studi “La Città”, riunitasi per esaminare la Legge n.197/2022 "Legge di Bilancio" 2023, constatato quindi che, nel comma n.227-229, si parla di rottamazione stralcio dei debiti esattoriale non automatico, che i Comuni, quindi i Consigli comunali, debbono approvare un regolamento entro il 31 Gennaio 2023, per dare modo ai Cittadini di poter, quindi godere di queste agevolazioni su i debiti esattoriali. Pertanto invitiamo i Consiglieri e tutto il Consiglio comunale ad approvare detto Regolamento per dare ai Cittadini della nostra Città, la possibilità di sanare le cartelle esattoriali fino a 1.000 euro , che vanno dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2015".  

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