Mazara, da musulmano a cristiano e adesso vuol diventare prete. La storia di Soufien Giuseppe Zitoun

Il primo consigliere comunale aggiunto della Città si è avvicinato fortemente alla fede dopo la morte della moglie

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
11 Aprile 2024 08:14
Mazara, da musulmano a cristiano e adesso vuol diventare prete. La storia di Soufien Giuseppe Zitoun

Soufien Giuseppe Zitoun, 44 anni, è nato a Mazara da genitori immigrati tunisini e di religione musulmana. Una vita all’insegna dell’impegno la sua. Studi presso la scuola elementare tunisina (in lingua araba e francese) e poi in quella italiana fino alla formazione in ambito della mediazione culturale. È stato il primo consigliere comunale aggiunto a Mazara del Vallo (l’istituzione della carica fu voluta dall’allora sindaco Nicolò Vella) venendo nominato su segnalazione del consolato di Tunisia a Palermo.

Successivamente Zitoun fu votato dai cittadini extracomunitari residenti nel territorio per ben due volte, nel 2006 sotto l’Amministrazione Macaddino e nel 2009 in contemporanea con l’insediamento dell’Amministrazione Cristaldi ed il suo mandato è scaduto alla fine della prima sindacatura Cristaldi; a Zitoun nel 2014 fu conferita la cittadinanza italiana dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E' così cresciuto da musulmano nell'ambiente cattolico-cristiano, collaborando con la Caritas diocesana per lo sportello immigrati e con le suore francescane. Poi l'incontro con Giusi Asaro e il matrimonio presso il Santuario della Madonna del Paradiso con rito misto.

Ha continuato a lavorare nel campo dei minori migranti non accompagnati come mediatore culturale. Dopo la morte della moglie Giusy Asaro (sposata con rito misto, nel Santuario della Madonna del Paradiso) la conversione al cristianesimo e ora il sogno di diventare sacerdote. Soufien Giuseppe da meno di un anno studia presso la Facoltà Teologica di Sicilia, segue le lezioni del propedeutico e, nel frattempo, frequenta gli istituti religiosi a Mazara del Vallo e Palermo dei Missionari servi dei poveri che si ispirano al carisma di Giacomo Cusmano.

"Il mio sogno è quello di diventare un presbitero - racconta all'ANSA - con mia moglie in ospedale ho sperimentato la sofferenza poi culminata nella sua morte nel 2018. Durante la sua degenza ho conosciuto don Antonino Favata, cappellano dell'ospedale di Mazara del Vallo. Egli è stato vicino a me, ai miei suoceri e a Giusy accompagnandola con la preghiera e con la grazia dei sacramenti, preparandola al suo passaggio da questa vita terrena al paradiso". Dopo la morte della moglie, Soufien ha iniziato a fare il volontario in ospedale col gruppo Vom.

Ma allo stesso tempo ha frequentato il Santuario Madonna del Paradiso: "È stato il momento in cui volevo conoscere Gesù e così ho iniziato un percorso neocatecumenale che nel giugno 2020 mi ha portato a ricevere i sacramenti dell'iniziazione cristiana. La morte di mia moglie ha segnato la mia vita - spiega - ma ho avuto una grande grazia, quella della fede. Mi affascina il carisma di Giacomo Cusmano, le missioni popolari e le opere di carità verso i poveri. Con la mia esperienza di mediatore culturale con chi arriva dall'Africa ho conosciuto la povertà nei volti e nelle storie dei migranti.

Ecco perché guardo al sacerdozio tra i missionari servi dei poveri". (in foto da sx Soufien Giuseppe Zitoun e don Antonino Favata). 

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