Mazara, continua il maltempo e torna la paura del “marrobbio” nel fiume Mazaro

Il particolare fenomeno nel recente passato ha provocato danni. Il dragaggio del fiume potrebbe attenuare i rischi

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
23 Novembre 2022 08:38
Mazara, continua il maltempo e torna la paura del “marrobbio” nel fiume Mazaro

Prosegue l’allerta gialla sulla Sicilia occidentale. La Protezione Civile Regionale ha pubblicato un avviso per il rischio meteo-idrogeologico ed idraulico, valido fino alle ore 24 di oggi mercoledì 23 novembre. Sono previste piogge sparse, con rovesci o temporali specie nella prima parte della giornata. “Persistono – si legge nel bollettino n. 22326 – venti da burrasca a burrasca forte dai quadranti occidentali, con raffiche di tempesta.

Forti mareggiate su tutte le coste esposte”. In caso di rovesci o temporali, si raccomanda di prestare particolare attenzione ai deflussi nelle aree urbane e nei luoghi frequentati dall’uomo anche in prossimità dei corsi d’acqua. Ieri, ma anche oggi anche se in maniera più attenuata, a Mazara del Vallo si registrate forti raffiche di vento e mare mosso con particolare rilevo ondoso; acque agitate anche all’interno del bacino portuale, nel porto canale (vedi foto scattata alcune ore fa).

Particolare attenzione desta l’innalzamento del livello dell’acqua del fiume Mazaro, in alcuni punti a qualche decina di centimetri dalla banchina. Qualcuno ha temuto, considerate le particolati condizioni meteo marine, che si verificasse il tanto temuto “marrobbio”, il fenomeno che fin da tempi remoti si verifica in determinate condizioni meteo presso il fiume Mazaro: si tratta di un rapido ed improvviso cambiamento del livello delle acque, con escursioni anche dell'ordine del metro che avvengono in pochi minuti; il fenomeno negli anni scorsi ha causato molteplici danni alle imbarcazioni ormeggiate ed alle strutture che si trovano sulle banchine.

I mazaresi convivono con il fenomeno del “marrobbio” (presente solo in altri due fiumi al mondo, uno in Giappone e l'altro in Svezia) sin dall’antichità: i periodi usuali sono la primavera e l’autunno, ma può verificarsi anche in estate (vedi l’evento rilevante del 26 giugno 2014). Negli ultimi anni il “marrobbio” è temuto ancor più in considerazione che i fondali del fiume Mazaro e del porto canale sono ormai di molto ridotti a causa del mancato dragaggio (annosa questione della quale si occupa frequentemente la nostra redazione), da oltre quarant’anni; con l’escavazione del letto del fiume sarebbe infatti garantito un maggior pescaggio che determinerebbe una minore irruenza del “marrobbio” ogni qual volta esso si presenti.

Francesco Mezzapelle 

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